giovedì 16 novembre 2017

IL REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO DEI COMUNI

Nella seduta del 20 ottobre 2016 della Conferenza Unificata è stato approvato, d’Intesa tra il Governo, le Regioni e i Comuni, lo schema di Regolamento edilizio tipo (RET) ai sensi dell'art. 4, comma 1 sexies del D.p.r. 6 giugno 2001, n. 380.
L’art. 2 dell’Intesa disciplina le modalità e i termini di attuazione della stessa, prevedendo un atto di recepimento regionale che preveda i criteri, i metodi, le procedure e i tempi per l’adozione dei regolamenti edilizi da parte dei Comuni. 
A tale atto dovrà seguire l’adeguamento dei regolamenti edilizi comunali entro il termine, comunque non superiore ai centottanta giorni, stabilito dalla Regione.
In questa "corsa" è arrivata prima la liguria.
Nella regione lazio la procedura di recepimento dell’Intesa è stata avviata con la deliberazione n. 839 del 30 dicembre 2016, dando mandato alla Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità, ad avviare le procedure di consultazione di cui all’art. 70, l.r. n. 38 del 1999, con le Provincie, la Città Metropolitana di Roma Capitale. All’esito di tale consultazione sono pervenute diverse osservazioni da parte degli Enti locali, che sono state valutate al fine della predisposizione dei successivi atti.
Con la deliberazione n. 243 del 19 maggio 2017 la Regione Lazio dà attuazione all’Intesa stessa, recependo lo Schema di RET e le definizioni uniformi; in particolare, si è provveduto a:
- approvare lo Schema di RET, e semplificare a seguito delle osservazioni degli Enti locali;
- controdedurre le osservazioni pervenute (Allegato D);
- recepire le Definizioni uniformi (Allegato A), dettando indicazioni tecniche di dettaglio ai fini della corretta interpretazione di tali definizioni uniformi in fase di prima applicazione e a chiarire taluni aspetti problematici rispetto ai precedenti atti regionali (in particolare Circolare 45/REC) 
- approvare la Raccolta delle disposizioni sovraordinate in materia edilizia, integrata con la normativa regionale vigente, raccolta che dovrà essere pubblicata sul sito web istituzionale e periodicamente aggiornata.
Con la D.G.R. n. 243 del 19 maggio 2017 si stabiliscono, altresì, le procedure e i tempi da seguire per l’adeguamento comunale e si pone una specifica norma transitoria volta a limitare i possibili effetti dell’adeguamento sui procedimenti in itinere. Entro centottanta giorni dalla pubblicazione della citata deliberazione i Comuni dovranno adeguare i propri regolamenti edilizi per conformarli allo Schema di RET e ai relativi allegati, come specificati e integrati a livello regionale. Decorso inutilmente il termine per l’adeguamento comunale, le definizioni uniformi e le disposizioni sovraordinate in materia edilizia trovano diretta applicazione, prevalendo sulle disposizioni comunali con esse incompatibili.
Ai sensi dell’art. 71 della l.r. n. 38 del 1999, gli schemi dei regolamenti edilizi adottati dai Comuni saranno trasmessi alla Provincia di appartenenza o alla Città Metropolitana di Roma Capitale che, entro sessanta giorni dalla data di ricevimento, potranno far pervenire al Comune osservazioni sulla rispondenza ai criteri generali indicati nel presente atto, proponendo eventuali modifiche. Decorso tale termine i Comuni adottano i regolamenti edilizi pronunciandosi motivatamente sulle eventuali osservazioni.
In considerazione della straordinaria situazione venutasi a creare a seguito degli eventi sismici che hanno colpito il centro Italia nel 2016 e nel 2017, si è ritenuto necessario prevedere che per i Comuni della Regione Lazio individuati all’Allegato 1 del decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189 (convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016 n. 229 - Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016), nonché nelle successive integrazioni, i termini per l’adeguamento decorreranno dalla cessazione dello stato di emergenza.
Fino ad ora sembra che nessun Comune del Lazio abbia ancora recepito il nuovo regolamento.
Sarebbe ora che cominciassero a pensarci.

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