domenica 15 settembre 2019

MANCANO 106 GIORNI ALLA DISATTIVAZIONE DEI PUNTI DI PRIMO INTERVENTO

STATO DEI RICORSI AVVERSO GLI ATTI DELLA REGIONE E DELLA ASL CHE PORTERANNO ALLA DISATTIVAZIONE DEI PUNTI DI PRIMO INTERVENTO 
Come tutti sanno la gestione della sanità dal 1994 è stata affidata a delle Aziende Sanitarie ai sensi del D.lgs 502/1992.
Ma ai Sindaci rimangono ancora molte competenze perché essendo portatori dei bisogni di salute della popolazione devono rappresentare nelle sedi opportune le esigenze dei cittadini che rappresentano per cui è fondamentale l’azione dei Comuni in termini di controllo, proposta, e ‘rivendicazione’ nei confronti del livello regionale e delle aziende sanitarie.
Proprio su questo Blog il giorno 10 agosto ho rammentato il potere che hanno i Sindaci grazie alla conferenza locale sociale e sanitaria (così si chiama nel Lazio la Conferenza dei Sindaci delle Aziende sanitarie locali ). 
Anche il Quotidiano sanita di recente ha affrontato l'argomento.
Purtroppo, come già sottolineavo nel mio articolo del 10 agosto, troppo spesso sulla necessità di difendere i diritti dei cittadini prevalgono gli interessi di partito o i richiami degli organi regionali ai quali non piace ricevere ricorsi per cui è ipotizzabile pensare che potrebbero fare pressioni sui Comuni facendo magari presente che sarebbe per loro controproducente se facessero ricorso in quanto potrebbero perdere la possibilità di ottenere finanziamenti per le manifestazioni o per lavori.
Purtroppo solo pochi giorni dopo il 10 sul Bollettino Ufficiale della Regione il giorno 13 è stato pubblicato l'oramai famoso DCA U00303/2019 con cui il Commissario ad acta per il ripiano dei disavanzi della sanità della regione ha stabilito quella che ancora veniva chiamata trasformazione dei Punti di Primo Intervento.
Allo scopo di decidere cosa fare già il 28 agosto fu tenuto un incontro presso l'Amministrazione provinciale in occasione del quale avevo predisposto pro bono una bozza di ricorso che consegnai a tutti i rappresentanti dei sette Comuni interessati oltre che al Presidente della provincia.
La Conferenza dei Sindaci tenutasi poi per discutere su questo argomento il 9 settembre non si è conclusa con una votazione per cui non c'è stata la possibilità di esprimere un consenso né un dissenso anche se la maggioranza degli amministratori  intervenuti nel dibattito ha espresso notevoli perplessità.
Nonostante ciò con la deliberazione del 12 settembre n. 849 del direttore generale dell'azienda USL Latina è stata disposta una disattivazione di tutti i PPI a decorrere dal 1° gennaio 2020.
Ma la cosa che desta meraviglia è che nelle premesse della citata deliberazione 849/2019 viene affermato che nel corso della riunione del 9 settembre non sarebbero state avanzate obiezioni da parte dei rappresentanti  dei Comuni intervenuti nella discussione. 
A questo punto, tenuto conto che il DCA U00303/2019 è stato pubblicato nel periodo feriale della Magistratura la scadenza del termine per la notifica alla controparte del ricorso al TAR dovrebbe essere il giorno 28 settembre mentre il termine per ricorrere avverso la delibera della ASL dovrebbe scadere il giorno 11 ottobre, mentre il termine per il deposito scadrebbe dopo altri 30 giorni.
Allo stato sembrerebbe che solo il Comune di Cori avrebbe deciso di presentare ricorso al TAR, ma l'atto deliberativo non risulta ancora pubblicato all'Albo Pretorio. 
Dagli altri ancora nessuna notizia ufficiale.
Potrebbe darsi che la moral suasion  svolta da qualche consigliere regionale abbia avuto effetto?
I cittadini che pagano già le tasse saranno costretti a mettersi le mani in tasca anche per difendere le loro strutture sanitarie dopo che sono già costretti a farlo a causa delle liste di attesa delle visite e degli accertamenti diagnostici ? La spesa dell'out of pocket nella nostra provincia è già troppo elevata. 
Sed qua fronte questi amministratori si ripresenteranno agli elettori per la prossima tornata elettorale?
Per quanto mi riguarda, dopo aver chiesto per due volte (12 giugno e 7 settembre) di poter intervenire nel procedimento come previsto per legge senza ottenere risposta alcuna, in qualità di promotore del Comitato in difesa del Punto di primo Intervento di Sabaudia  ho segnalato una serie di punti della delibera che dovrebbero essere modificati e/o integrati rappresentando l'opportunità che la direzione generale dell'Azienda USL Latina voglia intervenire modificandoli in sede di autotutela e sono quindi in attesa, pur tenendo presenti le scadenze dei termini per i ricorsi.     

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