La Corte dei conti è stata audita dinanzi alle Commissioni congiunte bilancio del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati sul disegno di legge di bilancio per il triennio 2020-2022.
Molto interessante la lettura del Documento della Corte.
La delegazione dell’Istituto era composta dal Presidente della Corte dei conti, Angelo Buscema, dal Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo, Ermanno Granelli, dai Consiglieri Enrico Flaccadoro, Massimo Romano, Giuseppe Imparato e Vincenzo Chiorazzo e dal Primo Referendario Angelo Maria Quaglini.
In tema di sanità sono tre le misure di maggior rilievo: l’abolizione, a decorrere dal primo
settembre 2020, della quota di partecipazione al costo delle prestazioni di assistenza
specialistica ambulatoriale (art.54); un contributo per l’acquisto di apparecchiature
sanitarie per i medici di medicina generale (art.55); l’incremento delle risorse destinate
agli investimenti in edilizia sanitaria e per l’ammodernamento tecnologico (art.9)
(subordinandone tuttavia l’utilizzo alle disponibilità di bilancio). Ad esse si aggiunge,
infine, una prima revisione del regime delle detrazioni che interessa anche, tra le altre,
quelle sanitarie per i soggetti al di sopra di un certo limite di reddito (ma escludendo
quelle sostenute per patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla
spesa sanitaria).
Con la definitiva soppressione a decorrere dal prossimo settembre del “c.d. superticket”
si completa il percorso già iniziato due anni fa con la previsione di uno stanziamento di
60 milioni per agevolare la revisione del sistema. Si tratta di un risultato importante ma
che dovrà essere accompagnato da un complessivo riordino dei meccanismi di
compartecipazione alla spesa. In tale direzione sembra muovere anche il nuovo Patto
della salute in corso di definizione. Le difficoltà di garantire flussi finanziari crescenti in
un settore cruciale per la vita dei cittadini rende indispensabile poter contare su
meccanismi in grado di garantire una graduazione dell’importo dovuto in funzione del
costo delle prestazioni e di indicatori di condizione reddituale dei nuclei familiari.
La stima di impatto della misura si basa sui dati delle prestazioni rese ai “non esenti”
rilevate attraverso la tessera sanitaria. Una quantificazione che restituisce un quadro
molto differenziato sia del numero delle prestazioni, sia del gettito pro capite derivante
dal sistema di compartecipazione alla spesa riferito al ticket in corso di abolizione e nel
complesso. A fronte di un impatto medio pro capite di 9 euro del super ticket a livello
nazionale, nelle regioni settentrionali l’importo cresce a poco meno di 13 euro a fronte
di una media di 4,8 euro nelle aree meridionali. Simile la differenza ove si guardi ai dati
complessivi relativi alle compartecipazioni per prestazioni sanitarie. Le differenze si
attenuano considerando anche i ticket sulla farmaceutica, che si presentano di importo
superiore nelle aree del Mezzogiorno. Guardando al complesso delle compartecipazioni,
a fronte di una media nazionale di 50 euro pro capite, l’importo è nel Nord è di 52 euro
contro una media delle regioni centrali di 51 euro e di 44 nelle aree meridionali.
Secondo la Corte è di particolare interesse la disposizione contenuta nell'articolo 55 che mira a potenziare le
dotazioni di apparecchiature sanitarie a disposizione dei medici di medicina generale.
34 Corte dei conti Disegno di legge di bilancio 2020
Un passo importante verso una assistenza territoriale più adeguata e in grado di
migliorare la presa in carico dei pazienti, anche in dismissione ospedaliera, e di ridurre
il fenomeno delle liste d’attesa.
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