lunedì 27 gennaio 2020

FITOFARMACI E SALUTE DEI LAVORATORI OLTRE CHE DEI CITTADINI


L'agricoltura del territorio pontino, tranne rare eccezioni, utilizza in maniera notevole i fitofarmaci.
Il consumo annuo nel 2015 di questi prodotti nel Lazio secondo l'ISTAT è stato di 1.592.602 chilogrammi di fungicidi, di 800.845 chilogrammi di insetticidi e acaricidi, di 695.406 chilogrammi di erbicidi e di 2.296.007 chilogrammi di principi attivi vari per un totale complessivo di 5.384.860 chilogrammi cui si aggiungono n. 25.650 trappole e 91.506 tonnellate di concimi minerali.
La maggioranza di questi prodotti per la loro nocività deve essere utilizzata da parte dei lavoratori utilizzando Dispositivi di Protezione Individuale, la responsabilità di questo è del datore di lavoro, ma non risulta che ciò avvenga sempre nelle imprese agricole della provincia dato che alcuni operai indiani utilizzati in agricoltura sono dovuti ricorrere al pronto soccorso di Latina.
Ma in alcuni casi ci possono essere rischi anche per i residenti nel caso in cui l'irrorazione dei fitofarmaci avvenga ad distanze inferiori ai 1.000 metri.
Infine esistono rischi di malattie anche per i consumatori di alimenti 
Secondo il Ministero dell'Ambiente la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (Persistent Organic Pollutants, POPs), adottata nel 2001 ed entrata in vigore nel 2004, ha come obiettivo quello di limitare l'inquinamento causato da talune sostanze organiche, caratterizzate da elevata persistenza, tossicità e capacità di bioaccumulo. 
Inoltre, a causa di particolari caratteristiche chimico-fisiche, tali sostanze possono essere trasportate a lunga distanza dal luogo di produzione e impiego.
La Convenzione prevede che la produzione, l’uso, l’esportazione e l’importazione delle sostanze individuate come “POPs” (e di conseguenza inserite negli allegati della Convenzione) siano proibiti, salvo alcuni casi accettabili. La Convenzione stabilisce anche le procedure per il controllo dello stoccaggio e lo smaltimento di tali sostanze.
Inoltre la Convenzione ha come obiettivo quello di ridurre e, se possibile, eliminare le emissioni dei POPs dovute alla produzione non intenzionale.
Su richiesta delle Parti della Convenzione, il comitato scientifico (Persistent Organic Pollutants Review Committee) esamina le proposte di inserimento di nuove sostanze negli allegati della Convenzione. La richiesta è corredata da informazioni specifiche riguardanti le caratteristiche della sostanza, con particolare riferimento alla persistenza, al bioaccumulo, al trasporto a lunga distanza e agli effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente. Sulla base delle valutazioni del Comitato, la Conferenza delle Parti (COP) decide se procedere all'inserimento della sostanza chimica negli allegati alla Convenzione.
Ogni Parte contribuisce alle risorse finanziarie per l'attuazione della Convenzione tramite misure specifiche e attraverso piani d'azione a livello nazionale o regionale. I Paesi industrializzati, tramite un meccanismo istituito appositamente dalla Convenzione, forniscono risorse finanziarie e assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo.
Nell’ambito dell’Unione europea la Convenzione è stata attuata attraverso il Regolamento (CE) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004 (“Regolamento POPs”), attualmente in fase di aggiornamento da parte del Parlamento e del Consiglio.
Sono 182 gli Stati che, ad oggi, hanno ratificato la Convenzione, compresa l’Unione Europea (2005). L’Italia, pur non avendo ratificato la Convenzione, è tenuta ad osservarne gli obblighi in virtù del citato Regolamento Europeo sui POPs.
In provincia di Latina vengono effettuate analisi solo su un ristretto numero di sostanze e comunque tra queste nei laghi costieri è stato trovato il DDT.
Sembra che il DDT sia stato trovato in alcune zone d'Italia anche nel latte materno.
L'ISPRA ha assegnato il bollino rosso proprio all'area del Parco Nazionale del Circeo.
Il Servizio di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della Azienda USL Latina dovrebbe vigilare sia in merito alla sicurezza dei lavoratori e quindi controllare l'utilizzo dei DPI da parte degli operai che circa l'utilizzo di prodotti regolarmente autorizzati al commercio in Italia; mentre il servizio igiene alimenti e nutrizione dovrebbe vigilare sulla presenza di residui negli alimenti. 
Infine l’art. 78 del DPR 616/1977 attribuisce ai Comuni ai sensi dell’art. 118 della costituzione le funzioni amministrative in materia di interventi per la protezione della natura con la collaborazione della regione.

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