Sono scaduti molti degli incarichi dei Direttori generali delle aziende sanitarie del Lazio e, almeno stando alle notizie della stampa ad alcuni di essi saranno conferiti incarichi presso altre aziende.
La legge prevede che al termine dell'incarico ogni direttore generale delle aziende sanitarie al fine di una eventuale conferma o nomina presso altre azienda od ente dovrebbe essere sottoposto ad una valutazione del suo operato in base al terzo comma del predetto art. 2 del d.lgs 171/2016 tenendo conto:
a) del raggiungimento di obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi definiti nel quadro della programmazione regionale, con particolare riferimento all'efficienza, all'efficacia, alla sicurezza, all'ottimizzazione dei servizi sanitari e al rispetto degli obiettivi economico-finanziari e di bilancio concordati, avvalendosi anche dei dati e degli elementi forniti dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali;
b) della garanzia dei livelli essenziali di assistenza, anche attraverso la riduzione delle liste di attesa e la puntuale e corretta trasmissione dei flussi informativi ricompresi nel Nuovo Sistema Informativo Sanitario, dei risultati del programma nazionale valutazione esiti dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e dell'appropriatezza prescrittiva;
c) degli obblighi in materia di trasparenza, con particolare riferimento ai dati di bilancio sulle spese e ai costi del personale;
d) dell'assenza di grave disavanzo nel bilancio dell'azienda precedentemente gestita (art.3, comma 7 del d.lgs 502 del 1992) ;
e) degli ulteriori adempimenti previsti dalla legislazione vigente.
In particolare, secondo il principio dell'accountability sarebbe stato opportuno che ogni direttore generale avesse convocato la Conferenza dei annuale dei servizi prevista dal 4° comma dell'art. 14 del d.lgs 502 del 1992 (in qualche caso mai convocata durante tutto il periodo del mandato e senza che la regione abbia adottato gli interventi sostitutivi).
Molti direttori generali pubblicano il Bilancio sociale (Direttiva del Dipartimento della funzione Pubblica del 2005) di fine mandato ed alcuni organizzano anche degli incontri (ora in videoconferenza) per spiegare come hanno speso i soldi e quali sono stati gli obiettivi raggiunti, ma anche in questo caso molti cittadini del Lazio non hanno potuto beneficiare di questa opportunità.
Purtroppo non è stato possibile accertare se la regione Lazio abbia deciso di procedere all'affidamento di nuovi incarichi ad alcuni direttori generali tenendo conto delle valutazioni di cui sopra.
Nessun commento:
Posta un commento