lunedì 6 novembre 2017

BANCA D'ITALIA: L'ECONOMIA DELLE REGIONI ITALIANE - DINAMICHE RECENTI E ASPETTI STRUTTURALI

La Banca d'Italia ha pubblicato sul proprio sito web il documento "L'economia delle regioni italiane - Dinamiche recenti e aspetti strutturali, Novembre 2017"
Nel 2016 il PIL in termini reali è cresciuto dello 0,9 per cento sia al Centro Nord sia nel Mezzogiorno, area che ha confermato il ritorno in territorio positivo avviatosi nel 2015, dopo sette anni consecutivi di calo. 
All'interno delle regioni centrosettentrionali la crescita è stata più intensa nel Nord Est rispetto al Nord Ovest e al Centro.
L'aumento del valore aggiunto nell'industria in senso stretto è stato più intenso nel Mezzogiorno. 
I servizi sono risultati in crescita in tutte le macroaree, in particolare nel Nord Est, grazie anche al buon andamento delle attività connesse al turismo. Nelle costruzioni si è osservata una stabilizzazione in tutte le aree.
I dati relativi ai primi due trimestri dell'anno in corso segnalano un consolidamento della crescita in tutte le macroaree, più marcata nelle regioni centrosettentrionali. Il miglioramento del clima di fiducia delle imprese e delle condizioni d'investimento lasciano prefigurare un irrobustimento dell'attività di accumulazione nell'industria, in modo diffuso sul territorio. 
La crescita delle esportazioni ha continuato a coinvolgere tutte le macroaree. 
I redditi da lavoro dipendente hanno continuato a beneficiare in tutto il Paese delle migliori condizioni del mercato del lavoro, pur in presenza di un calo delle retribuzioni orarie. 
L'occupazione ha continuato a crescere, in particolare nel Nord Est. Si è confermato, estendendosi a tutte le macroaree, l'andamento positivo dei prestiti al settore privato non finanziario, grazie all'espansione del credito alle famiglie.
Rimane ampio il ritardo del Mezzogiorno rispetto al resto del Paese. Nel 2016 il prodotto per abitante delle regioni meridionali è stato pari a circa il 56 per cento di quello delle altre aree. 
Il divario è attribuibile in parti pressochè uguali alla diversa quota di popolazione occupata e alle differenze nella produttività, che dipendono tra l'altro dal contesto ambientale, dall'utilizzo di forza lavoro qualificata e dalla capacità di attrarre soggetti con più elevata scolarità. Soltanto al Centro Nord si sono recuperati e superati i livelli occupazionali precedenti l'avvio della crisi globale. 
Nel Mezzogiorno sono maggiori le difficoltà nel primo ingresso nel mondo del lavoro e i tempi di ritorno all'impiego per chi già ha avuto un'esperienza di lavorativa.

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