giovedì 30 aprile 2020

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA AGLI ITALIANI IN OCCASIONE DEL 1° MAGGIO

In occasione della Festa del Lavoro 2020 i Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato ai cittadini italiani il seguente messaggio:
«Viviamo questo Primo maggio con il pensiero all’Italia che vuole costruire il suo domani.
Non ci può essere Repubblica senza lavoro, come afferma solennemente il primo articolo della nostra Costituzione.
Il lavoro è stato motore di crescita sociale, economica, nei diritti, in questi settantaquattro anni di Repubblica.
Perché il lavoro è condizione di libertà, di dignità e di autonomia per le persone. Consente a ciascuno di costruire il proprio futuro e di rendere l’intera comunità più intensamente unita.
Va ribadito con determinazione nella attuale situazione, in cui la diffusione del virus ha colpito duramente il nostro popolo,costringendoci, a un temporaneo congelamento delle attività. In Italia, come in tutto il mondo, le conseguenze della pandemia mettono a rischio tanti posti di lavoro.
Risalta ancora di più, in questo contesto, il valore del lavoro e, in particolare l’opera svolta da medici, infermieri, altri operatori sanitari, farmacisti, con tanti fra di loro caduti nello svolgimento dei propri compiti. Il lavoro di Forze dell’Ordine, Forze Armate, operatori del settore della logistica e dei trasporti, della distribuzione, di filiere produttive essenziali, del sistema di istruzione, pur tra molte difficoltà, ha consentito, giorno dopo giorno, al nostro Paese di non fermarsi e di andare avanti, sia pure funzionando a velocità ridotta.
Appare finalmente possibile un graduale superamento delle restrizioni. Ora guardiamo alla ripresa: ad essa, vanno indirizzati, in modo concorde, gli sforzi di tutti, senza distrazioni o negligenze. A cominciare dal consolidamento dei risultati sin qui ottenuti nella lotta al virus, a un equo, efficace e tempestivo sostegno alle famiglie e alle attività produttive, a quanti sono rimasti disoccupati e senza reddito, in modo da conservare intatte tutte le risorse del nostro capitale sociale e da consentire di far sopravvivere e far compiere un salto di qualità alla organizzazione delle imprese e alla offerta di servizi, con scelte avvedute, nella consapevolezza che sono destinate a incidere sulla qualità della vita di ciascuna famiglia, sugli stessi tempi e ritmi della vita quotidiana delle persone.
A partire dal lavoro si deve ridisegnare il modo di essere di un Paese maturo e forte come l’Italia.
La fabbrica, i luoghi di lavoro, hanno orientato e plasmato i modi di vivere nei nostri borghi e nelle nostre città, e l’opera stessa delle istituzioni chiamate ad assicurare la realizzazione della solidarietà politica, economica e sociale prevista dalla Costituzione.
La battuta d’arresto che abbiamo subìto spinge ad accelerare la strada verso un cambiamento che sappia valorizzare e non subire fenomeni come la globalizzazione e la digitalizzazione dell’economia, con scelte lungimiranti, cui possono con efficacia contribuire le importanti decisioni già assunte e in corso di definizione da parte dell’Unione Europea.
Molto cambierà nella vita delle nostre società. Questo cambiamento andrà sapientemente governato affinché la nuova fase non comporti condizioni di ulteriori precarietà ed esclusionima sia l’occasione, al contrario, per affrontare efficacemente ritardi antichi come quelli del lavoro per i giovani e le donne, particolarmente acuti nelle aree del Mezzogiorno. Come il lavoro in nero o irregolare, da fare emergere per esigenza di giustizia e contro l’insopportabile sfruttamento.
Il ruolo degli imprenditori - piccoli e medi, lavoratori autonomi e grandi imprese - appare centrale, assieme a quello della ricerca, in questo processo di riprogettazione delle filiere produttive e distributive.
Oggi, mentre celebriamo in modo così diverso dal consueto questo Primo maggio, non possiamo non riconoscere gli importanti traguardi di giustizia sociale conseguiti attraverso le battaglie dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali, efficaci strumenti di progresso ed eguaglianza.
Le Confederazioni sindacali hanno dedicato questa giornata al lavoro in sicurezza, per rendere solida e non fugace la prospettiva di rilancio.
Non può esservi – e non vi è - contrapposizione tra sicurezza, salute e lavoro.
E’ stata avviata la graduale ripresa della nostra vita sociale e di molte attività economiche.
La ripresa è possibile perché nei quasi due mesi precedenti siamo riusciti ad attenuare molto la pericolosità dell’epidemia. Dobbiamo difendere questo risultato a tutela della nostra salute.
Non vanno resi vani i sacrifici fatti sin qui se vogliamo assieme riconquistare, senza essere costretti a passi indietro, condizioni di crescente serenità. 
Non va dimenticata l’angoscia delle settimane precedenti, sotto la violenta e veloce aggressione del virus, né che abbiamo superato i duecentomila contagi e che ogni giorno dobbiamopiangere alcune centinaia di vittime.
Questo richiede un responsabile clima di leale collaborazione tra le istituzioni e nelle istituzioni.
So che possiamo fare affidamento sul senso di responsabilità dei nostri concittadini – manifestato, in questo periodo, in misura ammirevole dalla loro quasi totalità – perché, nelle nuove condizioni, ci si continui a comportare con la necessaria prudenza.
Sono necessarie indicazioni - ragionevoli e chiare - da parte delle istituzioni di governo ma, oltre al loro rispetto, è soprattutto decisiva la spontanea capacità di adottare comportamenti coerenti nella comune responsabilità di sicurezza per la salute.
Attraversiamo un passaggio d’epoca pieno di difficoltà. Riusciremo a superarle.
A tutti i lavoratori, alle Stelle al Merito del Lavoro - abitualmente consegnate in tutta Italia in questa ricorrenza - va il saluto più cordiale e l’augurio di una rapida ripresa.
Buon Primo maggio».

L'AZIENDA SANITARIA LOCALE LATINA ATTIVERA' UNA RSA PUBBLICA PER I MALATI COVID-19 A GAETA

Una notizia importante per tutta la sanità della provincia di Latina ci arriva dai Sindacati SPI CGIL FR LT, CISL Pensionali e UIL Pensionati i quali riferiscono che in un incontro odierno in videoconferenza con il Prefetto di latina dott.ssa Maria Rosaria Trio, il Direttore della ASL latina dott. Giorgio Casati e il Sindaco di Latina dott. Damiano Coletta per conoscere la situazione delle RSA, delle case di riposo e delle strutture socio assistenziali nella nostra provincia la direzione dell'azienda sanitaria ha annunciato che per affrontare l'emergenza sarà allestita una RSA pubblica "COVID-19" a Gaeta con 12 posti letto e in altre strutture che si aggiungeranno al piano regionale
Sarà la prima RSA a gestione pubblica della provincia di Latina.
Mi piace ricordare che il 31 luglio 1996 su mia proposta la Giunta regionale del Lazio approvò una deliberazione per la prima tranche di finanziamenti per  l'edilizia sanitaria in base all'art. 20 della legge 67/1988 che prevedeva la realizzazione di ben tre RSA pubbliche nella nostra provincia sulla base dei progetti presentati dalle amministrazioni comunali di Sezze, Sabaudia e Minturno.
Per una serie di cause quelle di Sezze e Minturno non sono state realizzate mentre quella di Sabaudia, dopo  una serie di problemi è stata completata dal Gruppo San Raffaele che in cambio l'ha avuta in gestione per un certo numero di anni al termine dei quali tornerà nel possesso del Comune di Sabaudia.

