lunedì 16 aprile 2012

Occorre modificare l'organizzazione comunale per tutelare l'Amministrazione


Franco Brugnola  ed  Amedeo  Bianchi  hanno presentato oggi la seguente interrogazione
PREMESSO
- CHE  il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 recante la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica a norma dell’art. 11 della legge 29 settembre 2000,n. 300”
- CHE l’art. 5 stabilisce che l’Ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazioni o di direzione dell’ente o di una unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso, nonché da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti meglio sopra specificati;
- CHE  il  Comune partecipa ad alcuni enti e società ( GAL, AcquaLatina s.p.a., Consorzio di sviluppo industriale Roma-Latina );
- CHE l’art. 6, comma 1 di detto decreto prevede tra l’altro che se il reato è commesso da uno dei soggetti indicati nel prefato art. 5,  l’ente non risponde se prova che l’organo dirigente ha  adottato ed efficacemente attuato prima della commissione del fatto, modelli organizzativi e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi;
VISTA
la Sentenza della Cassazione Penale Sez. VI del 9 luglio 2009, n. 36083
CONSIDERATO
-  CHE non risulta che sia stato adeguato il  modello organizzativo comunale al fine di assicurare il rispetto di quanto presto dal citato art. 6 del D.lgs 231/2001;
…tutto ciò premesso e considerato
CHIEDONO
Se non ritenga di adottare e attuare il modello organizzativo e gestionale ex  D.lgs 231/2001.

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