Da alcuni anni la Regione Lazio ha attivato il Sistema Informativo Residenze Assistenziali (SIRA) che consente in primo luogo di monitorare in tempo reale la corrispondenza dei posti letto occupati dai pazienti ricoverati presso le RSA rispetto a quelli autorizzati.
Grazie a questo strumento informatico, come riportato dalla stampa di oggi è stato possibile accertare in questi giorni la presenza in ben sette strutture della provincia di un numero di pazienti oltre il consentito e la presenza di soggetti non autosufficienti.
A seguito delle criticità accertate sarebbero state pertanto inviate segnalazioni ai Sindaci dei seguenti: Comuni: Sabaudia, Lenola, Aprilia e Sezze ma anche ai Carabinieri NAS.
La materia, inizialmente stabilita dalla legge 41/1993 e dal successivo regolamento regionale del 1994 è ora regolata dalla L.R. 03 Marzo 2003, n. 4 recante "Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali" che prevede la diffida nei confronti del responsabile delle strutture interessate cui può conseguire la sospensione o, nei casi più gravi, persino la revoca dell'autorizzazione.
Il problema di fondo è comunque quello di ripensare ad un modello diverso per l'assistenza agli anziani e ai disabili gravi come proposto anche dal direttore regionale per l'europa dell'OMS in una conferenza stampa del 23 aprile ripresa sul mio blog:
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