mercoledì 29 aprile 2020

SPESA ZERO NELLA ASL LATINA PER L'ASSISTENZA DOMICILIARE AGLI ANZIANI


In provincia di Latina ci sono 121.193 persone che hanno sessantacinque o più anni e che rappresentano il 21,1% della popolazione.
Da quanto risulta da un recente studio dell'associazione "Italia Longeva" solo il 3% degli anziani aventi diritto riescono ad avere l'assistenza domiciliare.
A seguito della riforma federalista del 2001 alcune regioni hanno da tempo creato una gestione unitaria dell'assistenza sociale e di quella sanitaria il che ha favorito senza dubbio un miglioramento della qualità dei servizi socio sanitari.
Il Lazio non è tra queste regioni e il SSR è stato sempre mantenuto separato dai servizi sociali gestiti gelosamente dai Comuni. 
Siamo molto lontani dai paesi del nord Europa dove ogni anziano riceve in media venti ore di assistenza domiciliare al mese.
Nella provincia di Latina dall'esame dell'allegato "LA" dell'ultimo rendiconto approvato (quello del 2018, dato che l'approvazione di quello del 2019 è stata rinviata a causa dell'emergenza epidemica), si apprende (Codice 2806) che la nostra azienda nel 2018 ha speso esattamente euro ZERO per l'assistenza ambulatoriale e domiciliare per gli anziani.
Ma quanto spendono invece i Comuni per gli anziani? 
Sempre nel 2018 tutti e 33 i Comuni hanno speso solo € 6.094.785,, ma la spesa da un Comune all'altro è molto variegata e anche qui c'è qualcuno che ha speso ZERO euro.
Si tratta di una cosa molto grave che dimostra scarsa attenzione a tutti i 121.193 cittadini e cittadine che hanno superato quella soglia e che come minimo avrebbero bisogno di visite per una appropriata prevenzione.    
Siamo molto lontani senza dubbio dalla Svezia dove al compimento del 65° anno i cittadini ricevono una telefonata da parte degli addetti del servizio sanitario che si presentano e chiedono se possono fare qualcosa per loro.....

martedì 28 aprile 2020

IL CONSIGLIO REGIONALE E' IMPEGNATO IN QUESTI GIORNI PER RIPROGRAMMARE IL BILANCIO 2020 PER ADEGUARLO ALLE ESIGENZE DELL'EPIDEMIA

Tutto il Consiglio Regionale del Lazo è d'accordo sul fatto che il bilancio regionale 2020 vada riprogrammato alla luce dell’emergenza Covid-19, partendo dalla ricognizione delle spese stanziate ma non ancora impegnate dai vari assessorati e da destinare a interventi urgenti.
Oggi 28 aprile proseguiranno alla Pisana in Commissione Bilancio programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio, presieduta da Fabio Refrigeri, le audizioni con gli assessori regionali su: "Bilancio di competenza 2020. Risorse non impegnate in spese correnti e in conto capitale da riprogrammare e destinare ad interventi urgenti.".
Da quanto si apprende dai rendiconti delle sedute forniti dal sito del Consiglio regionale nei giorni scorsi c'è stata già l'audizione dell’assessore al Bilancio Alessandra Sartore che aveva presentato tredici delibere della Giunta regionale per affrontare le prime settimane dell’emergenza Covid-19, il loro impatto sui conti della Regione.
Per dare assistenza alle famiglie in situazione di contingente indigenza economica con i buoni spesa sono stati  destinati 19 milioni di euro ai comuni del Lazio. 
Sono previste misure straordinarie di sostegno alle attività degli enti del Terzo settore impegnate nell'assistenza alla cittadinanza che si accompagnano a un protocollo d'intesa tra la Regione Lazio e diverse associazioni del commercio, dell’artigianato, della grande distribuzione, l'Anci e il Forum del terzo settore, per la consegna della spesa a domicilio per persone non autosufficienti o per le quali è fortemente consigliato di non uscire a causa di determinate patologie. 
Altri provvedimenti riguardano: l’adozione di un protocollo di Intesa fra la Regione Lazio, il ministero dell'Università e della ricerca, il ministero della Salute, il Consiglio nazionale delle ricerche e l'Irccs “Lazzaro Spallanzani” per contribuire alla soluzione dell'emergenza epidemiologica Covid-19; una moratoria regionale straordinaria 2020 per gli strumenti di agevolazione creditizia attivati dalla Regione Lazio; la sospensione di tutti i termini relativi ai procedimenti per la concessione di sovvenzioni regionali; misure a sostegno della liquidità delle Ater. 
Provvedimenti ad hoc riguardano: la proroga dei termini delle procedure regionali in agricolutura; la disciplina delle aziende faunistico-venatorie e agri-turistico-venatorie; uno stanziamento di dieci milioni di euro a favore dei settori florovivaistico e della produzione del latte bovino e di bufala.
“Si è fatta una stima delle ipotesi di minori entrate – ha spiegato Sartore alla commissione Bilancio - che a oggi è di 145 milioni di euro. 
La sospensione del pagamento della tassa automobilistica fino al 30 giugno cuba circa 100 milioni”. Nella stessa proposta di delibera di Giunta si prevede anche la sospensione dei pagamenti dell’Irba (imposta regionale sulla benzina per autotrazione) e dell’Iresa (imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili) dovuta per i mesi di marzo, aprile e maggio. “Ci aspettiamo dal nuovo decreto legge – ha proseguito Sartore - , al di là di tutti gli interventi diretti, un aiuto territoriale per l’impatto della situazione sui bilanci regionali per i quali vale il principio del pareggio di bilancio. Dovremmo fare un tavolo con il Mef, per vedere quanto è il ristoro di queste minori entrate. Con il trasferimento della compensazione dello Stato nei confronti delle regioni su questo differenziale di accertamenti di minori entrate quei 145 milioni si annullerebbero. Noi su questo ci stiamo credendo. Nel tavolo col governo tutte le regioni diranno a quanto ammonta questo differenziale che in totale non sarà meno di 1,5 miliardi o forse pure di più”.
In merito alla spesa per l’emergenza sanitaria, Sartore ha riferito che sono stati impegnati 96,5 milioni di euro per mascherine, guanti, tute, tamponi, disinfettanti, occhiali e ventilatori polmonari, ecc.

sabato 25 aprile 2020

CHE FINE HA FATTO L' ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO PER IMPEGNARE LA GIUNTA A RIDURRE L'ESTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI E DEL PERSONALE SANITARIO ?

Il 31 luglio 2019 i consiglieri Marcelli, Lombardi, Cacciatore, Blasi, Pernarella, Corrado, De Vito, Porrello e Novelli presentavano un Ordine del Giorno (n.36) con il quale, in base al disposto del D.L. 25/2029 convertito con lege 60/2029  è stato chiesto di impegnare la Giunta regionale a ridurre la quota di esternalizzazione di servizi e di personale sanitario nella regione Lazio.
Il Consiglio regionale del Lazio in pari data  ha approvava l'ordine del giorno in questione.
A distanza di nove mesi dall'approvazione del predetto Ordine del Giorno non risulta che sia stata ridotta tale esternalizzazione, ma anzi a causa dell'epidemia in atto è stato fatto ricorso a nuovi servizi presso strutture private.
  

giovedì 23 aprile 2020

SABAUDIA: LA NUOVA ORDINANZA DEL SINDACO


In data 23 aprile è stata pubblicata all'albo Pretorio del comune di Sabaudia la nuova ordinanza n. 23 con cui viene disposta la chiusura al transito veicolare e pedonale del tratto stradale di Via Lungomare dalle ore 12 del giorno 24 aprile sino alle ore 24 del giorno 26 aprile incluso salvo residenti e dimoranti (purché presenti dal 6 marzo 2020 in modalità continua e autorizzati);
Il responsabile della polizia Locale è autorizzato a valutare l'opportunità di disporre varchi fissi e mobili su tutto il territorio comunale.

