In questi giorni difficili per la nostra economia molti si saranno chiesti come mai il Partito Democratico abbia scelto di organizzare un convegno sul Parco del Circeo; penso che dobbiamo essere obiettivi e guardare in faccia la realtà.
Dopo il crollo del muro di Berlino è entrato in crisi anche il sistema di sviluppo occidentale e con esso la Civiltà delle macchine che l’aveva sostenuto negli ultimi due secoli.
In tutta Italia cresce purtroppo il numero delle industrie che chiudono, i lavoratori che rimangono senza lavoro e le famiglie che sono in difficoltà.
Per venire alla nostra Provincia, gran parte del territorio strappato alla palude, dalla bonifica, è stato consumato specialmente all’epoca della Cassa del Mezzogiorno, con la costruzione di fabbriche che hanno sì dato lavoro a molte persone, ma hanno anche distrutto il territorio inquinandolo e purtroppo spesso portando alla morte gli operai (ricordiamo il caso della Goodyear), con costi elevatissimi per tutta la comunità, per poi andarsene all’estero non appena hanno avuto offerte più convenienti, lasciando a casa i lavoratori.
Per molti anni ci hanno detto che l’Italia era un paese povero e che per sopravvivere doveva investire sulle attività manifatturiere, acquistando le materie prime e rivendendo il prodotto finito.
Questo tipo di attività si è progressivamente ridotto a causa dell’avvento sul mercato di nuovi Paesi che preferiscono trasformare direttamente le materie prime che producono, in ciò anche aiutati da alcuni dei nostri imprenditori, i quali hanno preferito trasferire lì la produzione.
Ma tra le eredità lasciateci e rimaste in parte intatte , grazie specialmente a chi l’ha salvaguardato per tutti questi anni, assicurando il rispetto della legalità, c’è il Parco Nazionale del Circeo; si tratta di un tesoro, troppo spesso dimenticato, perché molti non ne comprendono il valore o addirittura lo ritengono un peso.
E’ per questo motivo che abbiamo scelto questo tema, che per la nostra città acquista un valore particolare.
La presentazione da parte del Presidente, del Piano del Parco, in base alla L. 394/91, rappresenta il momento per guardare con rinnovata attenzione ad uno sviluppo ecosostenibile che coinvolga tutta la città e le forze sociali per riqualificare l’agricoltura ed il turismo, per far crescere l’artigianato ed il commercio, per rivedere lo sviluppo urbanistico della città.
L’aumento dei costi dei trasporti renderà sempre più difficile trascorrere le vacanze all’estero e quindi renderà più appetibili le mete vicine come Sabaudia, questo naturalmente purché venga salvaguardato e manutenuto il nostro ambiente.
Il Piano del Parco e i documenti correlati contengono anche delle opportunità di marketing territoriale che possono rendere il nostro territorio più attrattivo; nelle proposte che sono state presentate dalla Presidenza, sono indicati anche i punti di forza e le criticità del nostro territorio, dobbiamo lavorare per valorizzare ulteriormente i punti di forza e per eliminare le criticità.
Per fare tutto ciò occorrono somme che naturalmente non possono essere rese disponibili dal bilancio comunale per cui, come più volte abbiamo fatto presente, occorre rivolgersi all’Unione Europea, presentando progetti per ottenere i finanziamenti necessari.
La base per le richieste è rappresentata anche dalla proposta di Piano di sviluppo socio economico del Parco, che da tempo giace, senza essere portata in discussione in Consiglio, in qualche cassetto delle stanze vicine a questa sala.
Se questi progetti fossero presentati e finanziati sarebbe possibile intervenire per riqualificare l’agricoltura e gli allevamenti, per rilanciare le attività turistiche ( turismo sportivo, scolastico, della terza età, per disabili etc. ), sistemare le aree archeologiche, migliorare la viabilità, manutenere la duna, etc.
Potrebbero essere creati molti posti di lavoro durevoli, che potrebbero rappresentare l’avvio di un processo virtuoso per rilanciare l’economia locale.
Ma c’è un altro documento che è stato rilasciato in questi giorni dalla Presidenza del Parco ed è il Regolamento del Parco, previsto dall’art. 11 della legge 394/1991.
Grazie ad esso, la cui emanazione è stata sollecitata proprio dal PD, vengono affrontati e in molti casi superati numerosi vincoli contenuti nella legge, per gli interventi e le opere di carattere edilizio e infrastrutturale, per le attività artigianali e di servizio, nonché per le attività agricole e silvo pastorali, eliminando motivi di sofferenza per i cittadini e snellendo notevolmente moltissime pratiche che oggi richiedono mesi se non anni per ottenere il nulla osta del Parco.
In tutti i casi in cui è ancora previsto il nulla osta auspichiamo che venga creato uno sportello unico, composto da personale del Comune e del Parco per l’esame congiunto delle pratiche e quindi per l’accelerazione delle stesse.
Dobbiamo collaborare insieme per migliorare ulteriormente il Regolamento, specialmente per quanto riguarda gli interventi nell’area urbana, per renderlo il più rispondente possibile alle nostre esigenze, compatibilmente con il rispetto dei principi generali.
Il 22 dicembre prossimo il Consiglio Direttivo del Parco è chiamato a predisporre formalmente il Piano per inviarlo alla Regione che lo adotterà ; dopo ci saranno quaranta giorni in cui il Piano sarà depositato presso i Comuni per consentire a cittadini, associazioni etc. di esaminarlo e poi di presentare le loro osservazioni; solo dopo un percorso quindi molto attento alla comunità locale, il Piano sarà approvato definitivamente dalla Regione.
Il Piano del Parco ed il suo Regolamento, pur contenendo alcuni punti non condivisibili, sia pur di natura marginale, rappresentano una grande opportunità di sviluppo per la nostra città, dal punto di vista culturale, sociale ed economico; dobbiamo coglierla, dobbiamo lavorare per migliorarla, non dobbiamo perderla.
E’ per questo motivo che il PD di Sabaudia respinge le posizioni oltranzistiche di chi, affermando di fare l’interesse della città, l’ha condotta a questo stato di crisi per l’agricoltura, per il turismo e l’industria e dopo aver bocciato il Regolamento per le attività lacustri ora, invece di informare correttamente i cittadini e di mettersi intorno ad un tavolo con spirito costruttivo per eliminare i punti di contrasto e per migliorare le proposte presentate, strepita sulla stampa denigrando un lavoro che non ha voluto né saputo fare.
Il Piano del Parco non può essere un momento di lotta tra le istituzioni, deve essere rispettato il principio della leale collaborazione sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 255/2011.
Il PD di Sabaudia respinge questo modo di fare politica, i cittadini devono essere messi in condizione di partecipare a questa scelta importante, questo deve rappresentare un momento per riflettere e per costruire insieme l’avvenire della città.
I partiti hanno un ruolo determinante da questo punto di vista.
I cittadini a loro volta non devono delegare ma documentarsi personalmente.
Il PD si impegna nell’interesse della comunità per fare in modo che venga aperto un canale diretto con i cittadini per migliorare il Piano, ma anche il Regolamento, utilizzando tutti i contributi che verranno presentati.
Prepariamo, insieme, un futuro migliore per Sabaudia.
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