L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha
deciso che il 27 gennaio di ogni anno vengano commemorate le vittime dell’Olocausto.
Anche in Italia questa giornata viene celebrata da anni (in base alla legge 20
luglio 2000, n. 211) per ricordare le vittime delle leggi razziali (un insieme
di provvedimenti legislativi firmati da Mussolini e promulgati da Vittorio Emanuele
III) varati in Italia fra il 1938 e l’inizio degli anni quaranta dal regime
fascista e poi dalla Repubblica sociale italiana prevalentemente contro le
persone di origine ebraica) e tutti i deportati militari e politici italiani. In
totale gli ebrei arrestati e deportati furono 6806, molti altri morirono in
Italia di cui 79 alle Fosse Ardeatine. Il numero totale degli ebrei sterminati
durante la seconda guerra mondiale viene fatto ammontare ad una cifra tra i
cinque e i sei milioni. In particolare
in base alla citata L.211/2000 il giorno 27 gennaio,
data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz è riconosciuto come "Giorno della Memoria", al fine di
ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le
leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che
hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche
in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a
rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del "Giorno della
Memoria" sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni
di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di
ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati
militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro
dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro
Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.Molte amministrazioni seguitano ad ignorare questa data.....
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