Nei giorni passati ho già scritto delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale.
Nonostante il tempo trascorso dall'entrata in vigore del DL 14/2020 (10 marzo) non risulta che sia stato adottato alcun provvedimento, ma a seguito della nota n. 291852 del 8 aprile 2020 è stato indetto un avviso per il reclutamento del personale; però non è noto quante saranno queste USCA nel Lazio, dove saranno ubicate e i territori assegnati a ciascuna di esse.
Ora la Direzione salute e integrazione socio sanitaria della Regione Lazio ha adottato una determinazione (n. G04569 in data 20 aprile) con cui ha approvato un regolamento di funzionamento delle USCAR del Lazio che dispone quanto segue:
Nonostante il tempo trascorso dall'entrata in vigore del DL 14/2020 (10 marzo) non risulta che sia stato adottato alcun provvedimento, ma a seguito della nota n. 291852 del 8 aprile 2020 è stato indetto un avviso per il reclutamento del personale; però non è noto quante saranno queste USCA nel Lazio, dove saranno ubicate e i territori assegnati a ciascuna di esse.
Ora la Direzione salute e integrazione socio sanitaria della Regione Lazio ha adottato una determinazione (n. G04569 in data 20 aprile) con cui ha approvato un regolamento di funzionamento delle USCAR del Lazio che dispone quanto segue:
Le USCAR Lazio sono dei Team di medici ed infermieri che, coordinati operativamente dall’INMI Spallanzani di Roma, sotto gli indirizzi e la regia dell’Unità di Crisi Regionale, svolgono un’attività di
pronto intervento straordinario nei confronti di situazioni legate all’attuale pandemia Covid-19 che richiedono un approccio integrato e multidisciplinare da parte di personale esperto, capace di adattare il profilo operativo al contesto e alle circostanze che determinano l’intervento; l’intervento è attivato dall’Unità di Crisi Regionale, in raccordo con l’ASL territorialmente competente.
Il personale aderisce volontariamente all’iniziativa e viene selezionato sulla base dell’immediata disponibilità e dell’esperienza maturata nell’eseguire tale tipologia di intervento; in seconda istanza, potrà essere selezionato personale da formare/aggiornare da parte del SERESMI. Gli operatori sono adeguatamente forniti di DPI e si raccordano, secondo gli indirizzi impartiti dall’Unità di Crisi, per il tramite dell’INMI–Spallanzani, con l’ASL territorialmente competente.
Il personale selezionato che non risulti convenzionato o dipendente sarà contrattualizzato da INMI Spallanzani; tutte le altre risorse continueranno ad essere gestite contrattualmente dalla azienda di appartenenza e, sulla scorta delle comunicazioni in ordine alle ore di attività resa, verrà loro riconosciuto l’emolumento dovuto pari ad €/h. 40,00.
L’intervento è rivolto alle comunità intese nel senso più ampio del termine: strutture sanitarie e socio-sanitarie, RSA, case di riposo, comunità di anziani, comunità religiose, carceri, campi nomadi, residenze per pazienti psichiatrici, disabili ecc.; solo in situazioni straordinarie, di bisogno non soddisfatto dalle ordinarie modalità organizzative, l’USCAR effettuerà interventi a domicilio.
Ambiti d’intervento, sempre in raccordo con la Direzione Aziendale di riferimento:
-Supporto ai SISP per la valutazione strutturale e organizzativa;
-Valutazione clinico-assistenziale dei pazienti/ospiti delle strutture interessate da un evento epidemico finalizzata all’orientamento del percorso assistenziale più appropriato nei diversi setting di cura (strutture sanitarie o socio sanitarie o residenze protette);
-intervento medico ed infermieristico, inclusa la visita clinica, la prescrizione di farmaci ed indagini diagnostiche, il teleconsulto con l’INMI-Spallanzani nel caso necessiti una valutazione specialistica;
-esecuzione test diagnostici (tamponi, prelievi ematici, test rapidi) sia sugli operatori che sui pazienti/ospiti sintomatici o individuati come a rischio.