COME DOVRANNO FUNZIONARE NE NUOVE UNITA' SPECIALI DI CONTINUITA' ASSISTENZIALI NEL LAZIO

Nei giorni passati ho già scritto delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale.
Nonostante il tempo trascorso dall'entrata in vigore del DL 14/2020 (10 marzo) non risulta che sia stato adottato alcun provvedimento, ma a seguito della nota n. 291852 del 8 aprile 2020 è stato indetto un avviso per il reclutamento del personale; però non è noto quante saranno queste USCA nel Lazio, dove saranno ubicate e i territori assegnati a ciascuna di esse.
Ora la Direzione salute e integrazione socio sanitaria della Regione Lazio  ha adottato una determinazione (n. G04569 in data 20 aprile) con cui ha approvato un regolamento di funzionamento delle USCAR del Lazio che dispone quanto segue:
Le USCAR Lazio sono dei Team di medici ed infermieri che, coordinati operativamente dall’INMI Spallanzani di Roma, sotto gli indirizzi e la regia dell’Unità di Crisi Regionale, svolgono un’attività di
pronto intervento straordinario nei confronti di situazioni legate all’attuale pandemia Covid-19 che richiedono un approccio integrato e multidisciplinare da parte di personale esperto, capace di adattare il profilo operativo al contesto e alle circostanze che determinano l’intervento; l’intervento è attivato dall’Unità di Crisi Regionale, in raccordo con l’ASL territorialmente competente.
Il personale aderisce volontariamente all’iniziativa e viene selezionato sulla base dell’immediata disponibilità e dell’esperienza maturata nell’eseguire tale tipologia di intervento; in seconda istanza, potrà essere selezionato personale da formare/aggiornare da parte del SERESMI. Gli operatori sono adeguatamente forniti di DPI e si raccordano, secondo gli indirizzi impartiti dall’Unità di Crisi, per il tramite dell’INMI–Spallanzani, con l’ASL territorialmente competente.
Il personale selezionato che non risulti convenzionato o dipendente sarà contrattualizzato da INMI Spallanzani; tutte le altre risorse continueranno ad essere gestite contrattualmente dalla azienda di appartenenza e, sulla scorta delle comunicazioni in ordine alle ore di attività resa, verrà loro riconosciuto l’emolumento dovuto pari ad €/h. 40,00.
L’intervento è rivolto alle comunità intese nel senso più ampio del termine: strutture sanitarie e socio-sanitarie, RSA, case di riposo, comunità di anziani, comunità religiose, carceri, campi nomadi, residenze per pazienti psichiatrici, disabili ecc.; solo in situazioni straordinarie, di bisogno non soddisfatto dalle ordinarie modalità organizzative, l’USCAR effettuerà interventi a domicilio.
Ambiti d’intervento, sempre in raccordo con la Direzione Aziendale di riferimento:
-Supporto ai SISP per la valutazione strutturale e organizzativa;
-Valutazione clinico-assistenziale dei pazienti/ospiti delle strutture interessate da un evento epidemico finalizzata all’orientamento del percorso assistenziale più appropriato nei diversi setting di cura (strutture sanitarie o socio sanitarie o residenze protette);
-intervento medico ed infermieristico, inclusa la visita clinica, la prescrizione di farmaci ed indagini diagnostiche, il teleconsulto con l’INMI-Spallanzani nel caso necessiti una valutazione specialistica;
-esecuzione test diagnostici (tamponi, prelievi ematici, test rapidi) sia sugli operatori che sui pazienti/ospiti sintomatici o individuati come a rischio.
Gli equipaggi saranno composti, di norma, da almeno 1 medico ed 1 infermiere, preferibilmente in team stabile, con assegnazione prevalente ad ambiti territoriali definiti.
L’INMI individuerà, con il supporto delle Direzioni di tutte la ASL e dell’Unità di Crisi, i mezzi di trasporto idonei per il trasporto del/i team, delle loro strumentazioni e materiali di consumo (DPI…)
necessari.
Il coordinamento operativo dell’USCAR è affidato all’INMI-Spallanzani, che individua, tenendo conto del profilo curricolare ed esperienziale sulla materia e delle attitudini individuali, un coordinatore medico ed uno infermieristico e, sulla base delle necessità operative, uno o più vice coordinatori. I coordinatori riferiscono alla Direzione Sanitaria dell’INMI-Spallanzani che ne potrà modificare, in ogni momento l’individuazione e la composizione.
Sia il coordinamento che eventuali altri incarichi sono di natura volontaria, senza ulteriori oneri e spese a carico dell’Ente.
Le competenze del coordinatore sono: capacità di collaborazione e interazione con le aziende e istituzioni coinvolte, conoscenza delle problematiche legate all’attuale pandemia Covid-19, capacità di gestire team multiprofessionali, capacità di gestire la logistica legata agli interventi proposti e realizzati (DPI, procedure di vestizione e svestizione, gestione clinica, gestione organizzativa, gestione amministrativa, gestione delle problematiche connesse all’osservanza delle vigenti normative), capacità di gestione clinica legata alla collaborazione con l’INMI Spallanzani, capacità di adattamento ai setting operativi.
I compiti prioritari dei 2 coordinatori sono:
1) aggregazione delle risorse selezionate per livello di competenze, distribuzione territoriale e orari di disponibilità al fine di preparare i possibili team di intervento;
2) in fase di attivazione, costruire il team e definire il programma e gli obiettivi dell’intervento;
3) monitorare i risultati dell’intervento, la sua durata ed efficacia, approvando un apposito rendiconto che la Direzione INMI trasmette all’Unità di Crisi regionale e alla Direzione Generale ASL.
A seguito della richiesta da parte dell’Unità di Crisi Regionale, la Direzione Sanitaria di INMI Spallanzani attiva, tramite i coordinatori, l’intervento del/i team USCAR.
I  coordinatori definiscono il programma ed il piano operativo dell’intervento in accordo con la Direzione dell’ASL territorialmente competente: quest’ultima garantisce la presenza e la partecipazione delle strutture aziendali utili (Coordinamento distrettuale COVID, SISP, CAD…) al buon fine dell’intervento.
I coordinatori gestiscono la logistica necessaria allo svolgimento dell’intervento, redigono la rendicontazione clinico-operativa e convalidano il foglio presenze dei singoli componenti del/I team al termine di ogni intervento, trasmettendo il tutto alla Direzione Sanitaria INMI.
INMI-Spallanzani comunica alle aziende di appartenenza le ore lavorate dal personale, ai fini della regolazione contabile e amministrativa.
Una organizzazione che appare ben diversa da quella disposta dalle altre regioni che hanno già disposto in merito creando oltre alle USCA anche una sovrastruttura  a livello regionale.
Inoltre in molte regioni sono già funzionanti con dotazione di auto aziendali, di strumentario, di farmaci, DPI, ecc. 

