giovedì 30 agosto 2018

UNA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO CHE RIGUARDA L'INQUINAMENTO DI ALCUNI SITI TRA CUI QUELLO DELLA VALLE DEL SACCO

Con  ricorso numero di registro generale 6074 del 2016, proposto dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, domiciliato ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12 il Ministero ha sostenuto in fatto che:
- la società Caffaro Chimica s.r.l. in liquidazione ha svolto attività produttiva nel proprio stabilimento ubicato nel sito di interesse nazionale “Laguna di Grado e Marano”, località Torviscosa;
- la società Caffaro s.r.l. in liquidazione ha svolto attività produttiva in Comune di Colleferro nella zona del fiume Sacco, ricadente nell’area interessata da emergenza ambientale di cui al d.p.c.m. 19 maggio 2005;
- la società Caffaro s.r.l. in liquidazione ha, altresì, svolto attività produttiva nel proprio stabilimento ubicato nel sito di interesse nazionale “Brescia Caffaro”.
Nel ricorso il Ministero ha cercato di dimostrare come l'inquinamento delle aree citate fosse compatibile con le attività svolte dalla Caffaro ma il Consiglio di stato con decisione  n. 5027/2018 ha ritenuto che l’ascrizione della responsabilità per la causazione di un evento di contaminazione in capo ad un singolo operatore deve essere rigorosamente motivata e non può riposare su generiche assunzioni (cfr. Cons. Stato, Sez. V, 30 luglio 2015, n. 3756, § 8.6; v. anche Corte di Giustizia UE, Grande Sezione, 9 marzo 2010, causa C-378/2008, §§ 53-57 e 64-65).
Pertanto il ricorso è stato respinto, con buona pace delle popolazioni interessate...
Per chi volesse leggere la sentenza integrale....

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