La Regione Lazio ha da tempo vietato la navigazione a motore sul lago di Paola.
Sin dall’inizio di questa consiliatura il Sindaco e la Giunta si sono distinti per una serie di attività tendenti a ripristinare la navigabilità del lago di Paola con natanti a motore, con attraversamento del canale romano per l’uscita in mare, creando contrasti anche vivaci con il Prefetto, la Procura della Repubblica, il Presidente del Parco, etc.
Prescindendo dalla molteplicità di vincoli ambientalistici, è nota l’importanza archeologica del canale romano.
La situazione del canale, è oggi estremamente precaria; il degrado del canale ha subito una notevole accelerazione a seguito dell’abbattimento della cosiddetta “chiusa innocenziana” che svolgeva una duplice funzione, quella di spezzare la forza del mare e quella di sostenere le sponde laterali del canale; di recente si sono verificati numerosi crolli, nella zona prossima alla foce, specialmente dopo le mareggiate dell’inverno passato. A ciò si aggiunge il continuo transito di imbarcazioni a motore avvenuto per molto tempo specialmente dopo tale abbattimento.
In merito alla navigazione a motore del lago di Paola, dopo una vertenza trascinatasi alcuni anni, il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha finalmente emesso una sentenza confermando il divieto di navigazione a motore.
Come se nulla fosse la Giunta comunale, ignorando la normativa regionale, la giurisprudenza creatasi in materia, ha deciso autonomamente di adottare in data 6 luglio scorso la deliberazione n.89, avente per oggetto: “Valorizzazione dell’offerta turistica – Sperimentazione transito sulle acque lacustri con cui, con la scusa di una sperimentazione (improponibile trattandosi di attività vietata dalla legge ) e senza alcuna ponderazione degli interessi pubblici e privati in campo, di fatto si mira ad aggirare surrettiziamente la normativa vigente che vieta la circolazione di natanti a motore sulle acque del lago di Paola e quindi l’attraversamento del canale romano.
Al riguardo è stata inviata una informativa alla Prefettura di Latina, alla Procura della Repubblica e a tutti gli enti interessati.
Questo Gruppo ha di recente sollecitato, con una interrogazione del 27 luglio scorso, il reperimento di fondi per il restauro del canale romano che, senza interventi tempestivi, rischia di essere distrutto dalle attività umane e di essere perduto per sempre.
Tutto ciò premesso, si pregano le SS.LL. di voler intervenire con urgenza per il restauro del canale e per impedire il crollo delle sponde romane.
Sin dall’inizio di questa consiliatura il Sindaco e la Giunta si sono distinti per una serie di attività tendenti a ripristinare la navigabilità del lago di Paola con natanti a motore, con attraversamento del canale romano per l’uscita in mare, creando contrasti anche vivaci con il Prefetto, la Procura della Repubblica, il Presidente del Parco, etc.
Prescindendo dalla molteplicità di vincoli ambientalistici, è nota l’importanza archeologica del canale romano.
La situazione del canale, è oggi estremamente precaria; il degrado del canale ha subito una notevole accelerazione a seguito dell’abbattimento della cosiddetta “chiusa innocenziana” che svolgeva una duplice funzione, quella di spezzare la forza del mare e quella di sostenere le sponde laterali del canale; di recente si sono verificati numerosi crolli, nella zona prossima alla foce, specialmente dopo le mareggiate dell’inverno passato. A ciò si aggiunge il continuo transito di imbarcazioni a motore avvenuto per molto tempo specialmente dopo tale abbattimento.
In merito alla navigazione a motore del lago di Paola, dopo una vertenza trascinatasi alcuni anni, il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha finalmente emesso una sentenza confermando il divieto di navigazione a motore.
Come se nulla fosse la Giunta comunale, ignorando la normativa regionale, la giurisprudenza creatasi in materia, ha deciso autonomamente di adottare in data 6 luglio scorso la deliberazione n.89, avente per oggetto: “Valorizzazione dell’offerta turistica – Sperimentazione transito sulle acque lacustri con cui, con la scusa di una sperimentazione (improponibile trattandosi di attività vietata dalla legge ) e senza alcuna ponderazione degli interessi pubblici e privati in campo, di fatto si mira ad aggirare surrettiziamente la normativa vigente che vieta la circolazione di natanti a motore sulle acque del lago di Paola e quindi l’attraversamento del canale romano.
Al riguardo è stata inviata una informativa alla Prefettura di Latina, alla Procura della Repubblica e a tutti gli enti interessati.
Questo Gruppo ha di recente sollecitato, con una interrogazione del 27 luglio scorso, il reperimento di fondi per il restauro del canale romano che, senza interventi tempestivi, rischia di essere distrutto dalle attività umane e di essere perduto per sempre.
Tutto ciò premesso, si pregano le SS.LL. di voler intervenire con urgenza per il restauro del canale e per impedire il crollo delle sponde romane.
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