LE CRITICITA' NELLE RSA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Da alcuni anni la Regione Lazio ha attivato il Sistema Informativo Residenze Assistenziali (SIRA) che consente in primo luogo di monitorare in tempo reale la corrispondenza dei posti letto occupati dai pazienti ricoverati presso le RSA rispetto a quelli autorizzati. 
Grazie a questo strumento informatico, come riportato dalla stampa di oggi è stato possibile accertare in questi giorni la presenza in ben sette strutture della provincia di un numero di pazienti oltre il consentito e la presenza di soggetti non autosufficienti.
A seguito delle criticità accertate sarebbero state pertanto inviate segnalazioni ai Sindaci dei seguenti: Comuni: Sabaudia, Lenola, Aprilia e Sezze ma anche ai Carabinieri NAS.
La materia, inizialmente stabilita dalla legge 41/1993 e dal successivo regolamento regionale del 1994 è ora regolata dalla L.R. 03 Marzo 2003, n. 4 recante "Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali"  che prevede la diffida nei confronti del responsabile delle strutture interessate cui può conseguire la sospensione o, nei casi più gravi,  persino la revoca dell'autorizzazione.
Il problema di fondo è comunque quello di ripensare ad un modello diverso per l'assistenza agli anziani e ai disabili gravi come proposto anche dal direttore regionale per l'europa dell'OMS in una conferenza stampa del 23 aprile ripresa sul mio blog:

mercoledì 22 aprile 2020

SABAUDIA: LA GIUNTA APPROVA L'ELENCO DEI BENI CONFISCATI DA DESTINARE E LE LINEE GUIDA CON I REQUISITI PER L'ASSEGNAZIONE

A seguito dell'approvazione da parte del Consiglio comunale avvenuta con deliberazione n. 52 in data 19 novembre 2019 del Regolamento per la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata la Giunta con deliberazione n. 55 in data 2 aprile 2020, pubblicata oggi 22 aprile all'albo pretorio, ha adottato delle Linee Guida.
Tra breve sarà pubblicato l'avviso per l'assegnazione dei 40 beni (n.13 terreni e n. 27 unità immobiliari) elencati nell'atto deliberativo. 
La delibera la trovate qui

martedì 21 aprile 2020

LA ASL LATINA HA NOMINATO LA COMMISSIONE PER L'AFFIDAMENTO DELL'INCARICO DELLA PROGETTAZIONE ESECUTIVA E DIREZIONE LAVORI DELLA CASA DELLA SALUTE DI SABAUDIA


All'albo pretorio dell'azienda sanitaria locale Latina è apparsa oggi la deliberazione n. 477 in data 20 aprile con cui il direttore ha provveduto alla nomina della Commissione di gara per la selezione per l'affidamento dell'incarico professionale di "Progettazione definitiva ed esecutiva, direzione lavori e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dell'intervento di realizzazione della Casa della Salute di Sabaudia coperto dal finanziamento regionale di cui alla DGR 838/2019 e al DCA U00428/2019.
Si tratta di un ulteriore passo avanti verso l'attivazione della Casa della Sapute che in base al Piano di Rientro approvato dalla regione con DCA U00018/2020 dovrà avvenire (COVID permettendo) entro il 31 dicembre 2020.
Il finanziamento totale ammonta ad € 582.528,10 di cui:
a) per lavori  € 339.900,00
b) Somme a disposizione dell'amministrazione € 242.628,10 così ripartite:
- per arredi € 100.000,00
- imprevisti € 10.252,10
-Spese generali e tecniche € 20.000,00
- Fondo ex art. 113 D.lgs 50/2016 € 6.798,00
- IVA  € 105.578,00

lunedì 20 aprile 2020

RISOLTO IL PROBLEMA DELLA VENDITA AL DETTAGLIO DELLE MASCHERINE

Con una Ordinanza del 9 aprile il Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica ha emanato disposizioni urgenti per la vendita al dettaglio dei dispositivi di protezione individuale da parte delle Farmacie: 
E' consentita la vendita al dettaglio di DPI da parte delle farmacie ubicate nell'intero territorio nazionale, anche in assenza degli imballaggi di riferimento, con le opportune cautele igieniche e sanitarie adottate a cura del venditore.
La vendita al dettaglio anche di una sola unita' di DPI senza imballaggi di riferimento deve prevedere un prezzo inferiore o pari all'importo previsto per la singola confezione diviso il numero dei DPI presenti nella medesima.
Per procedere all'apertura delle confezioni, per le finalita' di cui alla presente ordinanza, ciascuna farmacia garantisce il rispetto delle corrette operazioni da svolgere nel proprio laboratorio.
Nello svolgimento delle attività sopradescritte ciascuna farmacia deve valutare i fattori che garantiscano la preservazione della qualità microbiologica di ciascun DPI, al fine di mantenere sotto controllo le fonti di contaminazione. Tra i suddetti fattori vanno considerati il materiale di confezionamento primario, le attrezzature di lavoro utilizzate ed il personale.
Nell'assicurare il rispetto delle necessarie cautele igienico-sanitarie, ciascuna farmacia provvede, altresì, all'adozione di misure di precauzione standard da parte del proprio personale, quali: igiene delle mani mediante prodotti idroalcolici oppure lavaggio con acqua e sapone; igiene respiratoria mediante utilizzo di mascherine facciali; guanti; camice.
Per le vendite al dettaglio di cui alla presente ordinanza, le informazioni previste dal decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 e dalla normativa di settore potranno essere fornite al consumatore con modalità semplificate adottate a cura di ciascuna farmacia, anche mediante apposizione su un apposito cartello esposto nei comparti del locale di vendita.
Ciascuna farmacia, per le operazioni di cui alla presente ordinanza, deve provvedere alla conservazione delle informazioni circa la confezione integra (denominazione, nome del produttore e/o distributore, quantita', data di arrivo e, ove disponibile, numero di lotto) e dell'allestimento (numero confezioni e numero di DPI.

