Il Ministero della salute ha trasmesso alle regioni una nuova bozza del Patto della salute 2019-2021 che avrebbe dovuto essere già approvato dal 31 marzo.
Molto interessante è l'art. 16 che sembra accogliere le numerose sollecitazioni circa una revisione del DM 70/2015 in base al quale la regione Lazio vorrebbe "trasformare" i Punti di Primo intervento.
Ecco il testo dell'art. 16:
"Il Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera” ha definito gli Standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, assegnando alle strutture erogatrici ruoli specifici e strutturati secondo livelli gerarchici, definiti in base a caratteristiche standard quali il bacino di utenza, i volumi di attività erogati, gli esiti delle cure.
Con il citato decreto, Stato e regioni hanno condiviso un sistema di regole nell’organizzazione dei sistemi sanitari regionali, con lo scopo sia di standardizzare i percorsi ospedalieri mediante l’introduzione di reti a complessità progressiva, che di garantire volumi minimi di attività cui corrispondo migliori esiti, attraverso la concentrazione della casistica in punti di erogazione predefiniti.
A quattro anni dalla sua adozione, si conviene sulla necessità di revisione e manutenzione del decreto, aggiornandone i contenuti sulla base delle evidenze e delle criticità di implementazione individuate dalle diverse Regioni, nonché integrandolo con indirizzi specifici per alcune tipologie di ambiti assistenziali"
Ora non ci sono più scuse per chi fino ad ora si è trincerato dietro il DM 70/2015 per togliere servizi fondamentali ai cit
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