L'OCSE-OECD ha pubblicato il suo ultimo rapporto HEALTH AT A GLANCE 2019 che pone sotto la lente di ingrandimento i sistemi sanitari dei paesi dell'OCSE.
Dalla sintesi in italiano del rapporto resa disponibile sul sito web dell'OCSE si apprende che nel nostro paese la longevità non progredisce più come un tempo e che le malattie croniche e mentali colpiscono sempre di più la popolazione.
Fumo, alcol e obesità continuano a provocare morti premature e a peggiorare la qualità della vita e persistono difficoltà di accesso alle cure sanitarie, in particolare tra le persone meno agiate. Inoltre, la qualità delle cure sanitarie sta migliorando in termini di sicurezza e di efficacia ma si dovrebbe dedicare maggiore attenzione ai risultati e alle esperienze riferite dai pazienti.
In media nei Paesi dell'OCSE la spesa sanitaria per persona è stata pari a circa 4000 dollari USA (a parità di potere d'acquisto). Gli Stati Uniti hanno speso molto di più rispetto a tutti gli altri Paesi, con una spesa che supera i 10.000 dollari per residente. Il Messico è il Paese che ha speso meno per l’assistenza sanitaria, con circa 1150 dollari per residente.
In Italia la spesa è stata di 3400 dollari, ma benché il nostro sistema fino ad oggi abbia assicurato risultati migliori di quelli più costosi di altri Paesi questa situazione non può durare a lungo ed occorre che la spesa sanitaria in Italia aumenti anche per contrastare l'obsolescenza delle infrastrutture e delle apparecchiature.
In Italia l'aspettativa di vita alla nascita: è il quarto più alto nell’OCSE e gli italiani hanno il quarto tasso più basso di mortalità prevenibile.
Tuttavia le prescrizioni di antibiotici nelle cure primarie sono il 50% in più rispetto alla media OCSE, mentre la quota di medici di età compresa tra 55 o più anni è il più alto nell’OCSE, che potrebbe condurre a una forte carenza futura nella forza lavoro sanitaria.
Per l'Italia l’OCSE consiglia un passaggio verso l'assistenza sanitaria di base basata su team che integrino in modo flessibile le competenze di vari operatori sanitari: il che sarebbe in grado, secondo il rapporto, di migliorare i risultati di salute dei pazienti con condizioni croniche e multimorbidità.
Nel grafico sono sintetizzati dell'Italia rispetto alla media dell'OCSE.
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