martedì 14 aprile 2020

ARRIVANO ANCHE NEL LAZIO LE UNITA' SPECIALI DI CONTINUITA' ASSISTENZALE


La Regione Lazio, in esecuzione dell'art. 8 del  D.L. 14 del 9 marzo ha pubblicato solamente oggi 14 aprile il seguente:
AVVISO
CORONAVIRUS: MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER SVOLGERE ATTIVITA' NELLE UNITA' SPECIALI DI CONTINUITA' ASSISTENZIALE REGIONALE (USCAR)

L’Avviso è volto ad acquisire la disponibilità di: 
a) medici di medicina generale – MMG, anche già titolari di incarico a tempo indeterminato/determinato
b) pediatri di libera scelta – PLS, anche già titolari di incarico a tempo indeterminato/determinato
c) medici di continuità assistenziale - CA, anche già titolari di incarico a tempo indeterminato / determinato
d) medici specialisti ambulatoriali, anche già titolari di incarico a tempo indeterminato/determinato
e) medici in possesso dell’attestato di formazione specifica in medicina generale
f) medici che frequentano il corso di formazione in medicina generale, compatibilmente con la frequenza dei seminari
g) laureati in medicina e chirurgia abilitati ed iscritti all'Ordine dei Medici
h) collaboratori professionali sanitari - infermieri già in servizio presso le Aziende Sanitarie del SSR
La partecipazione per tutti è su base volontaria e l’attività resa è considerata servizio utile a tutti gli effetti.
Per i professionisti di cui alla lettera f) la Regione intende valorizzare l’attività resa ai fini del percorso formativo.
Per i professionisti di cui alla lettera h) si prescinde dall'assenso della Azienda di appartenenza.
Ai fini della valutazione dell’istanza, criterio prioritario di accesso è l’immediata disponibilità.
Titolo preferenziale ai fini dell’inserimento dei professionisti nel costituendo organismo sarà l’essere già esperti nelle procedure di accesso, gestione ed utilizzo dei DPI o adeguatamente formati in tal senso.
Si prevede fin d’ora, per i soggetti eventualmente non già formati, l’attivazione di appositi percorsi dedicati.
I team sanitari dell’USCAR avranno il compito di intervenire in situazioni di emergenza ovvero per effettuare la sorveglianza sanitaria alla popolazione assistita, ivi compresi gli operatori del SSR, in particolare, presso quelle strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali nelle quali si è reso manifesto un focolaio di contagio. Proprio in virtù di tale specifico compito, i professionisti individuati saranno sottoposti al protocollo di valutazione del rischio specifico in coerenza con le indicazioni diramate dalla Direzione Salute ed integrazione socio sanitaria della Regione Lazio in data 23.03.2020 prot. n. U0240003.
Maggiori informazioni sono reperibili sul bando completo.
MODALITA' E TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
La domanda di partecipazione dovrà essere redatta in carta semplice, secondo il fac-simile allegato 1 debitamente firmata in originale, corredata di curriculum vitae sintetico con evidenza dell’esperienza nelle procedure di accesso, gestione ed utilizzo dei DPI ed evidenza di adeguata formazione nei predetti ambiti nonché di un documento di riconoscimento in corso di validità ed inviata, esclusivamente all’indirizzo di posta elettronica certificata di seguito indicato: arearisorseumanessr@regione.lazio.legalmail.it entro le ore 23,59 del 16 aprile 2020.
E' appena il caso di far presente che non è stato reperito sul sito della regione nessun provvedimento relativo all'attuazione dell'art. 8 decreto legge 14 citato in premessa che qui di seguito riporto:
1. Al fine di consentire al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta o al medico di continuità assistenziale di garantire l'attività assistenziale ordinaria, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano istituiscono, entro dieci giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, presso una sede di continuità assistenziale già esistente una unità speciale ogni 50.000 abitanti per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. L'unita' speciale e' costituita da un numero di medici pari a quelli già presenti nella sede di continuità assistenziale prescelta. Possono far parte dell'unita' speciale: i medici titolari o supplenti di continuità assistenziale; i medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale; in via residuale, i laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti all'ordine di competenza. L'unità speciale è attiva sette giorni su sette, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, e ai medici per le attività svolte nell'ambito della stessa e' riconosciuto un compenso lordo di 40 euro ad ora. 
2. Il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o il medico di continuità assistenziale comunicano all'unita' speciale di cui al comma 1, a seguito del triage telefonico, il nominativo e l'indirizzo dei pazienti di cui al comma 1. I medici dell'unità speciale per lo svolgimento delle specifiche attività devono essere dotati di ricettario del Servizio sanitario nazionale, di idonei dispositivi di protezione individuale e seguire tutte le procedure già all'uopo prescritte. 
 3. Il triage per i pazienti che si recano autonomamente in pronto soccorso dovrà avvenire in un ambiente diverso e separato dai locali adibiti all'accettazione del medesimo pronto soccorso, al fine di consentire alle strutture sanitarie di svolgere al contempo le ordinarie attività assistenziali. 4. Le disposizioni del presente articolo sono limitate alla durata dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, come stabilito dalla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020. 

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