Si avvicina il cinquantesimo anniversario della riforma ospedaliera voluta fortemente dal ministro Mariotti e dal partito socialista in occasione dell'ingresso al governo per modernizzare l'assistenza ospedaliera sino ad allora gestite da IPAB affidandola ad enti pubblici.
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha chiesto alle Regioni di accelerare il percorso per l’approvazione in Conferenza Stato-Regioni dell’intesa col Governo sui piani di rientro per le aziende ospedaliere, volti all’efficientamento e al miglioramento della qualità delle cure, all’adeguamento dell’offerta dei servizi nonché all’equilibrio economico-finanziario e patrimoniale.
La richiesta del ministro è contenuta in una lettera inviata al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, e indirizzata per conoscenza al ministero dell’Economia e al coordinatore della Commissione Salute della Conferenza stessa, Antonio Saitta.
I piani di efficientamento degli ospedali (aziende ospedaliere, Irccs, aziende ospedaliere universitarie, presidi gestiti dalle Asl, altri enti pubblici che erogano prestazioni di ricovero e cura) erano previsti fin dalla legge di Stabilità per il 2016.Il relativo decreto ministeriale di applicazione della norma, che prevedeva un importante impatto in termini di efficientamento del sistema , era stato però bocciato dalla Corte costituzionale (sentenza n. 192 del 2017 su ricorso della Regione Veneto) nella parte in cui non prevedeva una “intesa” col Governo in Conferenza Stato-Regioni, ma solo un semplice passaggio nella Conferenza stessa.
Il Ministro vuole riaprire la procedura, stavolta seguendo la via corretta e quindi chiedendo di porre la questione all’ordine del giorno della Commissione Salute regionale, per poterla quindi al più presto portare in Conferenza Stato-Regioni.
Sarà necessario un maggiore approfondimento dato che la stessa parola "efficientamento" evoca comportamenti che fino ad oggi hanno pesantemente penalizzato il servizio pubblico.
L'avanzata non più tanto strisciante ma oramai a viso aperto del sistema privato fatto di strutture assistenziali, di assicurazioni, ecc. sostenuta anche dai passati governi è fonte di profonda preoccupazione per chi crede nel servizio pubblico.
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