Sul sito web del Consiglio Nazionale dell'economia e del Lavoro (CNEL) (l'organo ausiliario previsto dall'art. 99 della Costituzione inviso ad un giovane ex premier che voleva cancellarlo), è apparso un articolo molto interessante sulle procedure dei processi decisionali della P.A., nel quale viene suggerita l'utilizzazione della partecipazione dei cittadino e degli stakeholders nei processi decisionali.
Secondo il CNEL la programmazione è fondamentale nelle politiche e nelle strategie di sviluppo economico e sociale. È una questione di democrazia poter sviluppare riflessioni di carattere strategico. Il mondo senza programmazione è un mondo che non riesce a seguire le evoluzioni dell'economia, della tecnologia e della società. In Francia esiste un’istituzione, “France stratégie”, nata come Ufficio del piano, dedicata a questa attività. Per pianificare il futuro è ormai irrinunciabile l’ascolto degli stakeholder e in primis dei cittadini.
In Italia, l’Organo deputato all’ascolto delle parti sociali e delle forze produttive è il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) che, da alcuni mesi, è aperto anche all’interlocuzione diretta con i cittadini attraverso lo strumento delle consultazioni pubbliche, introdotte con il nuovo regolamento degli organi e dell’organizzazione approvato dall’Assemblea della X Consiliatura.
Con l’art. 99 della Costituzione, i Padri costituenti immaginarono il CNEL proprio come casa della democrazia partecipativa.
La sua forza è l’iniziativa legislativa e la possibilità di far sentire la voce delle parti sociali nel dibattito parlamentare attraverso pareri e documenti di osservazioni e proposte.
Ovviamente, il fatto che i costituenti l'avessero immaginato non vuol dire che ciò sia stato realizzato.
Al momento, al CNEL è stata sperimentata una prima consultazione sul futuro dell'Unione Europea che ha registrato la partecipazione di circa 13.500 cittadini che hanno compilano un questionario di 44 domande.
Secondo il CNEL la partecipazione dei cittadini e di altri portatori di interesse ai processi decisionali pubblici è il più importante esercizio di futuro.
Purtroppo nei fatti non solo molte pubbliche amministrazioni di mia conoscenza non si aprono spontaneamente alla partecipazione dei cittadini mediante consultazioni o altre forme, ma addirittura negano l'applicazione dell'art. 9 della legge 241/1990 ai comitati di cittadini.
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