venerdì 28 giugno 2019

IL NUOVO PIANO TRIENNALE PER LA DIGITALIZZAZIONE

L'AGID ha approvato di recente il nuovo Piano Triennale per l’informatica della Pubblica Amministrazione (Piano Triennale o Piano, d’ora in avanti) è uno strumento essenziale per promuovere la trasformazione digitale dell’amministrazione italiana e del Paese. Tale trasformazione deve avvenire nel contesto del mercato unico europeo di beni e servizi digitali 1, secondo una strategia che si propone di migliorare l'accesso online ai beni e servizi in tutta Europa per i consumatori e le imprese e creare un contesto favorevole affinché le reti e i servizi digitali possano svilupparsi per massimizzare il potenziale di crescita dell'economia digitale europea.
Le aspettative dei cittadini e delle imprese per l’accesso a servizi pubblici digitali semplici ed efficaci sono, in Italia, al centro del processo di trasformazione digitale che si trova delineato nella Strategia per la crescita digitale 2014 - 2020 e nel Piano Nazionale per la Banda Ultralarga, approvati dal Consiglio dei Ministri, nel rispetto dell’Accordo di partenariato 2014 - 2020. Queste iniziative nazionali accolgono la programmazione dell’Agenda digitale europea, una delle sette iniziative faro della Strategia Europa 2020, la quale si propone di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie ICT per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso. Il Piano Triennale ne è una immediata derivazione.
La Strategia per la crescita digitale evidenzia la necessità di un radicale ripensamento della strategia di progettazione, gestione ed erogazione dei servizi pubblici in rete che preveda, tra l’altro, l’adozione delle architetture a più livelli (multi-layer architecture) e dei principi che hanno determinato l’affermazione del modello di business della cosiddetta API economy.
Il Modello strategico è stato quindi pensato per favorire la realizzazione di un vero e proprio Sistema informativo della Pubblica Amministrazione (di seguito “Sistema informativo della PA”) che:
● consideri le esigenze dei cittadini e delle imprese come punto di partenza per l’individuazione e la realizzazione di servizi digitali moderni e innovativi (servizi di front office);
● uniformi e razionalizzi le infrastrutture e i servizi informatici utilizzati dalla Pubblica amministrazione (servizi di back office);
● favorisca la creazione di un nuovo mercato per quelle imprese private che saranno in grado di operare in maniera agile in un contesto non più basato su grossi progetti monolitici e isolati ma su servizi a valore aggiunto. Tali servizi dovranno rispettare le linee guida del Piano Triennale, essere sempre disponibili su dispositivi mobili (approccio mobile first) e essere costruiti con architetture sicure, scalabili, altamente
affidabili e basate su interfacce applicative (API) chiaramente definite; ● valorizzi le risorse esistenti della Pubblica Amministrazione al fine di salvaguardare gli investimenti già realizzati, anche incoraggiando e creando le condizioni per il riuso del software e delle interfacce esistenti di qualità;
● non disperda le esperienze maturate nei precedenti progetti di digitalizzazione del Paese, con l’obiettivo di prendere a modello i casi di successo (best practice) e non ripetere errori commessi nel passato;
● migliori la sicurezza grazie ad un’architettura a più livelli che assicuri la separazione tra back end e front end e permetta l’accesso ai back end solo in modo controllato e tramite API standard;
● promuova la realizzazione di nuovi servizi secondo il principio di sussidiarietà (ad es. tramite interazioni API), riducendo tempi di realizzazione e impegni economici per le amministrazioni sia in fase di sviluppo sia in fase di aggiornamento;
● agevoli il controllo delle spese relative alle tecnologie digitali della Pubblica amministrazione, integrando meccanismi per la misurazione dello stato di avanzamento delle attività programmate (ad es. tramite sistemi di project management condivisi);
● abiliti politiche data-driven per la pianificazione delle attività future, basate sull’ottimizzazione delle spese e degli investimenti.

1 commento:

  1. Finora ho visto in campo informatico sanitario grossi investimenti (o sperperi?) senza risultati ai fini sanitari. Notevole allungamento dei tempi di lavoro dei medici per singolo prodotto, per inseguire un controllo ossessivo, in genere con finalità oscure. L'enorme mole di dati prodotta è talmente estesa da diventare inutile per la difficoltà della consultazione ed estrapolazione di dati spesso, in ogni caso, insignificante. Le finalità in termini di semplificazione non solo non sono evidenti, ma sembrano esclusi da questo processo, perché potrebbero andare a scalfire le lobby della ripetitività. Questo potrebbe essere uno degli obiettivi, ma non sembra essere preso in considerazione.
    Gli attuali sistemi regionali sono differenti, spesso obsoleti, difficilmente intercomunicanti. Sembra di essere non all'anno zero ma qualche gradino sotto, cioè in piena fase iniziale della sperimentazione. L'esempio più evidente di questo fallimento è la necessità di riprendere i vecchi metodi cartacei e telefonici (le "vie brevi") nelle urgenze emergenze.

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