domenica 19 aprile 2020

L'ORDINANZA Z00034/2020 DELLA REGIONE PER CONTRASTARE IL CORONAVIRUS


Sul BUR 47 del 18 aprile è stato pubblicata una nuova ordinanza del presidente della regione Lazio n. Z00034 recante ulteriori misure per la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019: prevenzione, contenimento e gestione dei focolai da SARS - COV -2 nelle strutture sanitarie ospedaliere, nelle strutture residenziali e semiresidenziali sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali che stabilisce in particolare quanto segue.
a. Il personale operante nelle strutture territoriali (residenziali e semiresidenziali) sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali deve svolgere la propria attività lavorativa esclusivamente all’interno di una singola struttura o, qualora la struttura sia dotata di più stabilimenti, esclusivamente all’interno del medesimo stabilimento.
b. Le strutture ospedaliere, territoriali sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali devono dotare il proprio personale dei dispositivi di protezione individuale (DPI) secondo le indicazioni di cui all’Allegato A e garantire ai propri dipendenti specifici percorsi formativi sull’utilizzo degli stessi, anche utilizzando piattaforme per la Formazione A Distanza (FAD).
c. Le strutture territoriali sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali, qualora non avessero completato il percorso formativo e/o acquisito una congrua dotazione di DPI, devono adottare misure idonee ad evitare gli spostamenti e i contatti sociali di tutto il personale operante all’interno della struttura. A tal fine, laddove sussistano le condizioni autocertificate dal singolo dipendente, ai sensi degli articoli 46, 47 e 76 del DPR 445/2000, questi potrà fare ritorno al proprio domicilio, evitando ogni contatto lungo il percorso casa-lavoro-casa e con eventuali conviventi al proprio domicilio. Nel caso non siano garantite le sopra citate condizioni la direzione della struttura dovrà
allestire spazi dedicati per il pernottamento del personale.
d. Tutte le strutture territoriali (residenziali e semiresidenziali) sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali, devono garantire per tutto il personale il controllo quotidiano in entrata e in uscita della temperatura e che i dati siano annotati su un apposito registro, anche elettronico, da custodire nel rispetto della disciplina in materia di tutela dei dati e compatibilmente con la gestione dell’emergenza. In caso di temperatura >37,5 °C si dovrà provvedere alla misurazione della saturazione di ossigeno ed annotarne parimenti i valori sul registro di cui sopra e attivare le misure di cui all’Allegato A. 
e. Le direzioni sanitarie/il responsabile sanitario delle strutture territoriali (residenziali e semiresidenziali) sanitarie e sociosanitarie e le direzioni delle strutture socio-assistenziali devono inviare, alla ASL territorialmente competente, entro 7 giorni dall’adozione della presente ordinanza, la dichiarazione sostitutiva di atto notorio sottoscritta dal legale rappresentante e controfirmata dal direttore/responsabile sanitario della stessa, ove presente, secondo il modello qui allegato dell’avvenuta attuazione delle misure indicate nella presente ordinanza e dell’attuazione della formazione e dell’adeguata dotazione e utilizzo dei DPI (Allegato B).
f. Ferma la dichiarazione di cui al punto precedente, le ASL devono proseguire nel monitoraggio delle strutture territoriali residenziali e semiresidenziali sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali, insistenti sul proprio territorio, provvedendo a: 
-effettuare sopralluoghi presso le strutture:
-compilare per ciascuna struttura una check-list per la valutazione delle situazioni ambientali e degli ospiti;
-rilevare il fabbisogno dei DPI delle strutture territoriali, residenziali e semiresidenziali, sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali, insistenti sul proprio territorio e comunicarlo alla Direzione Regionale Salute ed integrazione sociosanitaria entro 7 giorni dalla pubblicazione del presente atto;
-in caso di eventi epidemici in singole strutture, trasmettere le risultanze documentali acquisite (sia preliminari che conclusive) all’Unità di Crisi regionale e al SeReSMI al fine di attivare il Gruppo Audit Regionale per cluster di comunità da SARS-CoV- 2 come da determinazione G04318 del 15 aprile 2020, nonché gli interventi delle costituende USCAR come da nota regionale prot.n. U0291852 del 8 aprile 2020;
- inviare periodicamente l’esito del processo di monitoraggio effettuato presso le strutture che insistono sul territorio alla Direzione Salute ed Integrazione Sociosanitaria secondo le modalità indicate nella nota regionale prot. N. U0318271 dell’11 aprile 2020.

venerdì 17 aprile 2020

LA NUOVA ORDINANZA DELLA REGIONE LAZIO CON GLI OBBLIGHI DI VACCINAZIONE


Con la nuova Ordinanza n Z00030 in data 17 aprile il Presiente della regione Lazio, ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica ha stabilito quanto segue:
1. Ferme restando le misure statali, regionali e comunali di contenimento del rischio di diffusione del virus già vigenti, le seguenti ulteriori misure:
I. Obbligo di vaccinazione antinfluenzale per le seguenti categorie:
a) Soggetti di età ≥ 65 anni. L’obbligo decorre dal 15 settembre 2020, o dalla data di compimento dei 65 anni, se successiva, previa acquisizione della disponibilità dei vaccini, e deve essere adempiuto entro il 31 gennaio 2021, salvo proroghe dettate dai provvedimenti di attuazione in relazione alla curva epidemica.
b) Medici e personale sanitario, sociosanitario di assistenza, operatori di servizio di strutture di assistenza, anche se volontario. L’obbligo decorre dal 15 settembre 2020, previa acquisizione della disponibilità dei vaccini, e deve essere adempiuto entro il 31 gennaio 2021, salvo proroghe dettate dai provvedimenti di attuazione in relazione alla curva epidemica.
La mancata vaccinazione per le persone di cui alla lettera a), non giustificabile da ragioni di tipo medico, può comportare, a titolo di sanzione, l’impossibilità di prendere parte ad assembramenti presso centri sociali per anziani, case di riposo o altri luoghi di aggregazione che non consentono di garantire il distanziamento sociale.
La mancata vaccinazione per le persone di cui alla lettera b), non giustificabile da ragioni di tipo medico, comporta l’inidoneità temporanea a far data dal 1° febbraio 2021, allo svolgimento della mansione lavorativa, ai sensi dell’art. 41, comma 6 del d. lgs. 81/2008, nell’ambito della sorveglianza sanitaria da parte del medico competente di cui all’art. 279 e correlata alla rivalutazione del rischio biologico a cura del datore di lavoro, ai sensi degli artt. 271 e ss. del decreto citato.
II. Introduzione di una forte raccomandazione per tutti i bambini di età compresa tra > 6 mesi e < 6 anni a sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale e potenziamento della logistica organizzativa per la sua effettuazione, anche attraverso il pieno coinvolgimento dei Pediatri di Libera Scelta.
III. Rafforzamento della raccomandazione alla vaccinazione anti-pneumococcica per i soggetti di cui al precedente punto I lettera a), e potenziamento della logistica organizzativa per la sua effettuazione.
La Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria provvederà all’organizzazione, al coordinamento e alla gestione delle attività contemplate nella presente Ordinanza ed alla verifica dei risultati conseguiti.
La Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria adotterà inoltre i provvedimenti connessi all’attuazione del presente atto.
La presente ordinanza è pubblicata sul sito istituzionale della Regione. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge.
La presente ordinanza, per gli adempimenti di legge, viene trasmessa al Presidente del Consiglio dei
Ministri, al Ministro della Salute e ai Prefetti con richiesta di trasmissione ai Sindaci dei Comuni del Lazio, all’ISS, all’AIFA, all’Unità di crisi di cui al decreto legge 73/2017. 

