mercoledì 31 luglio 2019

IL DIBATTITO SUL FINE VITA SI ARRICCHISCE DEL PARERE DEL COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA MA IL TEMPO PASSA E IL PARLAMENTO NON LEGIFERA

La Corte Costituzionale con l’Ordinanza n.207/2018 sul “caso Cappato” ha ritenuto che il diritto alla vita riconosciuto implicitamente dalla Costituzione come primo dei diritti non comporta la sanzionabilità dell’aiuto al suicidio prestato a persone che si trovino in determinate condizioni.
Proprio in relazione alla citata Ordinanza il Comitato Nazionale per la Bioetica ha ritenuto di intervenire con il parere approvato nella seduta plenaria del 18 luglio 2019 «Riflessioni bioetiche sul suicidio medicalmente assistito».
Il documento si sofferma in particolare sul significato dell’aiuto al suicidio assistito, sulle sue modalità di attuazione, su analogie e differenze con l’eutanasia e sui temi etici più rilevanti e delicati attinenti alla richiesta di suicidio assistito: l’espressione di volontà della persona; i valori professionali del medico e degli operatori sanitari; l’argomento del pendio scivoloso; le cure palliative. Ognuno di questi temi è analizzato in modo dialettico, dando spazio e ascolto alle tesi ora favorevoli ora contrarie. Da questo confronto sono emerse differenti opinioni, delineate nel documento.
Malgrado le divergenti posizioni dei componenti, il Comitato è pervenuto alla formulazione di alcune raccomandazioni condivise, auspicando innanzi tutto che in qualunque sede avvenga - ivi compresa quella parlamentare - il dibattito sull’aiuto medicalizzato al suicidio si sviluppi nel pieno rispetto di tutte le opinioni al riguardo, ma anche con la dovuta attenzione alle problematiche morali, deontologiche e giuridiche costituzionali che esso solleva e col dovuto approfondimento che una tematica così lacerante per la coscienza umana esige. Il Comitato raccomanda, inoltre, l’impegno di fornire cure adeguate ai malati inguaribili in condizione di sofferenza; chiede che sia documentata all’interno del rapporto di cura un’adeguata informazione data al paziente in merito alle possibilità di cure e palliazione; ritiene indispensabile che sia fatto ogni sforzo per implementare l’informazione ai cittadini e ai professionisti della sanità delle disposizioni normative riguardanti l’accesso alle cure palliative; auspica che venga promossa una ampia partecipazione dei cittadini alla discussione etica e giuridica sul tema e che vengano promosse la ricerca scientifica biomedica e psicosociale e la formazione bioetica degli operatori sanitari in questo campo.
Il Parlamento dovrà pronunciarsi in proposito entro il 24 settembre 2019, data in cui si riunirà nuovamente la Corte Costituzionale per l’esame della questione

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