martedì 25 giugno 2019

MINACCE NEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO



La notizia appresa ieri mattina dalla stampa pontina circa il ritrovamento di taniche di benzina e di una busta indirizzata al Comandante dei Carabinieri Forestali del Parco davanti alla porta d'ingresso degli uffici della direzione dell'Ente Parco mi ha colpito profondamente.
Si tratta di un fatto gravissimo che lancia ombre preoccupanti su una comunità peraltro tranquilla e che offende profondamente sia il Direttore Cassola che i suoi collaboratori i quali quotidianamente con grande professionalità mettono a disposizione della cittadinanza e dei turisti la loro esperienza amministrando l'ente con equilibrio e con quella prudenza che la stessa Unione Europea raccomanda a tutti coloro i quali si occupano di ambiente.
Essendo stato oggetto anche io di minacce quando ero in Comune posso comprendere benissimo lo stato in cui si trovano gli amici che lavorano al Parco.
Appare strano che la busta e le taniche, ancorché indirizzate dal Comandante dei Carabinieri Forestale di Sabaudia siano stati invece posizionati presso il locali della direzione del Parco anche perché si trovano solo sul lato opposto della strada, a meno che si volesse mandare un messaggio a qualcuno.
Questo Parco per anni abusato ed odiato da alcuni che avrebbero voluto trasformare un Sito di Interesse Comunitario come la "Duna del Circeo" in un paradiso di alberghi come Rimini o Riccione è stato per anni difeso a tutti i livelli anche se non mancano ancora elementi che destano perplessità come la mancata nomina del nuovo Presidente (a causa del mancato voto delle commissioni competenti del Parlamento) e il ritardo dell'approvazione del Piano del Parco e del relativo Regolamento, atti questi indispensabili per   poter amministrare in maniera appropriata le eccezionali risorse che questo territorio ci offre e che potrebbero portare lavoro durevole a molti.
La politica, quella vera, oltre ad assicurare al più presto alla giustizia i responsabili di questo fatto orribile che rappresenta una minaccia a pubblici ufficiali sanzionabile in base al codice penale, dovranno dimostrare di essere dalla parte giusta rimboccandosi le maniche e provvedendo tutti, al più presto a fare in modo che sia nominato il nuovo Presidente del Parco (e in questo leggo positivamente la visita che ha fatto questa mattina lo stesso Ministro dell'Ambiente Costa e quanto da lui dichiarato:: "Si tratta di un gesto criminale, compiuto con l’obiettivo di condizionare chi ogni giorno lavora e lotta per la tutela della legalità e dell’ambiente in una zona sotto attacco del malaffare e degli appetiti criminali". 
E' urgente anche che venga approvato il Piano del parco dalla regione Lazio (non bastano le dimostrazioni di solidarietà sui giornali fate da molti), qui i cittadini vogliono fatti.
Solo così si dimostrerà che la legalità è ancora presente e verrà dato un segnale chiaro e forte che esiste una ferma volontà di difendere a tutti i costi il nostro Parco e la serenità di chi ci lavora.

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