giovedì 16 aprile 2020

RIVEDERE IL SISTEMA DELL'ASSISTENZA DEGLI ANZIANI NELLE RSA E NELLE CASE DI RIPOSO


La pandemia colpisce pesantemente gli anziani che si trovano nelle Case di riposo, nelle RSA e in altre strutture analoghe.
Da tempo viene rilevato come i NAS nel corso delle loro verifiche periodiche abbiano rilevato in molti casi numerose violazioni di legge che hanno portato addirittura alla revoca dell'autorizzazione di molte Case di riposo da parte delle amministrazioni comunali.
Leggiamo ora che per una struttura dei Castelli la regione sarebbe intenzionata a sospendere l'autorizzazione.
Sorge spontaneo chiedersi se in questi anni sia stata esaminata adeguatamente la documentazione presentata alla Regione, se siano state fatte ispezioni da parte delle aziende sanitarie locali su queste strutture e come mai i problemi oggi rilevati non siano stati evidenziati, ovvero per quali motivi  non siano state fatte le ispezioni.
Il problema dei controlli che io definisco "attivi" da parte delle ASL è purtroppo molto delicato ma senza controlli il SSN finisce alla deriva, come è purtroppo dimostrato dalla vicenda che stiamo vivendo. 
Ma tutto ciò ci porta a due considerazioni:
1) ripensare al sistema delle RSA e delle Case di riposo cercando una alternativa che può essere solo offerta (ma naturalmente non per tutti) dall'assistenza domiciliare integrata e dalla valorizzazione della funzione dei caregiver. In sostanza si dovrebbe fare in modo che le persone rimangano il più possibile nell'ambiente familiare  ricorrendo a questi presidi solamente quando non sia più possibile fare altrimenti. Questo comporterà vantaggi umani e sociali notevoli e anche meno costi per la società. D'intesa con i Comuni per gli anziani soli potrebbero essere realizzate delle case alloggio o altre soluzioni per il cohousing assicurando l'assistenza domiciliare o, se necessario l'ADI. 
2) Rivedere il sistema dei controlli a cominciare da quelli della regione sulle aziende (che non vengono fatti) per cui spesso la regione è costretta ad ammettere di non essere in grado di controllare cosa fanno le aziende sanitarie e organizzare dei piani di controlli random da parte delle aziende sulle strutture autorizzate ed accreditate ma anche per verificare se vengono rispettati i piani di cura. 

DA OGGI LE SEDUTE DELLA COMMISSIONE SANITA' DELLA REGIONE LAZIO SONO STATE SEGUITE IN VIDEOCONFERENZA ANCHE DAL PUBBLICO

Si è tenuta oggi in videoconferenza la seduta della VII Commissione del Consiglio regionale del lazio dedicata all' Emergenza sanitaria da pandemia COVID-19 per l'audizione dell'assessore alla Sanità e integrazione sociosanitaria, Alessio D'Amato in merito a:
1. La rete ospedaliera Covid e il presidio del territorio finalizzato al contenimento dell'emergenza nella province di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo.
- Esame dello stato dell'arte della rete Covid nell'area delle province del Lazio.
2. Condivisione strategia di contenimento emergenza Covid-19.
- Esame piano di esecuzione test (tamponi e test sierologici);
- esame piano di gestione pazienti positivi e a rischio;
- esame piano di esecuzione del tracciamento dei positivi attraverso le tecnologie già disponibili;
- esame piano di attivazione della rete dei MMG, PLS, telemedicina, USCAR e API.
La seduta è stata resa accessibile anche al pubblico, previa prenotazione. 

mercoledì 15 aprile 2020

ANCHE A SABAUDIA ARRIVERANNO UNA USCA E L'API ?

Oggi 16 aprile scade il termine per manifestare l'interesse a svolgere attività nelle Unità speciali di continuità assistenziale come già scritto nel mio post di ieri.
In base al D.L. 18/2020 ci dovrebbe essere una di queste USCA ogni 50.000 abitanti per cui in provincia di Latina ne servirebbero 12.
Alla data odierna, a differenza di altre regioni che sin dal mese di marzo hanno deliberato in Giunta regionale l'organizzazione di queste USCA, il loro numero, la loro articolazione nei distretti e definito i costi, nulla trapela dalla regione Lazio.
Silenzio anche da parte delle aziende sanitarie territoriali che dovrebbero organizzare a livello locale l'attività di questo nuovo servizio che dovrà intervenire presso il domicilio dei pazienti positivi oppure presso strutture residenziali, alberghi protetti, ecc.
Personalmente sono portato a ritenere che, tenuto conto della presenza a Sabaudia della Centrale d'ascolto della Guardia medica sarebbe opportuno che ci fosse anche una di queste Unità. 
In un documento della regione si apprende che queste USCA dovrebbero essere coadiuvate anche dal team dell'Assistenza Proattiva Infermieristica (API) composta da un infermiere ogni 10.000 abitanti. Anche qui, sulla base della popolazione residente in provincia di Latina servirebbero 58 infermieri professionali articolati nei vari Distretti in base appunto alla popolazione.
Il Distretto 2, in cui vivo, che ha come capofila Latina, con i suoi 176.166 abitanti  dovrebbe avere 18 infermieri professionali ubicati presso la sede del Distretto per quanto riguarda Latina e decentrati sul territorio possibilmente in ogni Comune.
Sabaudia, che è stata già individuata come sede per una Casa della Salute dovrebbe avere due infermieri professionali.
Si potrebbe trattare di un servizio molto utile che, una volta terminata l'epidemia potrebbe essere integrato nella CdS per la medicina di iniziativa e per potenziare l'assistenza domiciliare.
Ma dobbiamo attendere gli atti e l'avvio di questo nuovo servizio.  

martedì 14 aprile 2020

ARRIVANO ANCHE NEL LAZIO LE UNITA' SPECIALI DI CONTINUITA' ASSISTENZALE


La Regione Lazio, in esecuzione dell'art. 8 del  D.L. 14 del 9 marzo ha pubblicato solamente oggi 14 aprile il seguente:
AVVISO
CORONAVIRUS: MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER SVOLGERE ATTIVITA' NELLE UNITA' SPECIALI DI CONTINUITA' ASSISTENZIALE REGIONALE (USCAR)

