venerdì 6 settembre 2019

SOLLECITATA LA PARTECIPAZIONE DEL COMITATO IN DIFESA DEL PPI DI SABAUDIA AL PROCEDIMENTO DI "TRASFORMAZIONE" DISPOSTA DALLA REGIONE LAZIO CON DCA 30372019

Esterno del PPI di Sabaudia privo di manutenzione
In merito alla vertenza aperta da molti Comitati civici nei confronti della ASL latina e della regione Lazio a seguito del processo di quella che viene definita elegantemente la trasformazione dei Punti di Primo Intervento, dopo la raccolta di firme effettuata l'anno passato e la proposta formulata in data 15 gennaio 2019 per realizzare, in tutti i Comuni che oggi sono sede di un PPI,  una casa della salute con un modulo aggiuntivo di PPI, sin dal 12 giugno scorso era stato richiesta alla direzione dell'Azienda USL Latina di partecipare al procedimento della suddetta trasformazione.
Purtroppo non c'è stata risposta.
In data 5 in occasione dell'incontro della regione con i Sindaci dei Comuni interessati non sono stati invitati a partecipare.  
Pertanto in data odierna mi sono visto costretto ad inviare un sollecito al Direttore sanitario e a quello amministrativo dell'Azienda USL Latina e per conoscenza al nuovo Ministro della salute, all'Assessore D'amato e al Sindaco Coletta nella sua qualità di presidente della Conferenza locale sociale e sanitaria facendo presente quanto segue:
"L’art. 1 della legge 833/78 stabilisce che: «L’attuazione del Servizio Sanitario Nazionale compete allo Stato, alle regioni e agli enti locali territoriali, garantendo la partecipazione dei cittadini». 
Il successivo art. 11 prevede che «Le regioni svolgono la loro attività secondo il metodo della programmazione pluriennale e della più ampia partecipazione democratica». 
Infine l’art. 13 impegna ad assicurare a livello locale la partecipazione dei cittadini a tutte le fasi della programmazione dell’attività sanitaria e quella degli utenti direttamente interessati all’attuazione dei servizi. 
L’art. 9 della legge 241/1990 stabilisce che i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di intervenire nel procedimento. 
Questo Comitato ritenendo che dalla c.d. “trasformazione/rimodulazione” del Punto di Primo Intervento di Sabaudia avviata da codesta Azienza ex DM 70/2015 possa derivare un pregiudizio per i cittadini di Sabaudia, dopo aver raccolto nel corso della prima quindicina del mese di agosto 2018 n.8.767 firme, consegnate al protocollo di codesta Azienda il 21 agosto successivo, si è costituito formalmente per potersi confrontare con tutte le pubbliche amministrazioni interessate al fine di contribuire ad una applicazione della normativa vigente che consenta di garantire l’attuale livello del servizio dell’Emergenza Sanitaria Territoriale e nello stesso tempo di potenziare l’ assistenza sanitaria territoriale. 
A tale scopo questo Comitato chiede formalmente di essere ammesso ad intervenire nel procedimento di “trasformazione/rimodulazione” del PPI di Sabaudia ai sensi dell’art. 9 della citata legge 241/1990. 
Il nostro Comitato è portatore degli interessi diffusi di tutti i cittadini di Sabaudia, dei residenti, delle persone che qui giornalmente vengono a lavorare nell’agricoltura, nell’industria, nel commercio, ecc. nonché di tutti quei turisti che l’estate scorsa hanno firmato l’atto di diffida a codesta ASL (seguito ad alcune note rimaste senza risposta), preoccupati per la prevista “trasformazione” di quello che per molti è l’unico presidio in grado di dare risposte alle emergenze/urgenze di tipo sanitario in questa città. 
La partecipazione del Comitato nel procedimento vuole avere un duplice scopo: difensivo e collaborativo: 
-Sotto il primo aspetto, il Comitato ha la facoltà di rappresentare nell’ambito del procedimento gli stessi interessi che potrebbe addurre in un eventuale processo amministrativo. In questo modo, si anticipa in sede procedimentale il contraddittorio che altrimenti avverrebbe solo in sede processuale, con ovvie conseguenze nei termini di deflazione del contenzioso. 
-Per ciò che attiene al secondo aspetto, le informazioni apportate nel procedimento dai Comitati possono rivelarsi utili per l’istruttoria amministrativa, agevolandone certamente la completezza. 
Complessivamente intesa, dunque, la partecipazione dei cittadini al procedimento amministrativo ha la funzione di far emergere gli interessi, soprattutto quelli spiccatamente privati, sottesi all’azione amministrativa, in modo da orientare le scelte di codesta Azienda attraverso una ponderata valutazione di tutti interessi (pubblici e privati) in gioco per il raggiungimento della miglior soddisfazione possibile dell’interesse pubblico e della deflazione del contenzioso amministrativo. 
In questo senso, la giurisprudenza ha rilevato che la partecipazione procedimentale è finalizzata alla effettiva e concreta realizzazione dei principi di buon andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa, predicati dall’articolo 97 della Costituzione e quindi, in ultima analisi, alla corretta (e giusta) formazione della volontà di provvedere da parte della pubblica Amministrazione".

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