lunedì 28 novembre 2011

Il regolamento stralcio per le attività lacustri : l'intervento da me svolto ieri in Consiglio comunale

La maggioranza che regge Sabaudia, sin dall’inizio non ha mancato occasione per manifestare la sua volontà di trasformare il lago di Paola in un specchio d’acqua navigabile da parte di imbarcazioni a motore anche di grosse dimensioni, contravvenendo a precise disposizioni di legge statali e regionali e dimenticando che il lago è stato designato quale Zona di Protezione Speciale ai sensi della Direttiva Uccelli 79/409/CEE, che è incluso tra i Siti di Importanza Comunitaria ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE e che inoltre è ricompreso tra le zone umide protette dalla Convenzione di Ramsar (Iran), sottoscritta il 2 febbraio 1971 e implementata nella normativa nazionale con il DPR n. 448 del 13 marzo 1976.
Dal 1977 il Lago di Paola e il Parco Nazionale del Circeo sono inseriti nella lista “Riserve della Biosfera” predisposta dall'UNESCO. In quanto area protetta, il Lago è disciplinato dalla legge 6.12.1991, n. 394.
Prendendo spunto dalle note n. 1527 del 6 maggio 2009 e n. 1631 del 13 maggio 2009 con cui il Presidente del Parco aveva ricordato la sussistenza del divieto di navigazione a motore sul lago di Paola, il primo atto adottato dalla nuova amministrazione è stata l’adozione da parte del Sindaco della famosa Ordinanza contingibile ed urgente n. 7 del 13 giugno 2009 ( proprio pochissimi giorni dopo le elezioni ).
L’ordinanza veniva annullata dal Prefetto di Latina, dott. Bruno Frattasi, in quanto non era stata rispettata la corretta procedura per questo tipo di ordinanze, in quanto essendo stata assunta dal Sindaco in qualità di Ufficiale di Governo, avrebbe dovuto essere preventivamente comunicata al Prefetto.
Il divieto di navigazione a motore veniva in seguito confermato dalla nota del Procuratore della Repubblica di Latina prot. n. 643/09/M del 18 giugno 2009, dalla nota del Ministero Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Direzione Generale per la Protezione della Natura, prot. DPN-2009-13360 del 22 giugno 2009 e dalla nota della Regione Lazio, Dipartimento Territorio, prot. D2/133855, del 10 luglio 2009.
La predetta nota del Ministero del 22/6/09, in considerazione delle attività presenti sul lago, ricordava peraltro la possibilità di concedere delle deroghe.
Nonostante tali posizioni, il Comune di Sabaudia presentava ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche contro il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per l’annullamento delle summenzionate note dell’Ente Parco del Circeo, sui seguenti punti :
1) riconoscimento della demanialità delle acque; 2) l’introduzione di un vincolo precedentemente inesistente; 3) il richiamo all’art, 6 della L.R.24/98 che non avrebbe riprodotto il divieto di navigazione contenuto nei precedenti PTP; e per veder sancita l’insussistenza di tale divieto e l’incompetenza dell’Ente Parco a disciplinare le attività esercitabili sul Lago di Paola.
Con ordinanza feriale di un giudice monocratico del 7 agosto 2009, il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche accoglieva in via cautelare, il ricorso proposto dal Comune di Sabaudia, e invitava pertanto l’amministrazione comunale a stabilire entro 90 giorni, con propria delibera, gli obbiettivi da conseguire tramite Regolamento ed a convocare a riguardo una apposita Conferenza dei Servizi.
Il Collegio rinviava poi la trattazione nel merito ad altra seduta.
Per cui, allo scopo di trovare una soluzione veniva convocata una serie di riunioni per la disamina delle questioni attinenti all’utilizzo del Lago di Paola, nel corso delle quali si prendeva atto dell’indirizzo espresso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Direzione Generale per la protezione della natura, con la nota del 22 giugno 2009, con la quale era stato rammentato come sia da ritenere sussistente sotto il profilo ambientale il divieto di navigazione del Lago di Paola in forza del PTP della Regione Lazio strumento destinato alla regolamentazione interinale del sito fino all’approvazione del Piano dell’Ente Parco e del Regolamento Esecutivo previsti entrambi dalla Legge 394/91 sulle aree protette.
