Il dott. nello Ialongo, membro del Consiglio Direttivo del Parco, ha inviato un comunicato in merito alle Linee Guida della regione per il nuovo Piano Porti, c'è il rischio di nuove erosioni, mentre i 3.500.000 euro finanziati per il ripascimento del litorale di Sabaudia non si sa dove siano finiti:
L’elaborazione da parte della Regione Lazio delle Linee Guida per la redazione del nuovo Piano dei Porti e delle Coste del Lazio è un’occasione straordinaria per il Comune di Sabaudia e per l’Ente Parco del Circeo, per attivare, senza por tempo in mezzo, una partecipazione, alla redazione di tale importante strumento di pianificazione del litorale regionale.
Il Sindaco Lucci che, essendo membro della Cabina di Regia del mare, ha certamente partecipato alla presentazione delle linee di programmazione dei Porti e delle prescrizioni per la salvaguardia dei litorali, sulla base di idonee e approfondite ricerche scientifiche, ha il dovere di riferire quanto prima in Consiglio comunale sugli obiettivi perseguiti dalla Regione in materia e di promuovere un azione sinergica con l’Ente Parco del Circeo, per una migliore tutela degli interessi economici e del patrimonio ambientale di Sabaudia. Sono anche indispensabili consultazioni delle categorie interessate, delle associazioni ambientaliste e culturali, nonché dei cittadini.
In un settore così vitale per lo sviluppo delle attività turistiche e cantieristiche, e nello stesso tempo così delicato per la salvaguardia degli ecosistemi costieri, il rischio per Sabaudia (e anche per Latina) è che ancora una volta vengano calati dall’alto, sul territorio, provvedimenti che non tengano conto delle vere potenzialità dell’economia locale e soprattutto delle condizioni di rischio degli ecosistemi costieri. Rispetto alle devastazioni che possono essere provocate da interventi errati dell’uomo a poche decine di chilometri da ambienti assai vulnerabili come quelli delle dune e delle spiagge, la galleria ferroviaria in Val di Susa, all’interno delle gigantesche montagne alpine, è soltanto acqua fresca.
E’ ovvio che la prima ferma azione da intraprendere è la richiesta di una moratoria delle iniziative portuali in atto. Se le Linee Guida sono basate su seri criteri scientifici e su ricerche estese ad archi di costa, opportunamente ampi, certi progetti di mastodontiche opere portuali dovranno essere quantomeno ridimensionati.
Confidiamo nella governatrice Polverini, sperando che non voglia passare alla storia come colei che si è assunta la responsabilità di avere causato la scomparsa delle dune tra le più belle dell’intero Mediterraneo.
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