lunedì 25 novembre 2019

QUANDO LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE NON LEGGE I DATI EPIDEMIOLOGICI

Oramai il Ministero della salute e le regioni dispongono di una massa di dati epidemiologici, di cause di dimissione, di cause di morte ecc. rilevante e talora anche in tempo reale, pertanto desta preoccupazione il dato che emerge dalla recente inchiesta di Italia oggi circa le morti per tumore della provincia di Latina (che sono particolarmente numerosi) e i posti letto oncologici della stessa provincia che appaiono assolutamente inadeguati.
Sarebbe stato sufficiente leggere l'ultimo rapporto del Registro tumori della provincia di Latina, il più antico del Lazio per comprendere la gravità della situazione.
In base ad uno dei tanti decreti del Commissario ad acta: il n. U00257/2017 con cui è stata approvata la "Programmazione della rete ospedaliera nel biennio 2017-2018, in conformità agli standard previsti nel DM 70/2015", l'oncologia del Santa Maria Goretti di Latina dovrebbe avere 8 letti mentre l'ematologia 14; secondo la Carta dei servizi dell'azienda invece i posti letto sarebbero:  per l'oncologia 12 ordinari + 7 in DH  mentre per l'ematologia sarebbero 14 ordinari + 2 in DH.
A seguito della chiusura dell'ospedale di Gaeta  sono stati persi anche i posti letto del presidio sud per cui i letti di Latina, nonostante il prodigarsi dei medici e del personale tutto, sono assolutamente inadeguati per fronteggiare la domanda della provincia.
Poi qualcuno si domanda come mai ci sia quella che elegantemente viene definita la mobilità passiva: pazienti oncologici e le loro famiglie costretti ad andare a curarsi a Roma, a Napoli, a Milano con disagi pesantissimi e costi rilevanti.

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