L’Avviso è volto ad acquisire la disponibilità di: 
a) medici di medicina generale – MMG, anche già titolari di incarico a tempo indeterminato/determinato
b) pediatri di libera scelta – PLS, anche già titolari di incarico a tempo indeterminato/determinato
c) medici di continuità assistenziale - CA, anche già titolari di incarico a tempo indeterminato / determinato
d) medici specialisti ambulatoriali, anche già titolari di incarico a tempo indeterminato/determinato
e) medici in possesso dell’attestato di formazione specifica in medicina generale
f) medici che frequentano il corso di formazione in medicina generale, compatibilmente con la frequenza dei seminari
g) laureati in medicina e chirurgia abilitati ed iscritti all'Ordine dei Medici
h) collaboratori professionali sanitari - infermieri già in servizio presso le Aziende Sanitarie del SSR
La partecipazione per tutti è su base volontaria e l’attività resa è considerata servizio utile a tutti gli effetti.
Per i professionisti di cui alla lettera f) la Regione intende valorizzare l’attività resa ai fini del percorso formativo.
Per i professionisti di cui alla lettera h) si prescinde dall'assenso della Azienda di appartenenza.
Ai fini della valutazione dell’istanza, criterio prioritario di accesso è l’immediata disponibilità.
Titolo preferenziale ai fini dell’inserimento dei professionisti nel costituendo organismo sarà l’essere già esperti nelle procedure di accesso, gestione ed utilizzo dei DPI o adeguatamente formati in tal senso.
Si prevede fin d’ora, per i soggetti eventualmente non già formati, l’attivazione di appositi percorsi dedicati.
I team sanitari dell’USCAR avranno il compito di intervenire in situazioni di emergenza ovvero per effettuare la sorveglianza sanitaria alla popolazione assistita, ivi compresi gli operatori del SSR, in particolare, presso quelle strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali nelle quali si è reso manifesto un focolaio di contagio. Proprio in virtù di tale specifico compito, i professionisti individuati saranno sottoposti al protocollo di valutazione del rischio specifico in coerenza con le indicazioni diramate dalla Direzione Salute ed integrazione socio sanitaria della Regione Lazio in data 23.03.2020 prot. n. U0240003.
Maggiori informazioni sono reperibili sul bando completo.
MODALITA' E TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
La domanda di partecipazione dovrà essere redatta in carta semplice, secondo il fac-simile allegato 1 debitamente firmata in originale, corredata di curriculum vitae sintetico con evidenza dell’esperienza nelle procedure di accesso, gestione ed utilizzo dei DPI ed evidenza di adeguata formazione nei predetti ambiti nonché di un documento di riconoscimento in corso di validità ed inviata, esclusivamente all’indirizzo di posta elettronica certificata di seguito indicato: arearisorseumanessr@regione.lazio.legalmail.it entro le ore 23,59 del 16 aprile 2020.
E' appena il caso di far presente che non è stato reperito sul sito della regione nessun provvedimento relativo all'attuazione dell'art. 8 decreto legge 14 citato in premessa che qui di seguito riporto:
1. Al fine di consentire al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta o al medico di continuità assistenziale di garantire l'attività assistenziale ordinaria, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano istituiscono, entro dieci giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, presso una sede di continuità assistenziale già esistente una unità speciale ogni 50.000 abitanti per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. L'unita' speciale e' costituita da un numero di medici pari a quelli già presenti nella sede di continuità assistenziale prescelta. Possono far parte dell'unita' speciale: i medici titolari o supplenti di continuità assistenziale; i medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale; in via residuale, i laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti all'ordine di competenza. L'unità speciale è attiva sette giorni su sette, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, e ai medici per le attività svolte nell'ambito della stessa e' riconosciuto un compenso lordo di 40 euro ad ora. 
2. Il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o il medico di continuità assistenziale comunicano all'unita' speciale di cui al comma 1, a seguito del triage telefonico, il nominativo e l'indirizzo dei pazienti di cui al comma 1. I medici dell'unità speciale per lo svolgimento delle specifiche attività devono essere dotati di ricettario del Servizio sanitario nazionale, di idonei dispositivi di protezione individuale e seguire tutte le procedure già all'uopo prescritte. 
 3. Il triage per i pazienti che si recano autonomamente in pronto soccorso dovrà avvenire in un ambiente diverso e separato dai locali adibiti all'accettazione del medesimo pronto soccorso, al fine di consentire alle strutture sanitarie di svolgere al contempo le ordinarie attività assistenziali. 4. Le disposizioni del presente articolo sono limitate alla durata dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, come stabilito dalla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020. 

mercoledì 8 aprile 2020

RESPINTA DAL TAR DI ROMA LA RICHIESTA DI SOSPENSIVA DI CORI - MA ORA I CITTADINI DEGLI ALTRI COMITATI DEPOSITERANNO I LORO MOTIVI AGGIUNTI E SOLLECITERANNO LA FISSAZIONE DELL'UDIENZA PER LA DISCUSSIONE DEL LORO RICORSO NEL MERITO

Il TAR del Lazio in occasione dell’esame dei ricorsi presentati da alcuni Comuni (Comune di Cisterna di Latina (assistito dall'avv. Lattari e avv .Conti) e Comune di Cori (assistito dall' avv. Conti) e Comitati civici della provincia di Latina (assistiti da avv. Lattari e Conti) avverso il DCA U00303 del 25 luglio 2019 nell'udienza del 2 dicembre scorso su richiesta unanime di tutti i ricorrenti (Comune di Cisterna e Comitato civico di Cori e altri cittadini) aveva dichiarato improcedibili tutti i ricorsi per sopravvenuto difetto di interesse in quanto a ridosso dell’udienza ed in accoglimento della bontà dei ricorsi la stessa Regione aveva annullato il decreto impugnato sostituendolo con il DCA U00469 che al punto 7.1.3 recita: “La Regione Lazio ha programmato la trasformazione dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria; in proposito le Aziende Sanitarie interessate (Asl Roma 4, Asl Roma 5, Viterbo, Rieti e Latina) hanno già adottato gli atti di propria competenza che prevedono il servizio, diversamente qualificato, ma in continuità con le funzioni precedentemente svolte, a far data dal 1 gennaio 2020”. 
In sostanza le pretese dei ricorrenti di tutela richiesta circa i pregiudizi imminenti ed irreparabili erano state accolte dalla Regione Lazio che garantiva la continuità del servizio dei PPI - pur confermando l’assegnazione del servizio all'assistenza primaria sottraendolo al DEA di emergenza ed urgenza a cui appartengono i Pronto soccorso degli ospedali della Provincia . 
Tuttavia avverso tale trasformazione dei PPI ed assegnazione all'assistenza primaria alcuni cittadini, in rappresentanza dei comitati civici sorti spontaneamente nei Comuni di Sabaudia, Latina, Priverno, Sezze, Cori e Gaeta, ed anche il Comune di Cisterna assistiti dall' avv. Lattari hanno presentato un ricorso al TAR contro il nuovo decreto e le deliberazione assunte dall' azienda sanitaria locale Latina nn. 849/2019 e 1264/2019 per una serie di motivi. 
Peraltro, atteso che con il nuovo decreto veniva assicurata la continuità del servizio erogato dai PPI non hanno chiesto la sospensiva e – considerato i possibili rischi di disfunzioni per il passaggio del servizio dal Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) a quello per l’assistenza primaria – si erano espressamente riservati istanza urgente nel caso in cui fosse venuto meno il rispetto della continuità delle funzioni di emergenza/urgenza assicurate fino al 31 dicembre 2019 dai PPI presenti nei loro Comuni; e ribadivano al primo manifestarsi – anche minimale – di pregiudizi alla salute dei cittadini. 
Sinora ciò non è avvenuto fortunatamente e i nuovi PAT stanno continuando ad erogare il servizio dei precedenti PPI (tranne la legittima riduzione del servizio notturno per l’emergenza coronavirus). Peraltro in ragione del sopravvenuto DCA n. 18 del 2020 della Regione lazio – che annullava l’impugnato DCA 469 - si stava predisponendo il ricorso con motivi aggiunti..ma i provvedimenti dell’emergenza del coronavirus hanno sospeso i termini processuali per l’impugnazione. 
Percorrendo strada diversa il Comitato Civico di Cori ed il Comune di Cori – assistiti dall' avv. Conti - hanno presentato due ricorsi separati chiedendo la sospensiva per paventati pregiudizi e danni imminenti ed irreparabili del DCA U00469/2019 della Regione Lazio e dei provvedimenti dell'azienda sanitaria locale Latina. 
Il giudice monocratico del TAR Lazio, Roma con decreto n. 2079 del 24 marzo scorso ha sospeso gli atti e tutti i provvedimenti in materia sanitaria - inaudita altera parte (ossia senza ascoltare le parti e con provvedimento monocratico), ma – si evidenzia - non per ragioni afferenti all'oggetto del ricorso e men che meno per la sussistenza di pregiudizi e danni alla salute dei cittadini – di cui non faceva in alcun cenno - ma solo ed esclusivamente in ragione del sopravvenuto evento del coronavirus del tutto estraneo al ricorso ed in ragione del momento in cui attualmente versano i servizi sanitari di tutte le regioni italiane (emergenza coronavirus) fissando la Camera di consiglio per la trattazione orale per il giorno 7 aprile. 
Nelle more il Comitato Civico di Cori ha presentato denuncia all’autorità giudiziaria contro l'azienda sanitaria locale di Latina e diffidato ad adempiere la stessa ASL, reiterando per conoscenza la diffida anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Regione Lazio per richiedere l’ottemperanza a tale decreto (peraltro introducendo anche la sospensione del servizio notturno nei PPI adottato alla AUSL proprio per l’urgenza del Coronavirus e per meglio adibire il personale a Latina deputato all’intervento di emergenza Covid-19); tuttavia la diffida appare fondata sul presupposto che l’udienza del 7 non sarebbe stata tenuta e quindi che il precedente decreto del TAR sarebbe stato valido sino alla nuova udienza (ancora da fissare). 
Ma invece l’udienza di ieri 7 aprile si è tenuta  (proprio in ragione di specifica fattispecie per provvedimenti di urgenza regolamentata dal 2° comma dell'art. 84 D.L.18/2020 emergenziale per il Coronavirus) e la sezione Terza Quater del TAR del Lazio con Ordinanze n. 2602 e n.2603 ha respinto l’istanza cautelare di sospensiva avanzata dal Comune di Cori e dal Comitato civico di Cori in quanto il Collegio ha rilevato che, nelle more del giudizio, è intervenuto il D.C.A. n. U00018/2020 che ha espressamente annullato e sostituito il DCA U00469 impugnato e comunque - come recita lo stesso provv.to del TAR - il DCA U00469 garantiva il servizio sanitario e la funzioni in essere nei PPI non poteva derivare alcun pregiudizio grave ed irreparabile dall'atto impugnato (ormai annullato e sostituito dalla nuova D.C.A. n. U00018/2020) 
A loro volta i cittadini dei Comuni di Sabaudia, Priverno, Sezze, Gaeta, Cori  e Latina, firmatari del ricorso difesi dall’avv. Lattari confortati dalla bontà ed onestà delle loro posizioni e dall’assenza di pregiudizi imminenti ed irreparabili nella conduzione attuale del servizio degli attuali PAT rispetto al precedente erogato dai PPI presenteranno i loro motivi aggiunti contro il nuovo DCA U00018/2020 e le citate deliberazioni della ASL sollecitando la fissazione dell’udienza per la discussione del loro ricorso nel merito. 
I predetti cittadini sempre sperando che l'azienda sanitaria locale Latina in ossequio al DCA U0018/2020 continui a garantire il servizio in essere come effettuato dai precedenti PPI  si riservano di reiterare la riserva di sospensiva al primo manifestarsi di pregiudizi imminenti ed irreparabili sinora assenti e chiederanno la fissazione urgente dell’udienza per la tutela della salute dei cittadini. 