Gli equipaggi saranno composti, di norma, da almeno 1 medico ed 1 infermiere, preferibilmente in team stabile, con assegnazione prevalente ad ambiti territoriali definiti.
L’INMI individuerà, con il supporto delle Direzioni di tutte la ASL e dell’Unità di Crisi, i mezzi di trasporto idonei per il trasporto del/i team, delle loro strumentazioni e materiali di consumo (DPI…)
necessari.
Il coordinamento operativo dell’USCAR è affidato all’INMI-Spallanzani, che individua, tenendo conto del profilo curricolare ed esperienziale sulla materia e delle attitudini individuali, un coordinatore medico ed uno infermieristico e, sulla base delle necessità operative, uno o più vice coordinatori. I coordinatori riferiscono alla Direzione Sanitaria dell’INMI-Spallanzani che ne potrà modificare, in ogni momento l’individuazione e la composizione.
Sia il coordinamento che eventuali altri incarichi sono di natura volontaria, senza ulteriori oneri e spese a carico dell’Ente.
Le competenze del coordinatore sono: capacità di collaborazione e interazione con le aziende e istituzioni coinvolte, conoscenza delle problematiche legate all’attuale pandemia Covid-19, capacità di gestire team multiprofessionali, capacità di gestire la logistica legata agli interventi proposti e realizzati (DPI, procedure di vestizione e svestizione, gestione clinica, gestione organizzativa, gestione amministrativa, gestione delle problematiche connesse all’osservanza delle vigenti normative), capacità di gestione clinica legata alla collaborazione con l’INMI Spallanzani, capacità di adattamento ai setting operativi.
I compiti prioritari dei 2 coordinatori sono:
1) aggregazione delle risorse selezionate per livello di competenze, distribuzione territoriale e orari di disponibilità al fine di preparare i possibili team di intervento;
2) in fase di attivazione, costruire il team e definire il programma e gli obiettivi dell’intervento;
3) monitorare i risultati dell’intervento, la sua durata ed efficacia, approvando un apposito rendiconto che la Direzione INMI trasmette all’Unità di Crisi regionale e alla Direzione Generale ASL.
1) aggregazione delle risorse selezionate per livello di competenze, distribuzione territoriale e orari di disponibilità al fine di preparare i possibili team di intervento;
2) in fase di attivazione, costruire il team e definire il programma e gli obiettivi dell’intervento;
3) monitorare i risultati dell’intervento, la sua durata ed efficacia, approvando un apposito rendiconto che la Direzione INMI trasmette all’Unità di Crisi regionale e alla Direzione Generale ASL.
A seguito della richiesta da parte dell’Unità di Crisi Regionale, la Direzione Sanitaria di INMI Spallanzani attiva, tramite i coordinatori, l’intervento del/i team USCAR.
I coordinatori definiscono il programma ed il piano operativo dell’intervento in accordo con la Direzione dell’ASL territorialmente competente: quest’ultima garantisce la presenza e la partecipazione delle strutture aziendali utili (Coordinamento distrettuale COVID, SISP, CAD…) al buon fine dell’intervento.
I coordinatori gestiscono la logistica necessaria allo svolgimento dell’intervento, redigono la rendicontazione clinico-operativa e convalidano il foglio presenze dei singoli componenti del/I team al termine di ogni intervento, trasmettendo il tutto alla Direzione Sanitaria INMI.
INMI-Spallanzani comunica alle aziende di appartenenza le ore lavorate dal personale, ai fini della regolazione contabile e amministrativa.
Una organizzazione che appare ben diversa da quella disposta dalle altre regioni che hanno già disposto in merito creando oltre alle USCA anche una sovrastruttura a livello regionale.
Inoltre in molte regioni sono già funzionanti con dotazione di auto aziendali, di strumentario, di farmaci, DPI, ecc.
Una organizzazione che appare ben diversa da quella disposta dalle altre regioni che hanno già disposto in merito creando oltre alle USCA anche una sovrastruttura a livello regionale.
Inoltre in molte regioni sono già funzionanti con dotazione di auto aziendali, di strumentario, di farmaci, DPI, ecc.
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