L'Agenzia delle Entrate di recente ha formulato una utilissima Risoluzione (n. 56/E in data 16 luglio 2018) avente per oggetto : Imposta di bollo sull’istanza per occupazione di suolo pubblico
finalizzata alla raccolta firme a sostegno di referendum,
iniziative legislative popolari, petizioni ed istanze, nonché sulle
relative autorizzazioni rilasciate dagli enti locali.
Al riguardo, dopo una serie di argomentazioni la Risoluzione afferma: "si ritiene che nel concetto di “esercizio dei diritti elettorali” possano farsi rientrare tutte quelle iniziative finalizzate a consentire l’esercizio, da parte dei cittadini, dei diritti loro riconosciuti dalla Costituzione all’articolo 71 - secondo cui “… Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi mediante la proposta da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli” – ed all’articolo 75, che prevede: “E’ indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali …”.
In applicazione di tale principio, si ritiene che l’esenzione prevista dal richiamato articolo 1 della Tabella con riguardo “agli atti e documenti relativi all'esercizio dei diritti elettorali”, possa ricomprendere anche gli atti e documenti riferiti ad iniziative mediante le quali i cittadini sollecitano un’attività legislativa, nei limiti, tuttavia, in cui tali iniziative siano previste e riconosciute dalla Costituzione (come nel caso dei citati articoli 71 e 75 della Costituzione) o da altre previsioni normative a carattere comunitario, nazionale, regionale o locale. Alla luce di tale orientamento interpretativo, si ritiene che le richieste di occupazione del suolo pubblico, e le relative autorizzazioni rilasciate dai Comuni, per la raccolta di firme, possano essere esentate in modo assoluto dal pagamento dell’imposta di bollo al ricorrere delle seguenti condizioni:
- siano finalizzate a sottoscrivere petizioni alle Camere (articolo 50 della Costituzione), al Parlamento europeo (articolo 227 del Trattato UE), ai consigli regionali e delle province autonome e ai consigli degli enti locali, secondo quanto previsto dai rispettivi Statuti;
- siano rivolte a promuovere la presentazione di proposte di legge di iniziativa popolare alle Camere (articolo 71 della Costituzione), alla Commissione europea (ECI), ai consigli regionali e delle province autonome, ai consigli degli enti locali, secondo quanto previsto dai rispettivi Statuti;
- siano dirette a promuovere iniziative politiche per richiedere i referendum previsti dalla Costituzione, dalle leggi e dagli Statuti delle regioni e delle province autonome, nonché dagli Statuti degli enti locali;
- siano finalizzate all’esercizio dei diritti di voto nell’ambito di una consultazione elettorale per la quale sia stata già fissata la data delle elezioni e l’attività propagandistica o informativa sia svolta durante il c.d. “periodo elettorale”.
Sembra quasi di essere arrivati in un paese democratico.
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