lunedì 6 aprile 2020

IL COMUNE DI SABAUDIA E' STATO ACCREDITATO AL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE

Con una interrogazione in data 16 ottobre 2011 ebbi a chiedere, in veste di consigliere comunale, al Sindaco dell'epoca, di conoscere i motivi per il nostro Comune non avesse ancora provveduto ad accreditarsi presso l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, Albo della Regione Lazio, utilizzando i modelli e le procedure indicate nella Circolare 02 febbraio 2006 ( e successive modificazioni ed integrazioni ) dell'Ufficio per il Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed a presentare dei progetti.
Come spesso accadeva allora ricevetti vaghe assicurazioni e poi l'amministrazione non fece nulla.
E stato quindi con grande piacere che ho visto all'Albo pretorio del Comune di Sabaudia che con decreto del Dipartimento delle Politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il nostro Comune ha ottenuto l’accreditamento al Servizio civile universale.
Leggo che il riconoscimento vuole rappresentare una prima tappa del percorso intrapreso dall'Amministrazione comunale che ha come obiettivo quello di offrire una grande opportunità di formazione e crescita personale e professionale per i giovani del territorio dai 18 ai 28 anni, i quali potranno scegliere di dedicarsi per alcuni mesi al servizio della comunità. 
Le aree di intervento nelle quali sarà possibile prestare servizio sono riconducibili ai settori: assistenza, protezione civile, patrimonio ambientale e riqualificazione urbana, patrimonio storico-artistico-culturale, educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport, agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità. Sono quarantuno, invece, le sedi indicate nella presentazione del progetto in cui i ragazzi potranno svolgere le attività.

LA REGIONE HA ASSEGNATO AI DISTRETTI LE SOMME PER L'IMPLEMENTAZIONE DEI SERVIZI TERRITORIALI DI SOSTEGNO DOMICILIARE IN FAVORE DELE PERSONE IN DISABILITA' GRAVISSIMA


La direzione regionale inclusione sociale con determinazione n. G03094 del 20 marzo ha approvato il Riparto in favore di Roma Capitale e dei distretti sociosanitari delle risorse per l'implementazione dei servizi territoriali e delle misure di sostegno domiciliare in favore delle persone in condizione di disabilità gravissima. L' impegno di spesa complessivo è di euro 5.300.00,00 sul capitolo H41903 (Missione 12 - Programma 2), esercizio finanziario 2020.
Il criterio seguito è stato quello degli utenti in lista di attesa.
 Ai Distretti della provincia di Latina sono toccate le seguenti somme:
DISTRETTO1 Aprilia 436.319,61
DISTRETTO2 Latina   109.079,90
DISTRETTO3 Priverno 3.208,23
DISTRETTO4 Fondi -
DISTRETTO5 Gaeta 38.498,79

SI NAVIS EX ASIA VENERIT

Mai come in questo periodo vale la condicio dei latini studiata sui banchi della Sapienza e sul testo di Istituzioni di diritto romano del prof. Edoardo Volterra.
Le famose mascherine acquistate via web in Cina ancora non arrivano.
Il tracker che dovrebbe aiutarmi a sapere a che punto è dice che sono state affidate al vettore.
Quando la nave (pardon l'aereo) arriverà a Fiumicino, arriveranno anche a casa le mascherine.

domenica 5 aprile 2020

IL MINISTERO DELL'AMBIENTE DEFINISCE I CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L'AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI MANUTENZIONE DEL VERDE


A partire dall'entra in vigore della legge 10/2013 abbiamo assistito ad un notevole aumento dell'interesse per la cura del verde pubblico.
Sulla G.U. 90 del 4 aprile 2020 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell'ambiente, del territorio e del mare in data 10 marzo recante i criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde
pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde.
Le nuove disposizioni si applicano ai seguenti servizi e forniture:
a) servizio di progettazione di nuova area verde o riqualificazione di area già esistente;
b) servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico;
c) fornitura di prodotti per la gestione del verde.
L'allegato del DM contiene un vero e proprio Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumo nel settore della PA con i criteri ambientali minimi per l'affidamento dei servizi e delle forniture per sopraelencate.
Mi auguro che il competente Settore del Comune di Sabaudia utilizzi il nuovo decreto per le prossime gare per assicurare il rispetto del nostro delicato ambiente.

venerdì 3 aprile 2020

LO SCHEMA DI ACCORDO/CONTRATTO PER L'ASSISTENZA DOMICILIARE

Con un nuovo Decreto N. U00048/2020 il Commissario ad acta della Regione Lazio per il piano di rientro dal disavanzo ha approvato lo schema di accordo/contratto quadro ex art. 8 quinquies del D.lgs 502/1992 per le prestazioni di assistenza domiciliare.
Con il provvedimento viene anche dato mancato alle ASL competenti per territorio di invitare le strutture interessate alla sottoscrizione del citato Accordo/Contratto Quadro nel termine di 15 giorni dalla comunicazione del presente provvedimento alle stesse a cura della Regione.
Il decreto lo trovate nell'ultimo numero del BUR 37/2020