Molti amministratori locali dovrebbero andare a prendere lezioni dal Papa.
Nell'Angelus di domenica 5 novembre Papa Francesco ha detto che l’autorità «nasce dal buon esempio» e non esige dagli altri ciò che essa per prima non mette in pratica.
Commentando il brano liturgico tratto dal vangelo di Matteo (23, 1-12), il Pontefice ha fatto presente che Gesù «rivolge critiche severe agli scribi e ai farisei» e al tempo stesso «lascia importanti consegne ai cristiani di tutti i tempi».
Francesco ha osservato, in particolare, che «un difetto frequente in quanti hanno un’autorità, sia autorità civile sia ecclesiastica, è quello di esigere dagli altri cose, anche giuste, che però loro non mettono in pratica in prima persona».
Questo atteggiamento «è un cattivo esercizio dell’autorità», che invece «dovrebbe avere la sua prima forza proprio nel buon esempio».
Essa infatti «è un aiuto», ma «se viene esercitata male diventa oppressiva, non lascia crescere le persone e crea un clima di sfiducia e di ostilità, e porta anche alla corruzione».
Il Papa ha anche lanciato un monito contro chi vive «solo per apparenza» e ha ricordato che i cristiani non devono «cercare titoli di onore, di autorità o di supremazia» correndo dietro alla «vanità delle onorificenze», ma devono vivere con «un atteggiamento semplice e fraterno» ispirato sempre alla modestia.
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