venerdì 27 maggio 2011

Le azioni della società Acqualatina di proprietà del Comune date in pegno alla Depfa Bank

Approssimandosi la data del referendum sulla esternalizzazione della gestione del sistema idrico, abbiamo ritenuto di chiedere che si faccia chiarezza sulle azioni della società AcquaLatina di proprietà del Comune.
Nel corso della precedente  consiliatura il Gruppo del PD, formulò una serie di rilievi in merito alla  deliberazione  della   Giunta n. 76/2008 ,  con la  quale  era stata autorizzata  la  concessione del pegno sulle azioni  della  società Acqualatina detenute dal  Comune di Sabaudia. per consentire l’attuazione di finanziamento del programma degli interventi previsti dalla medesima società Acqualatina.
In particolare, il Gruppo del PD aveva chiesto l’annullamento d’ufficio  dell’atto in esame , poiché la  costituzione del pegno veniva utilizzata  al fine di  consentire  alla  società in questione di reperire  finanziamenti sul mercato internazionale  attraverso la  Depfa  Bank,  utilizzando  strumenti derivati  il che  era già allora  in contrasto con la  normativa  oggi in vigore in materia .
Desideriamo ribadire che l’assunzione  autonoma  di tale  scelta  da parte  della  Giunta, oltre ad aver espropriato   il Consiglio  comunale di un atto di propria competenza  ( le azioni fanno parte del patrimonio comunale ), nonché  del  potere  dovere di indirizzo  e di  vigilanza in una  materia  così  delicata, ha esposto  le  finanze  comunali  a  gravi rischi,  come è stato ampiamente  riportato  dalla stampa  quotidiana .
Abbiamo chiesto anche di conoscere quali lavori siano stati fatti alla rete idrica grazie ai finanziamenti ottenuti da AcquaLatina.
Il  Collegio dei Revisori  dei conti ,  che  all’epoca non ha fornito alcuna risposta,  è stato invitato formalmente ad intervenire nell’ambito della funzione di controllo dell’attività della Giunta e degli uffici acquisendo tutti gli atti ed   accertando  quale  funzionario  abbia  avallato  questa operazione, da chi  sia  autorizzato a farlo e   di voler  verificare  la  regolarità contabile dell’atto in questione riferendone al Consiglio  in base  alle  disposizioni di legge in vigore.    
Abbiamo interessato anche la Prefettura, perché ponga fine a questa vicenda. 

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