Com’è noto il Parco Nazionale del
Circeo è interessato da due Zone di Protezione Speciale ai sensi della
direttiva 79/409/CEE “Uccelli Selvatici” tra i quali la ZPS
IT6040015 “Parco Nazionale del Circeo e da sette Siti di Importanza Comunitaria (SIC)
individuati ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Habitat) tra i quali uno dei più
importanti è quello denominato IT6040018 SIC “Dune del Circeo”,
che ha una estensione di 441ha ed
include quasi tutta la fascia dunale di Sabaudia dal ponte Giovanni XXIII a Rio
Martino e poi fino a Latina. La duna costiera è un ambiente delicato di estremo
valore geologico, ecologico e paesaggistico. Nell’ambito delle Norme Tecniche di
Attuazione del Piano del Parco (ancora in attesa di approvazione) sono previste
alcune aree di promozione economica e sociale: sono le aree nelle quali i
processi modificativi di antropizzazione hanno trasformato il paesaggio
naturale e in cui, in coerenza con le finalità del Parco, devono essere
migliorate la vita sociale e culturale delle collettività locali. In queste aree dovrebbero essere localizzate le iniziative previste
dal Piano pluriennale economico e sociale, di cui all’articolo 14 della legge 6
dicembre 1991 n. 394 (che ancora non è stato fatto dall’Ente Parco, sarà uno dei primi problemi che il nuovo Consiglio Direttivo troverà sul proprio tavolo), e le
iniziative a cura dell’Ente o da esso autorizzate che possono svilupparsi in
armonia con le finalità di tutela dell’area protetta, per migliorare la vita
sociale e culturale delle collettività locali ed il godimento dell’area stessa
da parte dei visitatori. Appare pertanto importante evitare l’introduzione di
modelli di uso delle spiagge non sostenibili, il calpestio della duna, l’abbandono
di rifiuti, la pulizia meccanica dell’arenile, ecc. Il Piano Utilizzo Arenili comunale,
approvato con D.P.G.R. n. 376 del 1° agosto 2002 deve essere rivisto in quanto
scaduto da tempo, come segnalato da codesta Regione già da alcuni anni.Il Protocollo sottoscritto tra
Presidente dell’Ente Parco e Sindaco sin dal marzo 2009 recava l’impegno da
parte dell’Amministrazione comunale a procedere entro quell’anno ad una
complessiva revisione del PUA. A questo proposito risulta che sia stato
affidato un incarico ad un professionista che avrebbe da tempo consegnato il
proprio lavoro, senza che ancora non si provveda ad approvare il nuovo PUA e ad
assegnare le concessioni a termini di legge. Nel frattempo procede puntualmente
durante la stagione estiva l’antropizzazione della duna, in quanto l’accesso
dei bagnanti sulla spiaggia negli ultimi anni è aumentato notevolmente anche
grazie alla presenza di nuove strutture temporanee per il noleggio di lettini e
ombrelloni. A questo proposito ricordiamo che
con deliberazione della Giunta comunale n. 44/2004 l’Amministrazione civica
aveva vietato tra l’altro l’attività di noleggio di attrezzature balneari ed
assistenza alla balneazione su tutte le aree di proprietà privata ma che poi a
seguito di una sentenza con la sentenza del TAR Lazio Sezione staccata di
Latina n. n.473/2008 (contro la quale il Comune non ha presentato ricorso), la
Giunta Comunale con un nuovo atto deliberativo n.71/2010 ha approvato una
proposta di regolamento per la disciplina di noleggio di attrezzature per la
balneazione in aree e locali di proprietà privata sul lungomare. Il problema più grave è legato alla
numerosità delle persone che durante la stagione estiva attraversano la duna
per raggiungere l’arenile. In più occasioni si è proposto da alcune parti di
ridurre l’impatto delle auto, specialmente nella zona SIC; la Giunta
comunale di Sabaudia con la deliberazione n. 55 in data 3 giugno scorso ha
autorizzato la realizzazione di aree di sosta temporanea su terreni privati
situati in zone limitrofe al lungomare (con destinazione urbanistica
prevalentemente agricola), prevedendo che il trasporto delle persone alla
spiaggia avvenga con servizi navetta. Questa possibilità, che non si pone in
maniera alternativa al parcheggio lungo la strada lungomare, non ha fatto altro che
aumentare considerevolmente la presenza di persone sulla duna con tutte le
conseguenze immaginabili. Nel PUA vigente non ci sono
strutture per disabili per cui è auspicabile che il problema venga affrontato in sede di redazione del nuovo PUA che rappresenta lo strumento appropriato per
consentire a queste persone di poter fruire adeguatamente della spiaggia e del
mare (come riconoscimento di un diritto e non come benigna concessione); manca anche un punto di appoggio per i pescatori dilettanti ed appare necessaria una
sistemazione più idonea per la “bau beach” prevista dalla Mozione del Partito
Democratico approvata con deliberazione del Consiglio comunale n. 48/2011. Da ultimo non si può dimenticare il
problema della pulizia della duna (da entrambi i lati della strada lungomare),
servirebbe un progetto di manutenzione e di pulizia continua, che potrebbe dare
lavoro ad alcune persone assicurando anche una presenza sul territorio. Ci sono i nuovi progetti LIFE, che cosa si aspetta? Dopo i convegni organizzati (anche
quest’anno) dall’Ente Parco, in cui abbiamo sentito tuonare contro
l’antropizzazione della duna, non abbiamo poi assistito ad interventi
conseguenti per frenare le iniziative dell’Amministrazione comunale di
Sabaudia, anzi, da alcuni scienziati, abbiamo sentito solo che si vuole
estirpare il carpobroto (carpobrotus
acinaciformis) in quanto pianta importata, è possibile che nessuno veda i
rifiuti di plastica presenti in ogni dove e che non pensi che prima di
eliminare quella pianta, sarebbe doveroso difendere e mantenere pulita la duna? Solo così potremo mantenere quel flusso turistico che apprezza Sabaudia.
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