Nel corso di un convegno tenutosi nei giorni scorsi presso il Centro di Documentazione di Palazzo Mazzoni, è stato, tra l’altro, accennato alla recente autorizzazione da parte dell’Amministrazione Provinciale di impianti per la produzione di energia alimentati a biomasse ed altre sostanze di origine vegetale.
A seguito di un approfondimento fatto sul sito di quell’Ente, ho accertato che nel solo anno 2012 sono stati autorizzati sette impianti, di cui uno per la produzione di energia elettrica e termica alimentato da biomasse, uno alimentato da vari tipi di oli vegetali e cinque impianti per la produzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici.
Le procedure seguite, consentite dalle recenti norme per lo snellimento di talune autorizzazioni hanno consentito di superare di fatto anche gli aspetti urbanistici, così tra breve a Sant’Isidoro sarà costruita una centrale per la produzione di energia elettrica e termica alimentata da biomasse della potenza di 999 kw , mentre a Borgo San Donato sarà realizzata una centrale di cogenerazione alimentata ad oli vegetali.
Per quanto concerne gli impianti fotovoltaici saranno installati sulla strada Rio Martino, sulla strada Portosello (2), sulla Migliara 46 e in Località Cerasella.
Le centrali alimentate a biomasse ed oli vegetali, sono impianti di grandi dimensioni che potrebbero avere un impatto non lieve sull’ambiente; desta inoltre perplessità la possibilità che a tali impianti sia collegata la riconversione di vaste aree agricole che verrebbero destinate a piantagioni destinate all’alimentazione di queste centrali, sottraendo così terreno alla produzione di ortaggi e frutta destinati all’alimentazione umana.
Ancora più preoccupante è il cambiamento di destinazione d’uso delle aree destinate agli impianti fotovoltaici che, ad eccezione di uno, che sarà istallato su serre e che è quindi funzionale alle stesse, gli altri andranno a sottrarre per sempre aree importanti all’agricoltura, essendo molti difficile la loro riconversione nel caso in cui la produzione di energia elettrica fosse abbandonata.
Personalmente sono favorevole al fotovoltaici, ma la soluzione di utilizzare terreni agricoli per vere e proprie attività industriali, sottraendo aree pregiate all’agricoltura non può trovarmi favorevole.
E’ assurdo che il Comune di Sabaudia non sia intervenuto per tutelare il proprio territorio.
Il tutto proprio ora che in Palamento è in discussione un disegno di legge di iniziativa del Governo per la valorizzazione delle aree agricole e per il contenimento del consumo del suolo che ha già passato il vaglio della Conferenza Unificata delle Regioni e che ha ottenuto – anche con la formulazione di alcune proposte migliorative - un ampio consenso tra tutti gli enti che si occupano dell’ambiente ( FAI, WWF, Legambiente etc.) oltre che dall’Istituto Nazionale di Urbanistica.
Sarebbe una svolta importante per il nostro Paese se il provvedimento potesse essere approvato prima della fine della legislatura.
Mi auguro che la prossima Giunta che sarà chiamata ad amministrare Sabaudia si mostri più attenta ai problemi della tutela dell’ ambiente in cui viviamo.
Serve una battaglia di civiltà, per rimettere l'agricoltura al centro di quel modello di sviluppo che vogliamo dare al nostro Paese.
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