L'Ufficio stampa del Consiglio regionale del Lazio comunica che ieri è stata approvata a maggioranza (26 favorevoli e 6 astenuti) dall’Aula del Consiglio regionale la proposta di legge n. 128 dell’8 marzo 2019, “Promozione dell’amministrazione condivisa dei beni comuni”.
I beni comuni, come recita l’articolo 2, comma 1, punto c) di questa legge sono “i beni, materiali e immateriali, funzionali al benessere individuale e collettivo e agli interessi delle generazioni future e per i quali le amministrazioni e i cittadini si attivano, ai sensi dell’articolo 118 comma 4 della Costituzione per garantirne la fruizione collettiva e condividere la responsabilità della cura, rigenerazione e gestione in forma condivisa degli stessi”.
Il testo si compone di tredici articoli. Il primo definisce l’oggetto e le finalità della legge, mentre il terzo l’ambito di applicazione. Il quarto articolo prevede la formazione dei dipendenti pubblici e il quinto dispone l’informatizzazione dei dati nell’amministrazione dei beni condivisi. Il sesto articolo riguarda il regolamento sull’amministrazione condivisa, che la Giunta regionale dovrà adottare entro 120 giorni dall’approvazione della legge, e le linee guida per l’adozione dei regolamenti degli enti locali. Questo articolo inoltre disciplina il patto di collaborazione tra amministrazioni e cittadini attivi.
L’articolo 7 prevede l’elenco regionale telematico dei regolamenti degli enti locali dell’amministrazione condivisa, istituito presso l’assessorato regionale competente in materia di beni locali. L’attribuzione di vantaggi economici e altre forme di sostegno nell’ambito del patto di collaborazione sono contenuti dell’articolo 8, mentre il 9 tratta dei contributi regionali, concessi annualmente ai cittadini attivi e agli enti locali per ambiti e tipologie di iniziative individuate con delibera di Giunta.
Introdotto, con un emendamento del Movimento 5 stelle subemendato dall’assessore, un articolo 9 bis che inserisce in questa normativa la cosiddetta clausola valutativa, secondo la quale il Consiglio regionale esercita il monitoraggio sulla presente legge e ne valuta gli effetti.
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