Grazie alla donazione fatta dai coniugi Porfiri nel 1978 fu realizzato all’interno dell’area ospedaliera del “Goretti” il nuovo Padiglione intitolato al figlio Giorgio e che per loro desiderio espresso venne destinato a Polo Oncologico.
Negli anni passati l’ex Presidente dell’allora ente ospedaliero e poi della Lega Tumori Alfredo Cecconi è dovuto intervenire per far togliere il CUP dall’interno del Padiglione; i suoi sforzi sono stati coronati da successo anche grazie al COVID con il trasferimento sotto una tenda, dato che i lavori di ristrutturazione dell’edificio che avrebbe dovuto ospitare quel servizio (la palazzina che ospitava la Centrale Operativa del 118) dopo tanto tempo ancora non sono terminati.
Ma quale è stato il mio stupore, in occasione di una delle mie visite di controllo scoprire che all’interno del Porfiri di recente sono state portate altre attività che non hanno nulla a che fare con l’oncologia e che sottraggono spazi preziosi ai pazienti oncologici ed ematologici.
Mi riferisco al reparto di fisiatria, alla farmacia e all’ufficio del Medico competente.
Per converso il Registro Tumori, nato per volontà del prof. Calabresi e cresciuto all’interno del Porfiri grazie al mio compianto amico Ettore Conti, è stato ubicato nei pressi del Centro Latina Fiori in locali presi in affitto dall’azienda sanitaria.
Sarebbe ora che queste vere e proprie servitù fossero eliminate e che fosse rispettata la volontà dei donatori destinando tutto il Padiglione Porfiri solo alle attività del Polo oncologico.
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