giovedì 26 novembre 2020

LA REGIONE LAZIO APRE LA STRADA DEI PAZIENTI PER ATTIVITA' CHIRURGICHE ED ALTRO VERSO LE CASE DI CURA PRIVATE: QUANTO CI COSTERA'?


Il presidente della regione Lazio con l’Ordinanza n. 64/2020, ha disposto che la dotazione di posti letto per fronteggiare l’emergenza COVID 19 allegata all’ordinanza del Ministro della salute adottata di concerto con il Presidente della Regione Lazio del 21 ottobre, verrà incrementata di ulteriori posti letto identificati dalla Direzione Salute in coordinamento con l’unità di crisi regionale, con conseguente definizione dei trasferimenti di attività tra nodi della rete, riassetto complessivo dell’attività assistenziale derivante dalle riconversioni di presidi, trasferimento delle attività accreditate anche presso strutture autorizzate e correlata riallocazione, anche parziale, dei livelli di finanziamento assegnati.
Conseguentemente il Direttore della Direzione salute ed integrazione sociosanitaria della Regione Lazio con determinazione in data 3 novembre 2020, n. G12910  ha inteso definire i "Rapporti di collaborazione tra Aziende ed Enti del SSR e strutture sanitarie private accreditate e non per l'ospitalità dei percorsi chirurgici NO COVID-19 facenti capo alle strutture delle stesse Aziende Sanitarie per il periodo di emergenza COVID-19".
L'atto è basato sulle seguenti considerazioni:
-che a seguito del regolare monitoraggio dei casi COVID-19 si rileva l’esigenza, manifestata da ultimo nell’ordinanza del Ministro della Salute d’intesa col Presidente della Regione Lazio, di riorganizzare il sistema sanitario, sia attuando misure volte a rallentare la trasmissione del virus SARS-CoV-2, che misure di preparedness e, quindi, di potenziamento del contenimento già attuato, volte alla strutturazione di un sistema di convivenza e adattamento del Servizio Sanitario alla gestione delle patologie in modo combinato con il virus, per pazienti positivi, spesso asintomatici o paucisintomatici;
- quanto previsto dai commi 1, 2 e 3 del dall’articolo 3 D.L. n. 18/2020, convertito con L. n. 27/2020, con riguardo, tra l’altro, al coinvolgimento delle strutture private, accreditate e non, durante il periodo della Emergenza COVID, in modo integrato con le attività erogate dalle aziende pubbliche della regione, sia in termini di eventuale rimodulazione degli accordi contrattuali in essere, sia in termini di sinergia del personale delle stesse strutture private accreditate;
- quanto previsto dal punto 1 della recente Ordinanza Z00064 del 28.10.2020 del Presidente della Regione Lazio con riferimento alla ridefinizione delle attività tra i vari nodi della rete regionale ed alla possibilità di rimodulazione delle attività accreditate anche presso strutture private autorizzate con possibile riallocazione, anche parziale, dei livelli di finanziamento assegnati;
- che l’attuale fase di rilevante criticità interessa anche le attività delle aziende ospedaliere e degli istituti pubblici universitari e di ricerca nonché dei Presidi ospedalieri afferenti alle Aziende sanitarie locali, con conseguente evidenziata necessità di una migliore gestione e progressiva riallocazione/redistribuzione dei propri posti letto (di emergenza e non) afferenti sia a percorsi COVID-19 che a percorsi NO COVID-19;
- che si ritiene opportuno, allo stato, acquisire la collaborazione e favorire l’integrazione dei soggetti erogatori privati accreditati per quanto concerne, in particolare, le attività di area chirurgica NO COVID-19 utili alla gestione delle liste di attesa delle strutture chirurgiche pubbliche nonché, eventualmente, la continuazione dei percorsi NO COVID-19 ivi attivati nei nodi delle reti tempo dipendenti.
Col l'atto citato sono stati approvati i seguenti allegati 
1. “Schema di «Avviso per la manifestazione di interesse rivolto alle strutture sanitarie private»”;
2. “Schema di «Protocollo organizzativo»” da definire e sottoscrivere tra Azienda e struttura sanitaria privata interessata;
2. a) “Indice di «Disciplinare operativo clinico-assistenziale e organizzativo»” sulla base del quale curare la riorganizzazione delle attività da strutturare in coerenza con la/e disciplina/e prevista/e.
In questo modo, con la motivazione dell'urgenza viene ridisegnata la mappa della spedalità privata del Lazio, ma soprattutto si dimostra ai pazienti che, anche se solo per il momento le strutture pubbliche, non sono più in grado di assisterli. 
Ma quando tutto questo sarà finito chi ci dice che quei pazienti torneranno a farsi curare nelle strutture pubbliche ?  
Quanto costerà tutto questo ai cittadini ?
Chi farà i controlli ?

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