sabato 8 febbraio 2020

LA SPENDING REVIEW DIMENTICATA


Taluni direttori generali delle aziende sanitarie si lamentano della inadeguatezza della quota capitaria corrisposta dalle regioni ma troppo spesso non considerano che potrebbero spendere molto meno per l’assistenza sanitaria senza alcun impatto sulle prestazioni del sistema sanitario o sui risultati sanitari se facessero più attenzione al contenimento della spesa.
La famosa spending review in molti casi è rimasta nel cassetto e avviene spesso che per contenere i costi vengono tagliati o ridotti i servizi o ridotte le prestazioni. 
Sarebbe ora di inserire un vero e proprio obiettivo su questo tema nel Piano strategico di ciascuna azienda. 
I risultati della mancata lotta a gli sprechi sono sotto gli occhi di tutti.
Nei paesi anglosassoni questo tema è da anni fonte di approfondimenti (BERWICK DM, HACKBARTH AD).
Anche l’OCSE nel suo rapporto Tackling Wasteful Spending on Health (2017) ha analizzato le cause dell’inefficienza della spesa e degli sprechi ed esaminato le strategie messe in atto nei vari paesi per garantire la sostenibilità dei sistemi sanitari senza tagliare i servizi o le prestazioni.
In Italia l’argomento è stato affrontato da Cartabellotta il quale valuta l’importo dovuto agli spechi ed alle attività fraudolente in circa 25 miliardi di euro l’anno.
Sulla base dei lavori citati è possibile indicare le fonti di maggiore spreco:
  • Utilizzo di interventi sanitari inefficaci e inappropriati. Si tratta della categoria più consistente di sprechi che incrementa sia il rischio clinico dei pazienti sia i costi: procedure diagnostiche invasive per rassicurare i pazienti, ricoveri per malattie lievi o per malattie croniche senza esacerbazioni acute, costosissimi regimi di chemioterapia in pazienti neoplastici terminali, uso indiscriminato di farmaci, screening di efficacia non documentata, ecc.
  • Sottoutilizzo di interventi sanitari efficaci e appropriati. Consegue principalmente ai gap tra ricerca e pratica: può ritardare o impedire la guarigione, aumentare le complicanze, richiedere ricoveri ospedalieri e interventi sanitari più costosi, causare assenze dal lavoro.
  • Inadeguato coordinamento dell’assistenza. Sono sprechi conseguenti al “rimbalzo” del paziente tra setting assistenziali diversi, in particolare tra ospedale e territorio. Il coordinamento dell’assistenza è particolarmente critico nei pazienti con malattie croniche, nei quali l’assistenza a livello di cure primarie dovrebbe essere maggiormente integrata tra gli interventi specialistici e i ricoveri ospedalieri.
  • Acquisto di dispositivi medici e di altri beni di consumo inadeguati o in eccesso: questo può essere dovuto ad incapacità di chi gestisce le gare o predispone i capitolati di gara ma può anche essere dovuto inadeguatezza della programmazione dell'attività o a comportamenti contrari alla normativa specifica per interessi personali da parte di qualche soggetto.
  • Tecnologie sanitarie acquistate a costi eccessivi. L’assenza di regole ben definite fanno sì che le tecnologie sanitarie talora vengano acquistate a prezzi molto più alti del loro valore reale, con differenze assolutamente ingiustificate da una regione all'altra o addirittura tra le aziende di una stessa regione.
  • Complessità amministrative. Una inadeguata organizzazione, procedure complesse, scarsa informatizzazione e l’ipertrofia del comparto amministrativo possono comportano un allungamento dei tempi in tutti i settori e un conseguente aumento dei costi.
  • Frodi e abusi: le risorse deviate illegittimamente e deliberatamente dalle cure sanitarie per servire l’interesse personale di pochi comportando oltre agli eventuali aspetti penali anche un gravissimo spreco. Un terzo dei cittadini dell’OCSE considera il settore corrotto o estremamente corrotto (45% a livello globale).
La perdita combinata di frodi ed errori secondo gli autori citati rappresenta in media il 6% delle spese sanitarie correlate. 
Le regioni differiscono in modo significativo per il livello di impegno profuso per affrontare l’integrità delle violazioni nelle forniture e nei controlli sulle vari voci evidenziate.

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