Tornano le voci di problemi al poliambulatorio di via Conte verde, come Gruppo abbiamo scritto questa lettera al Sindaco:
Il Partito Democratico da tempo segue con attenzione, nell’interesse della collettività, l’evolversi della situazione della struttura sanitaria della ASL sita in via Conte Verde, che ospita il Punto di Primo Intervento ( PPI ) , le funzioni di base, alcuni ambulatori specialistici, il CUP , il Dipartimento di salute mentale, il Consultorio, il TSMR.
Sin dall’anno 2008 il PD aveva proposto la trasformazione della struttura stessa in una “Casa della salute”, secondo un progetto caro al Ministro della sanità dell’epoca.
Poi, a causa di numerosi problemi gestionali la struttura aveva avuto un decadimento anche a causa del pensionamento di alcune unità di personale e del trasferimento di altre.
Sembrava che si fosse trovata una soluzione con l’approvazione da parte del Dr. Testa, Direttore generale ff. della ASL, della deliberazione n. 675/2010 recante come oggetto : “Piano operativo per la riconversione dei Presidi Ospedalieri in Ospedali Distrettuali – Adeguamento della Rete Ospedaliera Aziendale alle indicazioni del Decreto del Commissario ad acta n. 80 del 30.9.2010”, nella quale veniva finalmente affrontato in maniera chiara il problema dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria nella nostra città.
Tale deliberazione prevedeva un ambulatorio polifunzionale con queste funzioni di base :
− Punto Unico di Accesso (PUA) integrato con i servizi sociali dell’Ente locale; esso, secondo quanto già previsto dal DCA 18/2008, rappresenta la funzione che massimizza l’integrazione e la presa in carico della fragilità e della complessità. Le attività del PUA vanno dalla ricezione della domanda di salute, alla pre-valutazione integrata – triage del bisogno, all’orientamento ai servizi territoriali, all’iniziale presa in carico dei bisogni di salute più complessi e all’organizzazione di una risposta ad essi adeguata, comprensiva anche della funzione amministrativa relativa alla erogazione di informazioni e alla effettuazione delle prenotazioni di visite, esami e altre prestazioni di cura;
− Specialistica Ambulatoriale, inserita nell’ambito di specifici percorsi assistenziali dedicati alla prevenzione, diagnosi, cura e gestione delle principali patologie croniche – con il coinvolgimento di tutti i professionisti interessati - in forma integrata con la Medicina generale, anche per gli ambiti dell’assistenza domiciliare e residenziale, secondo le modalità previste dal “chronic care model”. Tale attività fa particolare riferimento alle funzioni di cardiologia, pneumologia, diabetologia e geriatria, garantite con la presenza od eventualmente la reperibilità nell’arco delle 12 ore diurne di medici specialisti ambulatoriali, anche a provenienza ospedaliera.
− Ambulatorio Infermieristico/Infermieristica di Comunità; si tratta di funzioni gestite da personale infermieristico che, nell’ambito delle proprie competenze professionali, assume un ruolo non solo prestazionale ma soprattutto, in forte integrazione con gli altri professionisti della salute, di care management e di case management, dalla gestione di un singolo processo di cura fino alla piena presa in carico di situazioni più complesse secondo il modello già sperimentato in alcune ASL della regione.
− Diagnostica di base (radiologia e laboratorio/punto prelievo) a servizio della collettività, preferenzialmente all’interno di specifici percorsi assistenziali e a supporto di tutte le funzioni attive nella struttura.
− Continuità Assistenziale ex guardia medica, (a copertura delle 12h notturne e 24h festive).
− Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) in contiguità fisica con il PUA, con l’obiettivo di facilitare la tempestività della presa in carico. Ove necessario, in funzione della complessità assistenziale dei casi trattati, per l’organizzazione dell‘attività deve garantire, tramite una centrale operativa, anche interventi 7 giorni su 7 con reperibilità notturna e festiva in collegamento con la specialistica ambulatoriale e la Continuità Assistenziale. Per una migliore gestione delle risorse umane e la riduzione del rischio di burn-out, previo adeguato sostegno formativo, deve essere prevista la possibilità per gli infermieri e i terapisti della riabilitazione afferenti al all’Ospedale Distrettuale di turnare tra le funzioni domiciliare, di degenza (RSA, Degenza infermieristica, Hospice) e ambulatoriale.
A queste funzioni “core” si aggiungevano :
a) un modulo di emergenza di tipo “a” ( l’attuale Punto di primo intervento )
a) un modulo di emergenza di tipo “a” ( l’attuale Punto di primo intervento )
b) una residenza per disabili ( la casa domotica)
c) un centro ipovisione
c) un centro ipovisione
La deliberazione avrebbe dovuto essere approvata dal “Coordinamento dei piani di riconversione” regionale; ma purtroppo ciò non è avvenuto.
La questione era divenuta critica, tanto che il Partito Democratico sin dall’estate si era reso promotore di una raccolta di firme, cui hanno aderito numerosi cittadini, per evitarne la chiusura e per ripristinarne la funzionalità,
A questa iniziativa era seguita la presentazione di una Mozione in Consiglio comunale, che è stata approvata all’unanimità nella seduta del 24 settembre scorso, con la quale è stata impegnato formalmente il Sindaco, in quanto massima autorità sanitaria locale, a svolgere ogni ritenuto intervento nei confronti della Regione e della ASL per ripristinare la funzionalità del Poliambulatorio di via Conte Verde e comunque per impedire la chiusura dello stesso oltre che del Punto di Primo Intervento, al fine di garantire ad ogni sabaudiano e ad ogni persona presente a Sabaudia il diritto alla salute e i livelli di assistenza previsti dalla legge di riforma sanitaria a tutti i cittadini.
La Mozione è stata poi trasmessa al Direttore generale ff. della ASL e alla Presidente Polverini.
Nonostante le sollecitazioni rivolte non è stata data alcuna informazione ai consiglieri in merito agli interventi svolti dalla S.V.
Purtroppo in questi giorni abbiamo appreso di ulteriori iniziative da parte della Direzione Generale della ASL al fine di trasferire altre tre unità infermieristiche presso sedi diverse.
Ciò posto, tenuto conto dell’allarme procurato tra la popolazione, specialmente anziana, dalle notizie diffuse dalla stampa, La invitiamo a voler cortesemente riferire al più presto al Consiglio comunale .
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