sabato 23 febbraio 2013

La concessione di immobili ad associazioni


Oggi ho inviato una nuova lettera al Segretario Generale del Comune  per sollecitare una maggiore attenzione alle modalità di concessione di immobili comunali alle associazioni ed alla effettuazione di controlli successivi:
Più volte, nel corso della  passata consiliatura ho avuto occasione di sollevare rilievi e di formulare proposte in merito alla gestione del patrimonio immobiliare comunale.
La questione è stata da me rappresentata alla Prefettura di Latina, all’Ispettorato generale di Finanza della R.G.S. ed infine alla Corte dei Conti,  con una documentazione dettagliata.
Per quanto riguarda in particolare il problema della concessione di immobili ad alcune associazioni la questione è stata esaminata anche dalla Commissione  Vigilanza ( all’epoca da me presieduta,  nel mese di settembre 2011 ).
Al riguardo, fu  preso atto come molti beni immobili  fossero stati concessi da anni senza che venisse rispettato il regolamento comunale approvato con deliberazione n. 20 in data 14 luglio 1997 che prevede all’art. 8 la durata delle concessioni in anni uno, salvo rinnovo.
Da quanto risulta in molti casi non vi sono stati mai rinnovi formali.
In molti  casi  vengono corrisposti al Comune canoni irrisori.
Non si ha notizia neanche di controlli svolti sull’attività svolta  dalle associazioni  nei locali di proprietà comunale, circa il rispetto delle finalità e delle attività consentite ( tenendo presenti anche le circolari del Ministero dell’Interno in proposito ).
Giunge notizia che proprio in questi giorni ad una Associazione ( che ha avuto in concessione una ex scuola),  sarebbe stato elevato un verbale  per aver  aver svolto attività musicali senza rispettare le norme vigenti.
Al riguardo, tenuto conto della  limitatezza dei locali a disposizione e della presenza di numerose associazioni interessate ( molte delle quali oggi escluse ), venne rappresentata al Sindaco pro tempore l’opportunità che,  prima del rinnovo,  fosse  chiesta ad ogni associazione una relazione e venisse fatta una valutazione circa l’interesse sociale dell’attività svolta  da ciascuna di esse,   onde consentire di accertare i benefici recati alla  collettività. 
In quell’occasione fu anche suggerita l’opportunità di predisporre un nuovo regolamento (che l’Assessore al Bilancio dell’epoca asseriva essere all’esame dell’amministrazione ) sulla base del quale poi provvedere - previo azzeramento della situazione - a nuove concessioni.
Per quanto riguarda i canoni concessori, torno a rappresentare l’opportunità  di prendere a base il valore di mercato, come stabilito dalla  vigente normativa,  fatte salve le eccezioni di legge, che devono essere verificate e motivate.  

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