giovedì 12 settembre 2019

DALLE PROMESSE DELL'ASSESSORE D'AMATO ALLA DELIBERA DI CASATI E ALLA MANCATA DELIBERA DELLA CORRADI


Dal comunicato stampa diramato dalla Regione al termine dell'incontro con i Sindaci si era appreso che il direttore generale dell'Azienda USL Latina avrebbe dovuto redigere un atto deliberativo con il Piano di potenziamento territoriale,  che poi è stato illustrato nella Conferenza dei sindaci del 5 settembre mentre  il direttore generale dell'ARES 118 aveva il compito di produrre l’atto per il potenziamento della dotazione dei mezzi di soccorso nelle aree interessate. Inoltre l’Ares 118 è stato affermato che effettuerà appositi sopralluoghi per il servizio H24 dell’elisoccorso.
Ieri 12 settembre l'Azienda USL Latina  ha pubblicato la deliberazione n. 849 in pari data avente per oggetto: " Approvazione Documento Programmatico di sviluppo dell'Offerta territoriale" che contiene di chiaro solo la data di quelle che fino all'altro giorno veniva definita elegantemente "trasformazione" ma che nell'atto viene chiamata "disattivazione" dei Punti di primo Intervento a decorrere dal 1° gennaio p.v., il che la dice tutta sul comportamento equivoco su questo argomento fin qui mantenuto a tutti i livelli.
L'attivazione dalla stessa data di strutture territoriali afferenti al dipartimento dell'assistenza primaria deputate alla gestione delle urgenze minori assicurando il coordinamento con l'ARES 118 e i servizi di pronto soccorso ospedaliero per quelle maggiori. Stranamente non si parla di emergenza che pure è una cosa diversa dall'urgenza.
Si nutrono da più parti profonde e legittime preoccupazioni per quanto riguarda le Case della Salute dato che l' Azienda si è presa  tempo fino al 30 settembre l'avvio della procedura di implementazione delle ore di specialistica ambulatoriale, fino al 31 ottobre per avanzare alla regione la richiesta per l'attivazione delle Case della salute di Cisterna e di Cori ed infine al 31 dicembre per l'implementazione del personale infermieristico.
Una procedura questa che appare piuttosto semplicistica attesa la complessità relativa alle Case della Salute che prima di essere strutture fisiche presuppongono una diversa organizzazione, una diversa filosofia, che non si realizzano solo implementando le ore degli specialisti o mettendo qualche infermiere in più.
Per chi come me ha creduto sin da subito al progetto ideato molti anni fa da Bruno Benigni  e Nicola Preiti e poi fatto proprio dall'allora Ministro della sanità Livia Turco, dopo avere scritto vari saggi sull'argomento ritengo che sarebbe grave se non si partisse con il piede giusto mentre è necessario organizzare bene le cose per assicurare una elevata qualità dei servizi come avviene in Toscana, in Pimonte ed in Emilia e Romagna. 
Il tutto tenendo conto del fatto che almeno in alcuni centri i Percorsi Diagnostico terapeutici Assistenziali, su cui punta molto la direzione forse partiranno alla fine dell'anno, ma anche questo appare problematico sia perché il necessario supporto rappresentato dal Fascicolo Sanitario Elettronico ancora non contiene tutti i referti, le cartelle cliniche ecc. dei pazienti che dovrebbero consentire ai professionisti ospedalieri e del territorio di avere a disposizione in tempo reale la situazione clinica di ogni paziente, sia per la formazione del personale interessato dipendente e convenzionato.
Peccato che in occasione della presentazione del mio "Manuale per le Case della Salute: programmare, organizzare, gestire", feci omaggio di una copia al dott. Casati e che il 5 settembre scorso  abbia regalato  al dott. Coletta.una copia di un volume analogo.
Nel frattempo sul sito dell'ARES 118 non è apparsa alcuna deliberazione per assicurare il mantenimento degli impegni presi il 5 settembre il che preoccupa notevolmente dato che le postazioni di automedica sono state ridotte a 4 e che in pratica tutto il servizio è oramai affidato ai privati senza adeguati controlli da parte della Centrale provinciale in merito al rispetto del capitolato.
Non si hanno inoltre notizie circa la realizzazione delle elisuperfici che per alcune località sono indispensabili (es. piccole isole).
Per cui molti Sindaci che erano usciti dall'incontro con l'assessore D'Amato abbastanza soddisfatti cominciano ad essere seriamente preoccupati per il futuro della salute nel loro territorio.
Le chiusure sono certe mentre sulle strutture future ci sono vari interrogativi soprattutto in merito alla gestione dei casi di emergenza urgenza e alla stabilizzazione dei pazienti.

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