Il Consiglio
comunale sin dal 2004 aveva individuato con Deliberazione n. 24 del
20.4.2004 le nuove aree per l’ Edilizia Residenziale Pubblica, successivamente
la Giunta ha provveduto ad affidare gli incarichi professionali per la
redazione degli strumenti urbanistici.
Con deliberazione
n. 21 del 17 aprile 2009 il
Consiglio ( prima delle elezioni amministrative avvenute in giugno ) ha
quindi deciso di adottare il Piano di Zona
(P.d.Z.) per l’ E.R.P. dell’Ambito “D”, ai sensi della L.167/1962 e successive modificazioni ed
.integrazioni .
Per una serie di motivi ancora non del tutto chiari, la procedura non è
stata più portata avanti dalla maggioranza, con proteste da parte degli
interessati.
Del problema, per la parte
relativa ai costi sostenuti senza approdare a nulla, se ne è occupata anche la Commissione Vigilanza.
A sua volta il Consiglio
regionale del Lazio con legge in data
11 agosto 2009, n. 21,
sulla base dell’intesa Stato-Autonomie dell’aprile 2009 ha approvato
norme per affrontare
in maniera nuova e decisa le problematiche urbanistiche rilanciando il settore
edilizio e introducendo nuove disposizioni in
materia di housing sociale.
In particolare l’art. 12 della
legge regionale citata prevede
l’obbligo per i comuni di
adottare entro novanta
giorni dall’entrata in vigore della legge in questione provvedimenti
al fine di regolamentare
l’applicazione della normativa nell’ambito del territorio comunale.
Il problema dell’edilizia
sociale è particolarmente sentito nel nostro comune in quanto, benché
sia stata realizzata
una cubatura notevole, si tratta per lo più di seconde case
che consumano solo il territorio, sottraendo terre all’agricoltura e alle altre
attività produttive.
Allo scopo di sollecitare gli
adempimenti previsti dalla legge in questione, il Gruppo del PD presentò
nel mese di settembre 2009 una mozione per affrontare
decisamente il problema
delle case per i lavoratori
specialmente a basso reddito, sottolineando che molti
giovani, proprio a causa
dell’alto costo dei canoni di
locazione delle case di Sabaudia, sono costretti a lasciare la nostra città; a questo si deve
aggiungere che a Sabaudia è particolarmente importante il problema della
casa anche per
il personale militare e
che sarebbe stato importante intervenire
anche per contribuire alla
ripresa economica del
settore dell’edilizia.
Una mozione del PD è stata poi approvata dal
Consiglio comunale nella seduta del 15
ottobre 2009 con deliberazione n. 66.
Successivamente il PD ha presentato alcune interrogazioni sempre per
sollecitare gli adempimenti necessari per l’attuazione degli atti assunti
dal Consiglio.
Purtroppo però l’esecutivo non ha
realizzato nessuno degli interventi
attesi, ignorando la volontà del
Consiglio; neanche negli anni successivi sono state individuate le aree da
destinare all’edilizia sociale e da
assegnare all’ATER, tanto che con deliberazione n. 8 del 30 gennaio 2012 è
stato impegnato l’ufficio competente ad attivare le procedure per la
pubblicazione di un avviso pubblico per
il reperimento delle aree da mettere a disposizione.
La questione è stata poi inserita
all’ordine del giorno della Commissione urbanistica, ma ben quattro sedute
della stessa nel secondo semestre del 2012 sono state rinviate per mancanza del
numero legale, poi c’è stato il blocco dell’attività delle commissioni dovuto
alla modifica della composizione delle stesse per prendere atto
della modifica intervenuta in alcuni gruppi; siamo così arrivati alle
dimissioni del Sindaco.
Fino ad ora l’avviso ancora non è stato pubblicato.
Intanto le giovani coppie e le
famiglie meno abbienti aspettano
La questione sarà inserita ai
primi posti del programma elettorale del Partito Democratico di Sabaudia e sarà
mia cura sollecitare la nuova
Giunta della Regione
Lazio affinché verifichi lo stato di
attuazione delle norme in materia di edilizia popolare e convenzionata
presso il Comune di Sabaudia, assumendo, ove necessario i provvedimenti del
caso, al fine di dare effettiva attuazione alle leggi emanate dalla regione stessa.
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