Uno dei problemi più gravi del Servizio Sanitario Nazionale, volutamente ignorato da molti è quello della cesura del rapporto tra amministratori (direttore generale e top management) e cittadini/pazienti/utenti.
Le cose si sono aggravate progressivamente a seguito della globalizzazione attuata creando aziende sanitarie sempre più grandi e sempre più lontane dai cittadini e dai problemi del territorio.
Il tutto in contrasto con l'art. 5 della Costituzione "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i princìpi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.
Il problema è molto sentito per quanto riguarda la gestione delle strutture di prossimità.
Solo in lacune regioni si è sentito il dovere di cercare di ricostruire questo rapporto.
In particolare la Regione Emilia e Romagna con la deliberazione della Giunta regionale n.2128 /2016 ha voluto fornire delle indicazioni per il coordinamento e lo sviluppo delle case della salute.
Viene previsto in primo luogo un coordinamento della Casa della Salute di tipo organizzativo e clinico-assistenziale presente sul posto che risponde al direttore del distretto.
Quindi in ogni Casa della Salute è presente un responsabile organizzativo, preferibilmente un coordinatore infermieristico e tecnico con competenze gestionali-organizzative.
Il responsabile organizzativo ha la responsabilità di coordinare il board gestionale-organizzativo e in condivisione col board:
-predispone il piano operativo, nel quale sono definiti gli obiettivi operativi e le azioni, nel rispetto delle risorse messe a disposizione, sulla base degli obiettivi assegnati a livello aziendale e distrettuale;
-promuove il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e dei cittadini competenti nelle attività delle Case della Salute; utilizzando anche forme innovative e orientate alla partecipazione (es. Community Lab);
-supporta il Direttore di Distretto nel monitorare e rendicontare i risultati conseguiti dalla Casa della Salute.
Inoltre è competenza specifica del responsabile organizzativo:
-facilitare le relazioni tra i componenti del board, e più in generale tra tutti gli attori della Casa della Salute;
-programmare e monitorare la organizzazione e il funzionamento delle attività di orientamento e di accesso ai servizi (punto informativo, Centro Unico di Prenotazione, Punto Unico di Accesso, UVM);
-programmare e monitorare la realizzazione delle attività dal punto di vista organizzativo e logistico;
-supportare la corretta alimentazione dei flussi informativi;
-gestire le funzioni manutenzioni, acquisti e forniture di servizi / utenze ed eventualmente altre funzioni connesse con gli aspetti organizzativi della Casa della Salute.
Per quanto riguarda i componenti del board sono:
-il responsabile organizzativo della Casa della Salute (che coordina il board);
-la direzione distrettuale;
-la direzione Dipartimento Cure Primarie (in specifiche occasioni, es. valutazione
obiettivi di budget);
-il coordinatore/coordinatori del/dei Nuclei di Cure Primarie;
-il servizio sociale territoriale;
-i referenti di area/referente clinico, a seconda del tema affrontato;
-il referente delle Cure palliative;
- i rappresentanti della comunità e delle associazioni di cittadini;
-a seconda del tema trattato, eventualmente altre figure professionali (es. personale specialistico con rapporto di convenzione con il Servizio Sanitario Regionale o di dipendenza)
In questo modo i rappresentanti delle associazioni dei cittadini che hanno nel loro statuto la finalità di occuparsi dell'assistenza sanitaria o anche di una singola patologia possono sedere nel board a curare gli interessi dei loro concittadini.
speriamo che questo non sia solo un sogno.
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