sabato 14 settembre 2019

I PUNTI DI PRIMO INTERVENTO NON SONO MENZIONATI TRA LE SPESE MONITORATE DAL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE DELLE REGIONI IN PIANO DI RIENTRO.

Mancano 106 giorni alla disattivazione dei Punti di primo Intervento della provincia di Latina disposta dalla regione con il famoso DCA U00303 in data 25 luglio 2019 ma pubblicato il 13 agosto quando le persone civili vanno in ferie. Altro che trasformazione come fino ad ora era stato scritto.
Detta chiusura è stata inserita nel Piano di rientro della regione lazio quasi che i PPI fossero la causa dei disavanzi della regione Lazio.  
Proprio in questi giorni il Ministero dell’economia e delle finanze ha pubblicato il Rapporto sul monitoraggio della spesa sanitaria 2019, relativo ai dati dell’esercizio 2018. 
Molta attenzione viene dedicata, com’è giusto, alle regioni in Piano di rientro. 
In tutto il Rapporto, lungo 215 pagine non v’è traccia dei Punti di Primo Intervento. 
Dall’esame del rapporto si rileva che nel Lazio la spesa per prodotti farmaceutici nell’anno 2018 è stata di 1.133,3 milioni di euro pari al 10,5% della spesa sanitaria corrente della regione mentre la spesa per i consumi intermedi diversi dai prodotti farmaceutici sempre nell’anno 2018 è stata di 2.020,8 milioni di euro pari al 18,8% della spesa corrente della regione. 
Per l’assistenza medico generica convenzionata sempre nel 2018 nel Lazio sono stati spesi 613,3 milioni di euro pari al 5,7% della spesa corrente della regione. 
Dato che come accennato non v’è traccia del costo dei PPI ho dovuto estrapolarlo dai bilanci delle aziende interessate (Viterbo, Rieti, Latina e ASL Roma 4)  arrivando ad una spesa totale di circa 20 milioni che in percentuale rappresentano solo lo 0,15% della spesa corrente.
Non sembra che questo taglio potrà risolvere i problemi finanziari della regione mentre è certo che porterà gravi disagi ai cittadini e possibili rischi per la loro salute e la stessa permanenza in vita.

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