Il presidente Pertini dopo aver firmato la promulgazione della legge di riforma sanitaria il 23 dicembre 1978 inviò una lettera all'allora presidente del Consiglio dei ministri Andreotti con la quale, dopo aver apprezzato l'importante traguardo raggiunto, richiamava l'attenzione del Governo sulle impegnative conseguenze finanziarie implicate dalla riforma e sulla necessità di inserire una nota di variazione al bilancio per determinare l'ammontare del FSN per l'anno 1979 in modo da rendere immediatamente operativa la legge e dare i servizi ai cittadini.
A distanza di oltre quaranta anni siamo quasi alla fine del mese di luglio 2019 e ancora non ci sono il Piano sanitario nazionale né l'intesa Stato regioni per il Patto della salute 2019-2021.
I finanziamenti per il FSN sono andati decrescendo sempre più in questi anni mentre crescono i fondi assicurativi e la spesa out of pocket dei cittadini che sono costretti a pagare di tasca propria a causa dei ritardi delle liste di attesa e di altre inefficienze causate proprio delle carenze di finanziamenti o da leggi che hanno distorto la spesa come il blocco delle assunzioni che ha spostato i costi da quelli per il personale a quelli per l'acquisto di servizi...che poi alla fine costano di più a causa dell'IVA. Una strisciante privatizzazione del SSN.
Mi auguro che quanto prima Parlamento, Governo e Regioni trovino un accordo per finanziare adeguatamente il FSN olde coprire i costi dei LEA ed eliminino i vincoli sbagliati sulla gestione del personale vietando la terziarizzazione dei servizi.
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