In conclusione dei lavori del Tavolo Istituzionale veniva raggiunta una intesa tra il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Lazio per l’attuazione di un programma integrato di tutela e valorizzazione dell’ambiente nel territorio del Parco Nazionale del Circeo.
Il 15 ottobre 2009 il Sindaco di Sabaudia sottoponeva al Consiglio Comunale due proposte di deliberazione per la regolamentazione della navigazione del Lago di Paola che prevedevano una serie di casi in cui sarebbe stato possibile navigare con motori a combustione interna sul lago, tra cui anche lo sci nautico ( deliberazioni 69/2009 e 70/2010 ).
Nel frattempo contro l’ordinanza del Tribunale delle Acque Pubbliche era stato presentato reclamo da parte dell’Ente Parco e dalla Comunione Eredi Scalfati, entrambi i respinti con ordinanza del 22 ottobre 2009, sostenendo che: “il divieto di navigazione all'articolo 28 del Piano Territoriale Paesistico numero 13 non risulterebbe confermato nell'articolo 6 della legge regionale 24/1998, e in ogni caso la libertà di navigazione dei natanti a motore sarebbe destinata a venir meno «con l'adozione di una regolamentazione organica della materia”.
Il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, allo scopo di dare una soluzione alla vicenda fornendo una risposta costruttiva ai pescatori e agli altri utenti del lago, con la Deliberazione n.7 in data 19 marzo 2010 ha approvato un Regolamento stralcio delle attività lacustri del Parco, avviando la procedura prevista dalla legge 394/1991.
Finalmente con sentenza n. 28/2011 ( dopo oltre due anni dall’Ordinanza sospensiva) il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha ribaltato completamente la propria precedente decisione respingendo il ricorso del Comune di Sabaudia.
Infine in data 15 settembre 2011 il Ministero dell’Ambiente,della tutela del territorio,del mare ha trasmesso la versione definitiva del “Regolamento stralcio delle attività sui bacini lacustri del Parco nazionale del Circeo” per il parere di questo Comune.
Il Regolamento in questione rappresenta uno stralcio di quello previsto dal legislatore all’art. 11 della legge 394/1991 ed è ampiamente giustificato dalla urgenza di provvedere a disciplinare una materia molto delicata ed al fine di ottemperare anche alle sollecitazioni rivolte da più parti ed alle aspettative di sportivi, imprenditori e della popolazione. Naturalmente se il Ministero lo ha approvato è di tutta evidenza che ritiene perfettamente legittima l’adozione di un regolamento stralcio; d’altra parte esistono in proposito già dei precedenti come quello del Parco del Gran Paradiso approvato poi definitivamente dal Ministero nel 2006.
Detto Regolamento ( pervenuto al Comune il 26 settembre 2011 ) è stato poi inviato dal Sindaco al Presidente della Commissione Urbanistica, assetto del territorio, arredo urbano e ambiente ed ai Capigruppo con lettera del 6 ottobre.
Nonostante il tempo a disposizione, che avrebbe potuto essere utilizzato per coinvolgere i cittadini, gli operatori e le associazioni, solamente in data 22 novembre ( quando il termine di quarantacinque giorni era già ampiamente scaduto ) è stata convocata ( sulla base di una presunta urgenza ) la predetta commissione con all’ordine del giorno il parere sul provvedimento citato.
In merito alla convocazione, a parte il fatto che il Presidente della Commissione urbanistica ha convocato anche i componenti della commissione attività produttive il che sarebbe stato possibile solamente con una convocazione a firma congiunta, risulterebbe che una prima convocazione consegnata ad alcuni componenti e poi ritirata, contenesse specifiche su argomenti diversi da quella poi recapitata. A ciò si aggiunga che sia il Presidente che il vice presidente della commissione attività produttive erano assenti, il che renderebbe invalida la Commissione in base al vigente regolamento consiliare.
