venerdì 22 giugno 2012

Aspettando la convocazione del Consiglio comunale per l'esame del Consuntivo 2011


Gestione  del patrimonio
Come segnalato più volte dal Collegio dei Revisori, non esiste un inventario dei beni mobili ed immobili, ma solamente un  elenco degli immobili,   privo dei dati per l’individuazione di ciascun bene e della  sua valorizzazione, che non è pubblicato sul sito web.
Non esistono dei consegnatari dei beni in modo formale.
La concessione dei beni  immobili comunali avviene non sempre con  adeguata trasparenza delle procedure e senza il rispetto della normativa  statale in vigore: L. 390/1986  e  art. 9 L. 537/93, né del Regolamento comunale.
In proposito sono state inviati da tempo esposti dettagliati alla Prefettura, alla Corte dei Conti e all’Ispettorato generale di Finanza.
Molti immobili sono abbandonati ed  inutilizzati  con progressivo gravissimo degrado e perdita di valore.
Esistono molte vertenze da parte di cittadini per ottenere l’usucapione di alcuni beni che in molti casi sono stati assegnati dal giudice di primo grado.
La “Casa Domotica”, ideata per ospitare, tra l’altro soggetti affetti da disabilità grave, a distanza di dieci anni dalla sua inaugurazione, è stata data in concessione ad una associazione di Roma che la utilizza per le vacanze dei propri associati,  senza che nessuno dei disabili gravi di Sabaudia abbia potuto beneficiare di una struttura realizzata appositamente per loro. Il bando finalmente pubblicato proprio nel 2011, a seguito di reiterate insistenze, ancora non ha avuto seguito e gli alloggi non sono stati consegnati ai beneficiari. Uno di loro è deceduto nell’attesa.
Per quanto riguarda  un immobile ( Bar Il Giardino ), è stato operato uno sfratto, è stata  indetta una gara  e stipulato il contratto di concessione con la ditta MO.RO 97 s.r.l. di Latina ( che di fatto prevede un esborso da parte del Comune di € 39.500 per la sistemazione dell’immobile, scomputabili dal canone di locazione ), senza attendere la definizione della  vertenza tra l’ex concessionario ed il Comune; di recente la Corte d’Appello di Roma Sez I, con sentenza n. 1007/2011 di fatto  avrebbe dato ragione al ricorrente, con il risultato che due soggetti potrebbero aver  diritto ad occupare l’immobile, innescando così un nuovo contenzioso.
La ex scuola in località “Sacramento” è stata affidata alla Coop. Scintilla che vi gestisce un asilo nido privato senza corrispondere  nulla al Comune.
Altro caso è rappresentato dall’area sportiva sita i via Arezzo anch’essa per molti anni  concessa ad un privato, sfrattato da oltre un anno, per la quale esiste un altro contenzioso, con nomina di un custode giudiziario per i beni  siti all’interno della struttura. L’area è in stato di completo abbandono, con la presenza di serpenti ed uccelli rapaci.
La concessione di alcuni immobili ad  Associazioni è avvenuta senza  criteri per la scelta tra un’Associazione ed un’altra;  in molti casi mancava  all'origine un contratto od una convenzione il che è fonte di contenzioso con gli occupanti circa le somme poi pretese; in altri  casi  non sono state incassate le somme attese; mentre in molti casi le somme previste sono di gran lunga lontane  dai valori commerciali.
Nonostante il regolamento comunale preveda che la concessione di immobili ad associazioni debba essere annuale, esistono casi in cui tali provvedimenti vengono di fatto prorogati sine die senza alcuna rendicontazione né valutazione circa l’attività svolta nell’interesse della cittadinanza.
La Commissione Vigilanza nella seduta del 6 settembre 2011 ha sollevato questo problema  proponendo che prima del rinnovo venisse chiesto un rendiconto dell’attività svolta, purtroppo senza ottenere risposta, tanto che di recente è dovuta tornare sull’argomento.
In alcuni casi interi  immobili di proprietà comunale sono stati concessi ad un’unica associazione con l’impegno che questa provvedesse a consentire anche l’utilizzo da parte di altre associazioni, il che ( in assenza di un adeguato regolamento o protocollo ) non è avvenuto.
A seguito dei ripetuti solleciti di questo Gruppo, finalmente è stato disdetto il contratto del Complesso Saudia (costo €  40.200,00  annui ) che ospitavano l’Anagrafe.
A  motivo della asserita carenza di fondi la manutenzione dei beni immobili  non viene effettuata  secondo  una  programmazione, ma solamente in caso di necessità.  

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