Da molti anni il Governo ha avviato una serie di progetti
per il rafforzamento della capacità amministrativa e per elevare il livello di
qualità delle amministrazioni locali.
In quest’ambito si pongono i progetti di coesione sociale
che mirano a diffondere nelle amministrazioni sensibilità, metodologie e
strumenti in grado di :
elevare la qualità della programmazione, gestione e
valutazione delle politiche e dei servizi includendo i diversi attori nelle
diverse fasi dei processi e rispondendo alle esigenze di sviluppo delle
comunità
supportare processi di cambiamento organizzativo delle
amministrazioni, finalizzati all’integrazione delle politiche e degli attori;
Il nostro Comune, nato da pochi anni e frutto prima di
migrazioni interne e in tempi più recenti dall’arrivo di numerosi abitanti
provenienti dall’India, sente, forse più di altri, l’esigenza di strumenti che
migliorino il rapporto con i cittadini/utenti e ne favoriscano la
partecipazione alle scelte ed alla valutazione dei risultati con particolare
riguardo alla gestione dei servizi pubblici.
In questo scenario si devono inquadrare le prime due nostre mozioni ( presentate dal Gruppo
PD: Brugnola e Amedeo Bianchi ), che erano all’ordine del giorno della seduta
del 13 agosto e che sono state rinviate
alla prossima seduta a causa della venuta meno del numero legale, in quanto la
maggioranza dopo l’approvazione della prima mozione posta all’ordine del giorno
ha abbandonato l’aula:
Mozione relativa all’Istituzione dell’Ufficio Relazioni con
il Pubblico ( art. 11 Dlgs 165/2001 )
Mozione relativa alla costituzione della Consulta delle
Associazioni ( prevista dall’art. 38, comma 6 dello Statuto comunale )
Si tratta in entrambi i casi di adempimenti previsti da
disposizioni datate e non si comprende come mai
l’Amministrazione comunale ancora non abbia provveduto a dar corso ai
provvedimenti conseguenti.
Le mozioni tendono ad impegnare appunto il Sindaco a dar
corso con la necessaria sollecitudine alla
istituzione dell’URP e della Consulta delle associazioni.
Con l’occasione dobbiamo purtroppo prendere atto che ancora
oggi la famosa consulta femminile ancora non decolla nè si comprende il motivo del ritardo.
Sarebbe anche il caso di verificare il motivo per cui il personale
comunale non rispetti la circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica n.
3 del 17 febbraio 2010, concernente l’identificazione del personale a diretto
contatto con il pubblico.
L’ultima mozione ( sempre del Gruppo PD ) che era iscritta
all’ordine del giorno del 13 era quella relativa alla riduzione degli indici di
fabbricabilità.
Il Piano Regolatore di Sabaudia, approvato con deliberazione
del Consiglio comunale n. 253/1980 era dimensionato per una popolazione di n.20.000 abitanti..
Successivamente, con deliberazioni n. 6 in data 13 marzo
1997 il Consiglio comunale di Sabaudia
approvò in maniera definitiva il
Piano Particolareggiato di Esecuzione
del centro urbano (ai sensi degli artt. 16 e segg. della L. 1150/1942).
Detto PPE è oramai decaduto
per decorrenza dei termini, tuttavia
l’Amministrazione comunale, sostiene la
tesi secondo cui sarebbe comunque consentita la costruzione di nuovi fabbricati
nel rispetto della normativa urbanistico-edilizia di zona che resterebbe
automaticamente ultrattiva a tempo indeterminato; tale tesi è stata condivisa
dai dirigenti oggi preposti alla Direzione regionale competente, per cui è
proseguita l’attività edilizia e specialmente in questi ultimi tempi sono stati
realizzati numerosi edifici, anche di grandi
dimensioni con volumetrie importanti.
In tal modo è stato tutelato il diritto dei privati ad
edificare, ma, secondo il PD, non è stato tenuto nel debito conto l’interesse
pubblico.
A distanza di tanti anni nonostante i solleciti non è dato
di conoscere i volumi costruiti, gli spazi pubblici e lo
opere di urbanizzazione realizzate.
Al 31 dicembre
2011 i residenti hanno raggiunto e
superato la popolazione prevista dal PRG in 20.000 abitanti.
Nel frattempo si prosegue a costruire, sia occupando nuove
aree, che abbattendo villette ad un piano, che vengono trasformate in palazzi
di quattro piani.
In questo modo viene progressivamente alterato lo skyline
caratteristico di questa città , distruggendo tutto il verde privato.
Ciò, oltre a problemi nella viabilità e nei parcheggi, si
riverbera soprattutto in disfunzioni
gravi riguardo al prelievo di acqua
potabile ( Legge n.129 del 4 febbraio 1963 e
D.M. del 16.03.1967 ) ed alla maggiore portata dei liquami fognari,
atteso che le relative tubature risalgono
per lo più all’epoca della fondazione. Il problema naturalmente appare in tutta la sua evidenza nei mesi estivi,
durante i quali la popolazione aumenta considerevolmente per cui il sistema
fognario ed il depuratore, arrivano ai
limiti della funzionalità.
Da molto tempo la Giunta ha affidato incarichi per
l’aggiornamento del PRG e del PPE, senza alcun risultato.
E’ infine di fondamentale importanza affrontare il problema
del contenimento del consumo del suolo, valorizzando la aree agricole, secondo i
principi contenuti nella recente proposta di legge del Ministro
dell’Agricoltura Catania
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