Nel corso della seduta delle citate commissioni poi, anziché procedere all’esame del Regolamento, in merito al quale ciascun consigliere avrebbe potuto esprimersi, la maggioranza ha posto in discussione una proposta di deliberazione. già confezionata, condizionando la discussione sul contenuto di quest’ultimo atto ed impedendo un dibattito sereno sui contenuti del regolamento e la possibilità di ricercare costruttivamente gli spazi per integrare il testo ministeriale, formulando proposte migliorative.
Quando sarebbe necessario portare delle proposte di deliberazioni già predisposte non si fa, mentre quando non si dovrebbe si mettono i consiglieri di fronte a scelte preconfezionate.
Pertanto i commissari sono stati costretti a discutere su un dispositivo in cui, dopo l’espressione di un riconoscimento al Presidente della Provincia per la presunta attività svolta a difesa dello sviluppo del territorio comunale, argomento questo che evidentemente ricorda lo scellerato progetto che prevedeva la distruzione del canale romano e la costruzione di un ponte girevole per far transitare imbarcazioni di grosse dimensioni, dimenticando che pende un giudizio dell’Unione Europea, viene proposto di respingere totalmente il regolamento proposto, dando mandato al Sindaco di definire la tipologia della demanialità del lago, di far accogliere dal Ministero le osservazioni del comune sul Piano Territoriale Paesistico e di ricercare soluzioni a livello regionale per modificare il Piano Territoriale Paesistico Regionale; argomenti questi senza dubbio molto importanti ma, in questa sede, fuorvianti.
In questo modo la maggioranza non solo si è preclusa la possibilità di apportare delle modifiche al Regolamento, ma ha impedito in maniera antidemocratica anche all’opposizione di poter intervenire per formulare proposte migliorative sulla bozza di Regolamento.
A questo proposito preliminarmente chiedo che il Consiglio discuta della proposta di Regolamento e di essa sia data lettura completa in questa sede e che si proceda ad una votazione su di esso. Annuncio sin d’ora che in caso contrario ci rivolgeremo al Ministro ed al Prefetto per contestare questa procedura.
Dopo due anni e mezzo di tentativi finiti nel vuoto il Sindaco cerca ancora di tenere insieme la maggioranza con promesse che non potranno essere mantenute, stante la presenza dei vincoli meglio sopra specificati : invece di mettere i piedi a terra e di ricercare delle soluzioni condivise, ancora una volta viene scelta la strada dello scontro frontale che ha ampiamente dimostrato di non pagare, come se il Sindaco non fosse sicuro dell’esito di una discussione sui contenuti del Regolamento.
La maggioranza, in questo modo, dopo essersi intestardita per oltre due anni sulle proprie posizioni ed aver tenuto in scacco la comunità su questo problema senza combinare nulla, ha anche fatto spendere dei soldi per una causa inutile.
In mancanza di un regolamento stralcio, quale è quello trasmesso dal Dicastero competente verrebbero ad essere applicabili solamente le norme di salvaguardia previste dalla già ricordata L. 394/1991, per cui l’unica navigazione possibile sarebbe quella a remi.
L’approvazione di questa nuova deliberazione da parte della maggioranza, oltre a creare ulteriore confusione danneggerà ulteriormente le aspettative di tutti quanti hanno a cuore lo sviluppo ecosostenibile della nostra città.
Il Sindaco seguita a penalizzare la città per i problemi interni della maggioranza. Si è perso un altro anno.
Noi riteniamo che il Regolamento stralcio, così come è stato modificato dal Ministero possa corrispondere alle aspettative dei cittadini, degli operatori turistici e degli sportivi, risolvendo un numero notevole di problemi pratici, pur rimanendo nell’alveo del rispetto della normativa nazionale, augurandoci che possa comunque rappresentare il punto di partenza per ulteriori miglioramenti.
Spiace pertanto che ancora una volta non sia stata colta l’apertura offerta dal Ministero e dagli Organi del Parco.
Per fortuna il legislatore, proprio temendo la scarsa lungimiranza di alcune amministrazioni locali ha previsto che in questo caso possa essere espresso solamente un parere obbligatorio ma non vincolante, per cui ci auguriamo, nell’interesse della città, che il Ministro adotti definitivamente il Regolamento in questione.

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