A seguito dei problemi che si sono verificati nel lago di Paola la scorsa estate ed all’inizio dell’autunno e che hanno portato oltre ad una eccezionale moria di pesci anche altri fenomeni preoccupanti, che avevano anche portato alla disdetta delle prenotazioni da parte della nazionale Russa di canottaggio, con una perdita secca per molti operatori del settore alberghiero, il Gruppo del PD aveva presentato una mozione tendente convocare una Commissione ambiente per l’esame del problema, invitando alla stessa seduta anche il Presidente del Parco del Circeo, il Direttore dell’ARPA Latina, l’Amministratore della Comunione eredi Scalfati , il Direttore de Consorzio di Bonifica e i responsabili degli altri organismi interessati.
La mozione è stata respinta nel corso della seduta del 26 ottobre, come se non fosse successo nulla.
Dalla stampa abbiamo invece appreso che il giorno 30 novembre si sarebbe svolta presso l’Amministrazione provinciale una riunione promossa da quell’Ente, proprio per l’esame dello stato di salute delle acque del lago di Paola. All’incontro avrebbero partecipato anche tecnici dell’ARPA, della ASL, dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana, il rappresentante della Comunione eredi Scalfati.
Non sarebbero stati invitati i rappresentanti del Parco del Circeo.
Nonostante esistano numerosi studi effettuati nel corso degli ultimi anni proprio sul tema dell’inquinamento del lago, sarebbe stato deciso di affidare un nuovo incarico per verificare attraverso uno studio approfondito le cause della carenza di ossigeno o dell’alterazione di altri parametri che provocano ciclicamente la morte delle specie animali. Uno studio che sappia stabilire la reale fonte del danno.
In una recentissima relazione dell’ARPA ( 29 settembre 2011 ) viene affermato chiaramente che :
“ Gli esiti analitici relativi ai campioni prelevati hanno evidenziato una massiccia proliferazione algale caratteristica di ambienti eutrofizzati….”
Grazie all’eutrofizzazione le alghe crescono e consumano ossigeno procurando l’anossia.
L’eziologia del fenomeno dell’eutrofizziazione è ampiamente documentata.
Non serve affidare altri studi spendendo altri soldi.
E’ inutile stare a girare intorno al problema, occorre assumere tutti gli interventi che la gravità della situazione richiede.
Il Sindaco, in quando massima autorità sanitaria a livello locale è tenuto ad adottare i provvedimenti ai sensi del 5° comma dell’art. 50 del d.lgs 267/2000; la competenza è del Comune e non della Provincia, senza aspettare che il Presidente della Provincia decida cosa si deve fare.
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