Il Sindaco Lucci si è dimesso il 12 giugno scorso (
lasciando l’amministrazione senza bilancio di previsione per il 2012 )
affermando che era venuta meno la coesione all’interno della maggioranza in un
momento fondamentale per l’amministrazione, quale l’approvazione del
bilancio di previsione.
Il Coordinatore comunale del PDL Secci ed il Capogruppo
Consiliare dello stesso Partito: Fogli , con la lettera del 29 giugno scorso
hanno tenuto a confermare la fiducia al Sindaco ( evidentemente non l’avevano
mai tolta ), per l’attuazione del programma di Governo ( che dopo tre anni è in
gran parte in attesa di essere realizzato : sviluppo e lavoro, case ERP, etc.);
ma allora se non era stato il PDL a mettere in crisi Lucci chi era stato ?
Ieri è stato pubblicato il comunicato con il quale Lucci ha
ritirato le proprie dimissioni affermando che a seguito di alcuni
incontri avuti avrebbe potuto appurare la piena conferma del patto
politico su cui si basa il governo della città e la fiducia manifestata nei
propri confronti e nei confronti dell’esecutivo; per cui essendo
venute meno le tensioni che lo avrebbero indotto alle dimissioni ha
annunciato un rafforzamento del programma con alcuni punti concordati.
Sin dai primi momenti erano sorti molti dubbi su questa crisi
extra consiliare.
Dai giornali sono trapelate notizie di assessorati promessi
o richiesti.
Era necessario arrivare a questo punto e paralizzare la
città ( dato che è stata di fatto bloccata l’amministrazione ordinaria ) per
i problemi delle loro poltrone ?
Di fatto ci troviamo di fronte ad una nuova maggioranza che
dovrà presentarsi in Consiglio comunale, per acquisire l’approvazione della
maggioranza dei suoi componenti ?
Nel comunicato con il quale il Sindaco ha ritirato le
dimissioni auspica anche un rapporto trasparente, franco e corretto con
l’opposizione, al riguardo, almeno per quanto riguarda il Partito Democratico
questo non è mai venuto meno, mentre abbiamo dovuto rilevare che il
Sindaco ha mantenuto nei nostri confronti un comportamento inadeguato :
1) numerosissime mozioni presentate dal PD, quasi tutte
approvate all’unanimità ( oltre 20 ) attendono ( in alcuni casi anche da tre
anni ) di trovare attuazione;
2) tutti gli emendamenti presentati in sede di bilancio di
previsione sono stati respinti; l’anno passato, su richiesta del Sindaco
erano stati ritirati cinque emendamenti, proprio a seguito
dell’impegno del Sindaco di portare entro i mese di settembre in Consiglio
comunale il Programma triennale dei lavori pubblici, ma Lucci non ha mai
rispettato questo impegno.
3) tutte le proposte di regolamenti presentati dal PD
nell’interesse della città ( come ad esempio il Regolamento d’igiene ),
sono stati affossati nelle paludi delle Commissioni;
4) tutte le segnalazioni presentate tramite interrogazioni (
circa una a settimana ) sono state pressoché disattese.
5) numerose lettere per segnalare problemi di vario genere,
non hanno ricevuto alcuna risposta.
Siamo noi a chiedere più legalità, più correttezza e più
trasparenza non solo nei nostri confronti, ma soprattutto verso i cittadini che
dovrebbero essere informati direttamente ( come abbiamo tentato di fare noi con
l’incontro sul Bilancio Sociale ) e non solo a mezzo stampa, da Lucci e dai
suoi assessori per spiegare i motivi di certe scelte che da troppo tempo
penalizzano alcune categorie a danno di altre.
Su queste dimissioni e sul loro rientro chiederemo
un apposito dibattito consiliare, al quale raccomandiamo sin d’ora a
tutti di partecipare per rendersi conto direttamente delle varie
posizioni.
Di fatto esiste solamente la volontà di impedire lo
scioglimento del consiglio comunale e di mantenere le poltrone, ma i problemi
che sono stati evidentemente alla base della decisione del Sindaco non sembra
che siano venuti meno.
Gli americani definirebbero questa situazione amministrativa
un’anatra zoppa.
Si tratta di una mera operazione di vernissage che però non
può risanare i problemi creati dalla maggioranza di centro destra che da
oltre quindici anni governa la città e che ritroviamo tutti nel contro
consuntivo dell’anno 2011.
E’ come per il ponte Giovanni XXIII, anche lì, facendo finta
di ignorare che è ammalorato stanno dando una nuova mano di vernice, ma sotto,
i piloni, sono gravemente danneggiati.
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