lunedì 8 ottobre 2012

La conferenza stampa del PD a seguito dell'invito della Corte dei Conti


Oggi il Partito democratico di Sabaudia ha tenuto una conferenza stampa sul contenuto della deliberazione 61/2012 assunta dal Sezione regionale di controllo per il Lazio della Corte dei Conti e per analizzare le conseguenze delle richieste formulate in detta deliberazione.
In base a quanto stabilito dall’art. 228 del Dlgs 267/2000 il Conto consuntivo deve dimostrare i risultati finali della gestione autorizzatoria contenuta nel bilancio annuale  rispetto alle previsioni.
Prima dell’inserimento nel conto del bilancio dei residui attivi e passivi il comune dovrebbe provvedere all’operazione di riaccertamento degli stessi, consistente nella revisione dei motivi che giustificano il mantenimento in tutto o in parte dei residui.
Più volte nel corso degli ultimi anni il Gruppo del PD nel corso delle sedute comunali in cui si discutevano i rendiconti in esame hanno formulato numerosi rilievi che  hanno poi formato oggetto di lettere inviate alla Prefettura, all’Ispettorato generale di Finanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché alla Corte dei Conti.
I rendiconti degli anni 2009 e  2010,  secondo la Corte dei Conti sono affetti tra l’altro dalla mancata annotazione di vincoli di spesa gravanti sulle entrate da ex oneri di concessione nonché dalla presenza di cospicui residui attivi di dubbia eseguibilità non accompagnata dall’iscrizione di alcun fondo rischi, con conseguente sovrastima degli avanzi contabili rendicontati.
Dalla  lettura della deliberazione giuntale  n. 115 del 2 settembre 2011 si rileva  che i residui   attivi sul rendiconto 2010 ammontano ad  € 23.008.335,02 ( nel 2009 erano 21.680.769,52 )   mentre  quelli  passivi  ammontano  ad  € 23.742.900, 24 ( nel 2009 erano  23.263.845,74 )  ,  somme che appaiono  particolarmente rilevanti specialmente  se si mettono in rapporto all’ammontare delle spese correnti, dato che  ammontano quasi all'equivalente del  Titolo I.
Il Collegio dei revisori  ha svolto una analisi di anzianità dei residui attivi per titoli accertando la presenza di residui risalenti fino al 2003, sollecitando una più celere riscossione dei tributi e delle sanzioni emergenti dalle attività di verifica degli uffici, onde evitare la continua lievitazione degli importi riportati a conto residui.
L’I.G.F. del M.E.F., a seguito di una ispezione  svolta negli anni scorsi  aveva  avuto modo di  formulare dei rilievi  sull’estremo ritardo con cui vengono eliminati  i residui e sull’assenza di un riaccertamento degli stessi.
Da un esame più approfondito  risulta  che vi erano, ad avviso di questo Gruppo,  residui attivi iscritti almeno in qualche caso privi di fondamento  e di titolo giuridico, specialmente a motivo del tempo trascorso e della difficoltà  ad  incassarli; tra  questi  destano perplessità quelli relativi a :
ICI  , pari  ad  Euro :  1.154.040,54  per l’anno 2010 , per  l’anno 2009 erano pari ad € 1.275.362,00
TARSU, pari ad Euro  : 2.356.829,49 per l’anno 2010, in aumento rispetto all’anno 2009  , quando erano € 1.943.627,00
Violazioni codice della  strada : € 1.488.154,47  per il 2010  in diminuzione rispetto all’anno 2009 quando ammontavano ad Euro : 1.671.573,10 .
Alienazione beni disponibili : €  2.687.921,51 per il 2010 per  l’anno 2009 ammontavano ad Euro 2.901.085,01.
Alcuni residui sono  riportati di anno in anno  senza  alcuna  giustificazione, ben  sapendo che  la possibilità  di una loro realizzazione è , almeno in alcuni casi,  nulla.
E'  di tutta  evidenza che se  fosse  effettuata da parte dei Settori competenti  un verifica  seria  dei residui,  probabilmente il bilancio anziché  in attivo  ( di Euro  11.585,04 )  sarebbe in disavanzo.
Lo stesso Collegio dei revisori ha storicizzato i residui attivi manifestando alcune perplessità circa la conservazione di alcuni di questi.
Il procedimento della Corte dei Conti  ha avuto inizio con una fitta corrispondenza sin dagli anni passati, senza che il Consiglio, che aveva approvato entrambi gli atti  ( deliberazioni 61/2010 e 53/2011 ), assumendosene la responsabilità, ne  fosse informato.
Ora il Consiglio comunale sarà chiamato a riapprovare entrambi i rendiconti,  il che significa che l’approvazione del rendiconto 2011 sarà congelata, fino a quando non saranno ridefinite le risultanze  del 2009 e del 2010.
Analogamente dovrà essere bloccata l’approvazione del bilancio di previsione 2012.
Tutto ciò si tradurrà inevitabilmente in difficoltà gestionali con il rischio che gli eventuali ( ma purtroppo prevedibili ) disavanzi dovranno essere riportati sul bilancio 2012, già in forte sofferenza a motivo dei tagli del Governo e delle spese per gli onerosi contratti assunti ( RSU )..
Per troppo tempo, benché questo Gruppo avesse segnalato alcuni problemi,  l’attuale Amministrazione   ha omesso di assumere i provvedimenti del caso  ed ha proseguito a gestire il Comune con una organizzazione inadeguata, che non consente neanche il monitoraggio delle fatture passive né di quelle attive.
Occorre che vi sia più trasparenza anche nella gestione contabile del Comune in quanto è lì che vengono gestiti i soldi della comunità.
Non è possibile che i cittadini possano essere chiamati a pagare per l’incapacità di chi ha gestito in questi anni e che non si è nemmeno preoccupato di informare il Consiglio di quanto stava accadendo.
Data la gravità dei fatti il Gruppo del PD  ha avviato una raccolta di firme per chiedere la convocazione di una seduta del  Consiglio comunale straordinaria sulla vicenda.
E’ ora di cambiare, la città ha bisogno di essere amministrata da persone competenti che operino nell’interesse della collettività per creare posti di lavoro, per realizzare l’Edilizia Residenziale Pubblica dando case ai lavoratori, per risollevare l’agricoltura e per incrementare il turismo, garantendo a tutti legalità e sicurezza.   

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