mercoledì 4 settembre 2019

LE ATTESE DEI CITTADINI DAL NUOVO GOVERNO PER LA SANITA'


Le celebrazioni dei primi 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale sono passate da tempo ma i buoni propositi ascoltati in tale occasione purtroppo sono rimasti sulla carta. 
Il nuovo Ministro della salute assume l'incarico in uno dei momenti più difficili del SSN: definanziato rispetto al PIL, il suo sangue succhiato da migliaia di strutture private (case di cura, poliambulatori di specialistica ambulatoriale, laboratori di analisi, centri di fisiochinesiterapia, ecc.), accerchiato dai fondi assicurativi e da altre 
Occorre pertanto concentrarsi per recuperare il terreno perduto specialmente sui seguenti temi:
- Aumentare progressivamente il livello del fabbisogno nazionale standard rispetto al PIL, portandolo a quello degli altri Paesi dell’Europa occidentale, per garantire l’erogazione effettiva dei Livelli Essenziali di Assistenza;
- Destinare più risorse e potenziare tutte le attività di prevenzione, coinvolgendo i medici di base; 
-.Prevenire i rischi ambientali;
-.Prevenire in maniera più decisa gli incidenti sul lavoro; 
-.Potenziare le cure primarie e assicurarle a chilometro zero specialmente per i soggetti fragili; 
-.Rafforzare il ruolo dei Comuni dandogli più voce in capitolo sulla programmazione dei servizi e sulla valutazione dei risultati;
-. Rivedere i costi della spesa farmaceutica; 
-. Impedire il regionalismo differenziato del SSN; 
-.Garantire più equità al SSN introducendo strumenti per eliminare tutte le disuguaglianze; 
-. Assicurare più umanizzazione (empatia, rapporti con la famiglia, tempi e modi delle cure); 
-. Investire nell'aggiornamento continuo delle risorse umane; 
-. Potenziare l’integrazione dell’assistenza socio-sanitaria;
- Modificare il famigerato DM 70/2015 con cui sono stati modificati gli standard ospedalieri creando seri problemi all'assistenza sanitaria e decisa la soppressione dei Punti di Primo Intervento;  
-. Eliminare progressivamente l'esternalizzazione dei servizi sanitari ed economali riassumendone la gestione diretta; 
-. Eliminare la defiscalizzazione delle polizze assicurative e del welfare aziendale; 
-. Potenziare il ruolo partecipativo dei cittadini/utenti stabilendo sanzioni nei confronti dei Direttori generali che non attuano le forme di partecipazione; 
-. Rendicontare annualmente su qualità e risultati al fine di riavvicinare i servizi ai cittadini non solo fisicamente ma anche dal punto di vista culturale.
Solo così sarà possibile ricondurre il nostro SSN ad essere gestito nel rispetto dei valori che hanno spinto la sua nascita e che sono ancora presenti nell'art. 32 della Costituzione.
La proposta nel mese di gennaio 2019 presentata dal Ministro della salute per il nuovo Patto della salute 2019-2021 prevedeva un rafforzamento della governance del SSN impegnando le Regioni a superare le inefficienze territoriali e a favorire comportamenti improntati alla solidarietà e alla corresponsabilità nel perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, ma assicurando ai cittadini l’omogeneità sull'effettivo stato di erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.
Purtroppo in sede di Conferenza Stato-Regioni non si è raggiunta l’intesa e la crisi politica dell’estate 2019 con il conseguente blocco dell’attività di Governo ha sospeso i provvedimenti attesi.
Nel programma dl nuovo governo la sanità non ha molto spazio: solo al punto 10 si dice che occorre tutelare i beni comuni come la sanità...
Ma ora c'è Speranza che qualcosa cambi e che si ritorni allo spirito di origine del SSN.
Oggi, dopo il giuramento il nuovo Ministro si insedierà nella storica sede del lungotevere di San Francesco a ripa (già sede dell'ONMI) per iniziare il proprio lavoro che non sarà facile. 

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