Il Sindaco Lucci ha ritenuto di non condividere le mie considerazioni in merito alla decisione di svolgere un Festival del Cinema a Sabaudia; questo mi consente di precisare alcune cose in merito alla questione del Cinema e alla scelta di organizzare un Festival.
Non è mia abitudine modificare e tantomeno
distorcere la verità a mio favore (non so poi quali benefici potrei trarne non
facendo più parte del consiglio comunale né rivestendo incarichi di Partito a
livello locale
Sono i fatti che parlano:
1)
L’unico cinema di Sabaudia è chiuso; l’ultima
assemblea pubblica risale proprio ad un anno fa con un impegno trasversale di
molte parti politiche; personalmente feci interrogazioni, comunicati, ecc.
Secondo quanto riportato dalla stampa (La provincia del 7 marzo 2013) per
sostenere il gestore (a fronte di un rilevante aumento del canone di locazione
da parte della proprietà) ci sarebbe stato un impegno di Lucci per
«…organizzare cineforum per anziani e studenti…», che però poi non è stato
mantenuto. Molti cittadini dopo aver presentato una petizione si erano anche
tassati per cercare di dare un sostegno all’ex gestore del Cinema Ugo Nestonni
il quale alla fine dovette però amaramente lanciare la spugna dichiarando: «La
cultura non può essere considerata un aspetto accessorio o marginale di un
territorio perché è il motore fondamentale dello sviluppo di una comunità da
sostenere e incentivare…» (La Provincia 9 marzo 2013). Ma come è possibile
parlare di cultura se l’unica struttura dove si sarebbe potuto fare anche
congressi, eventi teatrali, spettacoli musicali, ecc. (come ipotizzato anche da
Lucci nel programma elettorale del 2009), viene chiusa? Da ultimo ma solo in
ordine di tempo ricordo che nel Programma di mandato dell’attuale Giunta viene
affermato il ruolo fondamentale della cultura.
Io all’epoca andavo spesso al cinema, ma non ho mai
incontrato il Sindaco Lucci.
Seguito a pensare che l’amministrazione comunale
avrebbe potuto fare di più.
Il fatto che il precedente proprietario avesse
offerto (negli anni passati), anche se informalmente, l’acquisto del cinema al
Comune, mi è stato riferito da persona informata dei fatti e affidabile per il
lavoro che all’epoca svolgeva.
La circostanza che anche altri cinema chiudano (ma
spesso per la concorrenza delle multisale) è in contrasto con i molti che
vengono difesi nelle città vicine come Pontinia (dove scelte intelligenti e
culturali hanno salvato quella struttura) e San Felice Circeo.
La Regione a suo tempo ha dato un contributo per
l’acquisto delle apparecchiature per digitalizzare una delle sale. Penso che se
fosse stato presentato un progetto idoneo l’ex Presidente della regione non si
sarebbe tirata indietro; anche l’attuale Assessore alla cultura della Regione
potrebbe senza dubbio essere sensibile nel caso in cui le venisse presentato un
progetto economicamente sostenibile da persone affidabili.
L’estate scorsa sono state messe in giro delle voci
(riportate sempre dalla stampa) di un interessamento di alcuni VIP, ma
terminata la stagione tutto è finito lì.
Sono d’accordo sul fatto che ora riattivare il
Cinema sarebbe molto costoso e proprio per questo è molto grave che a suo tempo
chi aveva il dovere di amministrare la città abbia lasciato che l’ex gestore
abbandonasse l’attività. Ma quale investitore oggi si potrebbe avvicinare senza
il sostegno dell’Amministrazione comunale?
Mi dispiace di non poter essere utile, ma non sono
a conoscenza di strumenti per l’amministrazione della cosa pubblica diversi da
quelli della legalità, che comunque a volerli applicare talora offrono appigli
insperati.
2)
Non sono contrario a priori alla scelta di
organizzare un festival del cinema (purché ciò avvenga nel rispetto di tutte le
procedure di legge - attraverso una procedura aperta ed una comparazione dei
progetti e non mediante affidamento diretto come deciso dalla Giunta con la
deliberazione n. 3/2015 - e con che venga organizzato sulla base di un progetto
serio) e in tal senso infatti non ho osservato nulla (anche se nel passato
presentammo una interrogazione su un argomento analogo), né ho scritto che la
sala dovesse essere funzionale alla manifestazione (anche se in questo caso
parlare di festival mi sembra un poco ardito), dato che le proiezioni, pur con
qualche problema si possono svolgere all’aperto, ma ribadisco che il fatto che
ciò avvenga in una città in cui l’unica sala da proiezione ha chiuso i battenti
appare una contraddizione rilevante, che si aggiunge alla scarsezza di fondi
destinati alla cultura.
Se è giusto porre attenzione alle aspettative dei
turisti ed attirarli con eventi adeguati, è necessario prima curare i diritti
dei cittadini residenti che vivono qui tutto l’anno mantenendo l’economia
locale e che per vedere un film oramai sono costretti a spostarsi in altre
città.
Mi auguro che il problema dell’utilizzo appropriato
(cioè senza modifiche della destinazione urbanistica) delle sale dell’ex Cinema
Augustus venga affrontato in maniera adeguata al più presto.
Nessun commento:
Posta un commento