mercoledì 8 aprile 2020

RESPINTA DAL TAR DI ROMA LA RICHIESTA DI SOSPENSIVA DI CORI - MA ORA I CITTADINI DEGLI ALTRI COMITATI DEPOSITERANNO I LORO MOTIVI AGGIUNTI E SOLLECITERANNO LA FISSAZIONE DELL'UDIENZA PER LA DISCUSSIONE DEL LORO RICORSO NEL MERITO

Il TAR del Lazio in occasione dell’esame dei ricorsi presentati da alcuni Comuni (Comune di Cisterna di Latina (assistito dall'avv. Lattari e avv .Conti) e Comune di Cori (assistito dall' avv. Conti) e Comitati civici della provincia di Latina (assistiti da avv. Lattari e Conti) avverso il DCA U00303 del 25 luglio 2019 nell'udienza del 2 dicembre scorso su richiesta unanime di tutti i ricorrenti (Comune di Cisterna e Comitato civico di Cori e altri cittadini) aveva dichiarato improcedibili tutti i ricorsi per sopravvenuto difetto di interesse in quanto a ridosso dell’udienza ed in accoglimento della bontà dei ricorsi la stessa Regione aveva annullato il decreto impugnato sostituendolo con il DCA U00469 che al punto 7.1.3 recita: “La Regione Lazio ha programmato la trasformazione dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria; in proposito le Aziende Sanitarie interessate (Asl Roma 4, Asl Roma 5, Viterbo, Rieti e Latina) hanno già adottato gli atti di propria competenza che prevedono il servizio, diversamente qualificato, ma in continuità con le funzioni precedentemente svolte, a far data dal 1 gennaio 2020”. 
In sostanza le pretese dei ricorrenti di tutela richiesta circa i pregiudizi imminenti ed irreparabili erano state accolte dalla Regione Lazio che garantiva la continuità del servizio dei PPI - pur confermando l’assegnazione del servizio all'assistenza primaria sottraendolo al DEA di emergenza ed urgenza a cui appartengono i Pronto soccorso degli ospedali della Provincia . 
Tuttavia avverso tale trasformazione dei PPI ed assegnazione all'assistenza primaria alcuni cittadini, in rappresentanza dei comitati civici sorti spontaneamente nei Comuni di Sabaudia, Latina, Priverno, Sezze, Cori e Gaeta, ed anche il Comune di Cisterna assistiti dall' avv. Lattari hanno presentato un ricorso al TAR contro il nuovo decreto e le deliberazione assunte dall' azienda sanitaria locale Latina nn. 849/2019 e 1264/2019 per una serie di motivi. 
Peraltro, atteso che con il nuovo decreto veniva assicurata la continuità del servizio erogato dai PPI non hanno chiesto la sospensiva e – considerato i possibili rischi di disfunzioni per il passaggio del servizio dal Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) a quello per l’assistenza primaria – si erano espressamente riservati istanza urgente nel caso in cui fosse venuto meno il rispetto della continuità delle funzioni di emergenza/urgenza assicurate fino al 31 dicembre 2019 dai PPI presenti nei loro Comuni; e ribadivano al primo manifestarsi – anche minimale – di pregiudizi alla salute dei cittadini. 
Sinora ciò non è avvenuto fortunatamente e i nuovi PAT stanno continuando ad erogare il servizio dei precedenti PPI (tranne la legittima riduzione del servizio notturno per l’emergenza coronavirus). Peraltro in ragione del sopravvenuto DCA n. 18 del 2020 della Regione lazio – che annullava l’impugnato DCA 469 - si stava predisponendo il ricorso con motivi aggiunti..ma i provvedimenti dell’emergenza del coronavirus hanno sospeso i termini processuali per l’impugnazione. 
Percorrendo strada diversa il Comitato Civico di Cori ed il Comune di Cori – assistiti dall' avv. Conti - hanno presentato due ricorsi separati chiedendo la sospensiva per paventati pregiudizi e danni imminenti ed irreparabili del DCA U00469/2019 della Regione Lazio e dei provvedimenti dell'azienda sanitaria locale Latina. 
Il giudice monocratico del TAR Lazio, Roma con decreto n. 2079 del 24 marzo scorso ha sospeso gli atti e tutti i provvedimenti in materia sanitaria - inaudita altera parte (ossia senza ascoltare le parti e con provvedimento monocratico), ma – si evidenzia - non per ragioni afferenti all'oggetto del ricorso e men che meno per la sussistenza di pregiudizi e danni alla salute dei cittadini – di cui non faceva in alcun cenno - ma solo ed esclusivamente in ragione del sopravvenuto evento del coronavirus del tutto estraneo al ricorso ed in ragione del momento in cui attualmente versano i servizi sanitari di tutte le regioni italiane (emergenza coronavirus) fissando la Camera di consiglio per la trattazione orale per il giorno 7 aprile. 
Nelle more il Comitato Civico di Cori ha presentato denuncia all’autorità giudiziaria contro l'azienda sanitaria locale di Latina e diffidato ad adempiere la stessa ASL, reiterando per conoscenza la diffida anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Regione Lazio per richiedere l’ottemperanza a tale decreto (peraltro introducendo anche la sospensione del servizio notturno nei PPI adottato alla AUSL proprio per l’urgenza del Coronavirus e per meglio adibire il personale a Latina deputato all’intervento di emergenza Covid-19); tuttavia la diffida appare fondata sul presupposto che l’udienza del 7 non sarebbe stata tenuta e quindi che il precedente decreto del TAR sarebbe stato valido sino alla nuova udienza (ancora da fissare). 
Ma invece l’udienza di ieri 7 aprile si è tenuta  (proprio in ragione di specifica fattispecie per provvedimenti di urgenza regolamentata dal 2° comma dell'art. 84 D.L.18/2020 emergenziale per il Coronavirus) e la sezione Terza Quater del TAR del Lazio con Ordinanze n. 2602 e n.2603 ha respinto l’istanza cautelare di sospensiva avanzata dal Comune di Cori e dal Comitato civico di Cori in quanto il Collegio ha rilevato che, nelle more del giudizio, è intervenuto il D.C.A. n. U00018/2020 che ha espressamente annullato e sostituito il DCA U00469 impugnato e comunque - come recita lo stesso provv.to del TAR - il DCA U00469 garantiva il servizio sanitario e la funzioni in essere nei PPI non poteva derivare alcun pregiudizio grave ed irreparabile dall'atto impugnato (ormai annullato e sostituito dalla nuova D.C.A. n. U00018/2020) 
A loro volta i cittadini dei Comuni di Sabaudia, Priverno, Sezze, Gaeta, Cori  e Latina, firmatari del ricorso difesi dall’avv. Lattari confortati dalla bontà ed onestà delle loro posizioni e dall’assenza di pregiudizi imminenti ed irreparabili nella conduzione attuale del servizio degli attuali PAT rispetto al precedente erogato dai PPI presenteranno i loro motivi aggiunti contro il nuovo DCA U00018/2020 e le citate deliberazioni della ASL sollecitando la fissazione dell’udienza per la discussione del loro ricorso nel merito. 
I predetti cittadini sempre sperando che l'azienda sanitaria locale Latina in ossequio al DCA U0018/2020 continui a garantire il servizio in essere come effettuato dai precedenti PPI  si riservano di reiterare la riserva di sospensiva al primo manifestarsi di pregiudizi imminenti ed irreparabili sinora assenti e chiederanno la fissazione urgente dell’udienza per la tutela della salute dei cittadini. 

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